UNA VOCE VENETIA

Messe latine antiche nelle Venezie

Venezia | Belluno | Gorizia | Padova | Pordenone | Treviso | Trieste 1 | Trieste 2 | Udine | Verona | Vittorio Veneto

 

Rassegna stampa

LE LETTERE

LA MESSA IN LATINO
Papi, Concili
e regole liturgiche

 

Nell'articolo "Chi può concedere la deroga? Soltanto Giovanni Paolo II", siglato st.sc., apparso sulla Gazzetta di Mantova, sono contenute diverse inesattezze e contraddizioni a proposito della celebrazione della messa latina antica secondo il messale di San Pio rivisto dal beato Giovanni XXIII nel 1962.

Non è esatto quanto affermato nel titolo e nel corpo dell'articolo: i fedeli che desiderano questa messa possono certamente chiederla al proprio vescovo, ed è il vescovo stesso che deve rispondergli. Questo lo ha stabilito Giovanni Paolo II nel 1984: "Il Santo Padre, nel desiderio di andare incontro anche a tali gruppi, offre ai vescovi diocesani la possibilità di usufruire di un indulto, in base al quale sacerdoti e fedeli, espressamente indicati nella lettera di richiesta da presentare al proprio vescovo, possono celebrare la messa, usando il Messale Romano secondo l'edizione del 1962" (Lettera Quattuor abhinc annos).

Lo stesso Pontefice ha confermato tale normativa nel 1988: "dovrà essere ovunque rispettato l'animo di tutti coloro che si sentono legati alla tradizione liturgica latina, mediante un'ampia e generosa applicazione delle direttive, già da tempo emanate dalla Sede Apostolica, per l'uso del Messale Romano secondo l'edizione tipica del 1962" (Motu proprio Ecclesia Dei).

Se è così non è possibile affermare, come fa la Gazzetta che "l'autorizzazione alla celebrazione della messa secondo il rito tridentino non dovrebbe spettare ai vescovi". Per volere del Papa questa autorizzazione spetta proprio ai vescovi, e anche nel 1998 Giovanni Paolo II lo ha ribadito, invitandoli a darla con generosità: "Invito inoltre fraternamente i vescovi ad avere una comprensione e un'attenzione pastorale rinnovata per i fedeli legati all'antico rito".

Se la Gazzetta afferma che "il vecchio rito è stato abrogato nel 1969", non può poi scrivere, senza contraddirsi, che "Il Concilio Vaticano II ha abrogato il vecchio Messale Romano", in quanto come è noto il Concilio si è chiuso nel 1965, e soprattutto nessun suo atto ha "abrogato" il messale.

Cosa ancora diversa è dire che il nuovo messale "riporta la bolla di promulgazione che abroga il precedente". In realtà, però, la Costituzione apostolica Missale Romanum che promulga il Messale di Paolo VI non contiene una sua abrogazione esplicita: se vi possa essere stata abrogazione tacita dell'antico rito è questione ancora discussa, e molti, fra cui anche vari cardinali, ritengono che esso sia ancora in vigore. Infine, anche fosse vero che il messale tridentino è abrogato, appare senza dubbio improponibile sostenere che la messa "celebrata senza permesso" sarebbe addirittura "nulla", cioè invalida. Su tale questione meglio consultare un sacerdote.

Fabio Marino

 

da "Gazzetta di Mantova", 8 maggio 2003

 

 

Inizio Pagina

Torna a Rassegna stampa