Messe latine antiche nelle Venezie
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Rassegna stampa
"Io sindaco ds non la espongo, è simbolo di parte"
di Enrico Caiano
(e. ca.) Domani Sergio Chiamparino, sindaco di Torino, camminerà per le vie e le piazze del centro con i suoi concittadini. Con loro celebrerà la prima domenica a piedi dell' anno. Ecologismo che per una volta si coniuga con pacifismo. La domenica a piedi sarà infatti dedicata alla pace. Eppure lui, diessino, uomo di sinistra, amministratore che ha accolto con entusiasmo l'iniziativa a esporre la bandiera della pace su uno dei pennoni di Palazzo Civico, sede del Comune subalpino, non è d'accordo. Torino città della pace, ma senza bandiera "arcobaleno"? "Diciamo subito che l'iniziativa spetta al Consiglio comunale e io mi sarei inchinato a qualsiasi decisione. Personalmente però ritengo sia sbagliato esporre dei simboli che, per quanto riconosciuti, sono identificabili con una parte. Per quanto grande questa parte possa essere". E il Consiglio l'ha ascoltata? "C'erano mozioni trasversali agli schieramenti, com'è normale su un tema così. Alla fine però si è deciso di non esporre nulla, la cosa migliore perché l'istituzione è di tutti e in un simbolo tutti si devono riconoscere". Considera dunque di parte la bandiera della pace? "So che molti cittadini di Torino ritengono che quella bandiera esprima anche una parte politica e non l'avrebbero vista volentieri vicino al Tricolore che simboleggia l' istituzione. Io avevo lanciato un'altra proposta". Quale? "Esporre la bandiera del Sermig, l'Arsenale della Pace di Ernesto Olivero, un'istituzione cittadina che si batte per la pace dalla Palestina all'Iraq, al Brasile". Ma non crede che anche un Ente locale debba sostenere la pace? "Sì, ma è meglio farlo con iniziative politiche più che simboliche: il documento di 7 sindaci europei che ho sottoscritto o l'appoggio al la parte sostanziale del documento di Pannella che punta all'esilio di Saddam".
da "Corriere della Sera", 8 febbraio 2003