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La "Vittoria" a Vittorio Veneto

Un 4 novembre con cerimonia il 5, una messa in latino e una corona che suscita polemica

 

Un quattro novembre (anniversario della Vittoria) celebrato il 5 novembre a Vittorio Veneto e il primo novembre a Conegliano e in altre date in altri comuni.

Da quando la data più popolare (almeno una volta) non è più festa nazionale le celebrazioni avvenivano nella domenica più vicina. Ora invece ognuno gestisce la ricorrenza come meglio gli aggrada. Però, in una data o l'altra, tutte le comunità si ricordano di questa data, perché è ancora un avvenimento sentito da una grande parte del popolo italiano. E allora sarebbe giusto che venisse ripristinata la festività, che poi, più che un'esaltazione di un fatto d'arme è una giornata alla memoria di seicentomila caduti e di milioni di feriti, invalidi e innumerevoli italiani che hanno sacrificato i migliori anni della loro vita in trincea. E proprio per questo alcune associazioni combattentistiche e d'arma hanno chiesto, ed ottenuto, che fosse celebrata una messa in suffragio di tutti i Caduti nel giorno del 4 novembre. Ed hanno colto l'occasione per una rivisitazione liturgica anteriforma.

Messa in terzo, paramenti neri integrali (compreso il manipolo sull'avambraccio sinistro del celebrante) essendo messa per i defunti, rigorosamente in latino comprese le letture, in cornu epistolae e in cornu evangeli, canto gregoriano, celebrante che dà le spalle ai fedeli, diacono e suddiacono con dalmatica, e un cerimoniere a ricordare ai sacerdoti ed ai fedeli i comportamenti liturgici ormai in disuso (tante genuflessioni e inchini, incensamenti), distribuzione della comunione ai fedeli in ginocchio su una panca che ricordava la balaustra. Infine la liturgia dell'assoluzione con drappo nero sul pavimento e celebrante con piviale. Insomma una celebrazione liturgica, nel giorno giusto, per un atto di cristiana pietà verso i Caduti, e meritoria culturalmente per aver ricordato per un giorno la liturgia in vigore fino alla riforma introdotta dal Concilio Vaticano II, che i più anziani hanno vissuta e che per i giovani è stata una sorpresa.

Ritornando alla data della celebrazione, per Vittorio Veneto, finché non sarà ripristinata la festa nazionale, sarebbe opportuno fissarla al 30 ottobre, come suggerito dal Col. Lorenzo Cadeddu, oratore ufficiale in Piazza del Popolo il 5 novembre: è il giorno dell'entrata delle truppe liberatrici in città.

Una novità di quest'anno, che ha suscitato discussioni e polemiche, non sappiamo quanto opportune: la deposizione al monumento ai Caduti, da parte dell'Istituto Reale Casa Savoia, di una corona d'alloro con la scritta "Vittorio Emanuele" su nastri blu, "come gesto simbolico del principe Vittorio Emanuele" ha detto il portavoce dell'Istituto.

D.D.B.

 

da "Il Quindicinale" (Vittorio Veneto), 19 novembre 2003

 

 

 

 

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