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Il "restauro" della cattedrale di Pisa

 

Nella prospettiva dell'Unità, tutto serve per attaccare il governo, anche quando non abbia fatto nulla se non tentare di riparare gli errori degli altri, come nel caso della FIAT. Se è necessario si possono evocare anche le parole dei vescovi. Sull'Unità campeggiavano ieri le parole di monsignor Alessandro Plotti, arcivescovo di Pisa: "La strategia del governo e degli industriali è diabolica. Vuole dividere i sindacati". Non si intende cosa ci sia di diabolico in una intenzione così umana come evitare agli operai di schierarsi univocamente sulle posizioni della CGIL. Sarà forse opportuno ricordare che monsignor Plotti è lo stesso che chiamò a deturpare la cattedrale di Pisa uno scultore peraltro bravo, Giuliano Vangi, commissionandogli la mensa dell'altar maggiore e l'ambone. Per quest'impresa fece smontare lastre cinquecentesche, fece spostare bronzi del Gianbologna e determinò la scandalizzata reazione degli uomini di cultura e degli studiosi d'arte. Un atto di arroganza ben più grave della "strategia diabolica" che egli attribuisce al governo. Che, se ha un difetto, è quello di essere impotente a impedire atti barbarici come quello dell'arcivescovo di Pisa.

Vittorio Sgarbi

 

 

da "Il Giornale", 13 dicembre 2002 

 

 

 

 

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