UNA VOCE VENETIA

Messe latine antiche nelle Venezie

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Libri

 

 

P. G. Grasso, Costituzione e secolarizzazione, prefazione e cura di D. Castellano ["Forme e realtà nell’esperienza giuridica. Collana di studi diretta da Mario Bertolissi e Umberto Vincenti, 10"], Padova, Cedam, 2002, pp. XXII-290 (€ 21,00)

 

I saggi raccolti nel volume sono apparsi in "Instaurare", periodico che viene pubblicato a Udine dal 1972 (I-33100 Udine casella postale 3027); sono stati raccolti rispettando l’ordine cronologico di apparizione; qualche saggio è stato ristampato con modifiche in altre riviste o volumi, come si può vedere consultando la Bibliografia alle pagine 267-283 del presente volume. Si è ritenuto opportuno rispettare fedelmente - salvo lievissimi ed insignificanti ritocchi, tesi a evitare ripetizioni di informazioni già fornite - il testo originario e il suo apparato critico.

(Avvertenza al Lettore, p. V)

 

 

Nel presentare l’opera Costituzione e secolarizzazione, va sottolineato come essa tradisca il tratto di vero maestro rivestito dell'Autore, giacché, pressoché da ogni riga, traspare, quale elemento caratterizzante, un’impressionante densità, intellettuale e speculativa insieme, che viene a comporsi in un testo il quale può organicamente collocarsi, per spirito e concettualità, in quel continuum, privo d’incrinature, rappresentato dalla feconda attività scientifica di Pietro Giuseppe Grasso.

L'elemento più immediato, infatti, che è dato percepire nel libro è costituito proprio da un’applicazione, pratica e diretta, allo studio ed alla comprensione delle realtà circostanti, di quelle categorie astratte tratte dalle dottrine generali della più classica fra la teoria giuridica.

In queste pagine, l’Autore tratta, infatti, di diversi istituti del diritto pubblico; ciascuno di questi istituti, viene trattato con un’assoluta indipendenza di giudizio, che, pur mantenendosi in linea con il rigore dell’analisi giuridica, fuoriesce decisamente – per accuratezza di metodo e per finale risultanza – dai tipici stereotipi della contemporanea giuspubblicistica. Come ha sottolineato Danilo Castellano nella sua prefazione all’opera, dagli scritti qui raccolti, tuttavia, emerge ben di più rispetto ad una semplice opinione dottrinale di minoranza; poiché qui si avverte trasparire, pressoché da ogni riga, il distillato di una matura riflessione che è riuscita a sondare a fondo l’obbiettiva essenza del diritto; un diritto il quale - secondo quell’insegnamento classico, che fu anche di Santi Romano - si adegua al fenomeno della realtà circostante, anziché cercare di racchiudere quest’ultima entro gli schemi d’un arbitraria artificialità che nulla ha più a che vedere con la concretezza oggettiva dei fatti e delle cose.

Va considerato il fatto di come debba, tuttavia, avvertirsi che Costituzione e secolarizzazione non costituisca propriamente una semplice raccolta di saggi scientifici, né una mera riflessione circa le mutabili contingenze della politica, ma, altresì, un'opera ove la costruzione giuridica – dall'Autore così a lungo analizzata ed elaborata – diviene lo strumento principe per un'analisi, meditata e perspicace, delle dinamiche sociali, degli accadimenti della politica e, più in generale, delle azioni umane; un'opera nella quale, in estrema sintesi, si traducono quegli imperativi di un coerente impegno civile e di una chiara indicazione morale, che costituiscono, entrambi, il frutto di una lunga opera di meditazione, profondamente avvertita ed interiorizzata, dello stesso Autore che riesce ad offrire al lettore un contributo – di spiccatissima originalità e penetranza – che fuoriesce nettamente dai più consueti schemi, comuni alla gran parte delle ordinarie trattazioni.

Grasso ha saputo offrire un'analisi della realtà a tutto campo, laddove il diritto, grazie alle puntuali considerazioni tecniche dell'Autore, è riuscito a ritrovare quella sua connotazione pregiacobina di scienza umanistica rivolta a cogliere, dall’attualità della comune esistenza, quella regola – secondo ragione – di composizione degli interessi e dei conflitti del corpo sociale, così come scandita dalla naturalità dell’uomo e delle cose. In altri termini, l'Autore ha offerto – secondo quel metodo d’analisi scientifica che gli è abituale – un'interpretazione giuridica dei fatti che non s’arresta al facile espediente esteriore, rappresentato dal tenore (pressoché letterale) offerto dal semplice dato giuridico formale o da una mera esegesi sistematica degli elementi positivi dell’ordinamento. Al contrario, egli è entrato umanisticamente (oltre che in senso tecnicamente legale) nel vivo della disposizione: ne ha penetrato le occasiones e le rationes, ne ha ripercorso i precedenti storici, ne ha tracciato i paralleli ravvisabili con le analoghe disposizioni appartenenti ad altri ordinamenti e, infine, è riuscito ad additare al lettore una strada di logica interpretazione dei concreti accadimenti, laddove il diritto – ritornato alla sua originaria funzione di parametro dell’umana intelligenza – si è finalmente tradotto in uno strumento idoneo ad un’effettiva percezione della realtà obbiettiva.

E, tutto questo, l'Autore è riuscito ad operarlo, con uno stile piano e perfettamente intelligibile ai più, attraverso il quale – anche in grazia di un percorso logico assai stringente – egli è sempre riuscito ad accompagnare felicemente il lettore, attraverso concetti spesso complessi, facendolo, infine, pervenire alla piena comprensione delle argomentazioni esibite: un compito non certamente semplice che, non costituisce un'operazione di poco conto, neppure per un giurista di vaglia quale certamente Pietro Giuseppe Grasso è, e tale si è dimostrato essere, in ciascuna delle pagine di questo suo ultimo libro.

In Costituzione e secolarizzazione il lettore - sia pure se digiuno di conoscenze legali - potrà comunque cogliere un utile strumento, idoneo a fornirgli un valido sussidio alla più matura comprensione di quella realtà sociale che l'attornia.

Il libro potrà indurlo, in senso più generale, a qualche utile riflessione circa l'eterno ed indissolubile connubio che intercorre fra la fede e la ragione, a seguito della diffusa indagine - rigorosamente condotta anche su di un piano storico-politico - circa le gravi contraddizioni logiche insite nella scissione stessa che, ad opera del "nuovo legislatore", si è andata sempre più scandendo fra l'ordine dato dal diritto positivo e quella naturale aspirazione dell'uomo verso la trascendenza, che lo conduce alla percezione stessa di Dio suo creatore.

Tutto ciò anche con riferimento alle nostre contingenze nazionali, giacché - come ci avverte l’Autore- "sarebbe errore dimenticare che decisiva nel processo di 'secolarizzazione' della legislazione e della vita civile italiana si è dimostrata l’applicazione delle disposizioni costituzionali, come deliberato dalla Corte costituzionale, organo depositario dell’interpretazione ufficiale della stessa carta repubblicana" (p.265).

Michele Gaslini

 

 

 

 

 

 

 

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