UNA VOCE VENETIA

Messe latine antiche nelle Venezie 
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Rassegna stampa

I tradizionalisti: mille firme dal vescovo

Prossimamente spediranno in Curia la richiesta e l'elenco dei sottoscrittori

PREGARE ALL'ANTICA

Pier Angelo Vincenzi

 

Oltre mille persone hanno firmato la petizione al vescovo per avere anche a Mantova una chiesa in cui si celebri la messa in latino, secondo il rito romano antico o tridentino. Mansueto Bassi, referente mantovano di "Una voce", il nome dell'Associazione internazionale dei cattolici tradizionalisti, è decisamente soddisfatto: "Il risultato è buono, evidentemente questa esigenza è sentita anche nella nostra città".

Insomma, i nostalgici della messa tridentina ci sono e aspettano il via libera dal vescovo: affinché in una chiesa cittadina si possa assistere alla messa secondo il rito antecendente il Concilio Vaticano II, che rese la liturgia più democratica a cominciare dalla lingua, non più l'elitario latino bensì il più accessibile italiano.

Una considerazione che, manco a dirlo, non trova d'accordo Mansueto Bassi, il quale nella sua battaglia per il ritorno alla messa tridentina ha trovato in Fozzato, sindaco di Ceresara e segretario provinciale della Lega, un alleato: "Guardi, il latino è la nostra lingua madre, c'è sempre stato e noi comunque non vogliamo obbligare nessuno a scegliere la messa antica: chiediamo soltanto, come avviene già in molte altre città italiane, che si indichi una chiesa dove si possa celebrare la messa secondo il rito tridentino". Il che avviene già a "Verona - precisa Bassi - Venezia, Udine, Treviso, Vittorio Veneto, Gorizia, Pordenone, Torino, Milano, Genova, Firenze, Rimini e Roma".

La consegna delle firme al vescovo Caporello e al cardinale Dario Castrillon Hoyos, presidente della pontificia Ecclesia Dei, avverrà entro la settimana, dopodiché a Mansueto Bassi e a tutti i sostenitori della messa vecchio stile, tradizionalista, preconciliare, non rimarrà altro che aspettare: "Non ho idea di quanto tempo ci vorrà per avere una risposta: in ogni caso attendiamo fiduciosi", conclude Bassi.

 

da “Gazzetta di Mantova”, 24 giugno 2003

 

 

 

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