UNA VOCE VENETIA

Messe latine antiche nelle Venezie
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Rassegna stampa

Messa tradizionalista:
raccolta di firme
davanti alla cattedrale
Il bibliofilo Bassi si allea con il leghista Fozzato

di Stefano Scansani

 

La passione mistica è provocata dal suo mestiere? Compra e vende libri antichi. Ci si mette anche il nome della bottega: Scriptorium. Mansueto Bassi dice che non è vero, che l'amore per i libri vecchi non c'entra con la sua nostalgia per la messa in latino, quella pre Concilio, quando il prete celebrava dando le spalle ai fedeli. Dopo aver scritto al vescovo e al cardinale presidente della commissione Ecclesia Dei, Bassi si prepara ad andare in piazza: raccolta di firme davanti al duomo e a Sant'Andrea.

Odore di carta. Quella vecchia sa di dolce. Mansueto Bassi ci fa accomodare in una stanza dello Scriptorium, via Giulio Romano. Libri sottovetro, carte arrotolate, copertine di cuoio. Un computer, con molta discrezione, tiene tutti questi secoli sotto controllo. Bassi ci mostra le copie delle lettere spedite al vescovo Egidio Caporello. La prima è del febbraio scorso, quando, dopo aver raccolto una ventina di adesioni di parenti e amici, il bibliofilo decise di rompere gli indugi e chiedere al capo della diocesi di autorizzare la celebrazione della messa antica, quella tridentina o di Pio V, che è stata in vigore dal 1570 al 1969. La seconda lettera è freschissima, del 2 aprile, e, rispetto alla prima, è caratterizzata da due novità: in indirizzo, oltre al vescovo Egidio Caporello, compare anche il cardinale Dario Castrillón Hoyos, che è il presidente della commissione pontificia  Ecclesia Dei; in calce la richiesta è sottoscritta, testualmente, rag. Enzo Fozzato con mandato dai 75 firmatari. Si sa, Fozzato è il sindaco di Ceresara e il segretario provinciale della Lega. Lo sa anche Mansueto Bassi, 68 anni, pioniere nel 1975 della prima mostra del libro e della stampa antichi: "Metto subito in chiaro che per la fede non esiste arco costituzionale - spiega -, e l'incontro con Fozzato è stato del tutto casuale. Mentre io a Mantova perseguivo l'obiettivo della messa tridentina anche lui, a Ceresara, faceva lo stesso. Niente sarà buttato in politica e nulla passerà se non avrà attinenza con il sacro e lo spirituale".

Chi sono i mantovani che aderiscono all'idea di Bassi, che con lui fanno gruppo? E questo gruppo si può definire lefebvriano? "In un certo senso siamo lefebvriani, ma riconosciamo pienamente l'autorità del Papa. Non progettiamo sovvertimenti. Vogliamo che vengano conservati e rispettati liturgie, canti, preghiere, cultura e valori radicati nella civiltà cattolica, da secoli". Bassi - che ricorda di essere stato chierico in Sant'Egidio quand'era parroco Casimiro Brunelli, classe 1906 - dice che non può fornire i nomi dei mantovani che aderiscono, ma aggiunge che è da cinque anni che lui va a prendere messa a Verona: chiesa di Santa Toscana, Porta Vescovo, sede di "Una Voce delle Venezie", coordinamento che fa parte di un vasto movimento internazionale e vario. Oltre ai conservatori moderati, dentro ci sono anche gli integralisti che perseguono lo "scisma" del vescovo francese Marcel Lefebvre. Ma non ci sono i cosiddetti sedevacantisti, coloro che addirittura non riconoscono l'autorità pontificia dai tempi conciliari di Giovanni XXIII.

Affermando di non essere tra questi ultimi, Bassi insiste sull'autorizzazione di poter assistere alla "messa nuova" come alla "messa vecchia": "Giovanni Paolo II nel 1988 ha stabilito che sia ovunque rispettato l'animo di tutti coloro che si sentono legati alla tradizione liturgica latina, mediante un'ampia e generosa applicazione delle direttive, già da tempo emanate dalla Santa Sede per l'uso del messale romano del 1962". Bassi ripete: "Ampia e generosa applicazione delle direttive". Ma il vescovo Caporello, come il cardinale Castrillón, deve ancora rispondere alla richiesta locale.

Il tempo corre. Bassi ha chiesto all'amministrazione comunale di poter installare delle postazioni per raccogliere altre firme davanti al duomo e alla basilica di Sant'Andrea per sabato 24 e domenica 25 maggio e quindi sabato 31 e domenica 1° giugno. Un'altra domanda che ci viene in mente è quella più automatica: come può coinvolgere una messa dove è vietato capire qualcosa. "Non dica così, oggi non ci sono più analfabeti - replica Bassi -. E poi, in tempo di Eurolandia, non è giusto che l'Europa si unisca solo coi soldi. Il latino può saldare il vecchio continente nella fede". Latino, Europa, unità. E Fozzato? "Guardi, se fosse capitato con Burchiellaro, per me sarebbe stato lo stesso".

 

da "Gazzetta di Mantova", 29 aprile 2003

 

 

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