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Messe latine antiche nelle Venezie
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Celebrata nella chiesa del Terremoto da mons. Sergio Denti la messa in latino

Riecco "Introibo ad altare Dei"

Hanno partecipato al rito una settantina di tradizionalisti cattolici

 

Tre vigili in borghese si aggiravano indaffarati, ieri pomeriggio, per presidiare piazza Canossa, prima della celebrazione della santa messa in latino autorizzata dal Vescovo Egidio Caporello. Nella piazzetta, caldissima, il comandante della Polizia Municipale Ildebrando Volpi conversava amichevolmente con il segretario provinciale dell'Udc Gilberto Sogliani, mentre il consigliere comunale della Lega Nord, Celestino Dall'Oglio, disquisiva, di temi religiosi impegnativi, con l'aiuto di Maurizio Ruggiero, presidente del Comitato Principe Eugenio per la salvaguardia della Cattolicità italiana e contro l'islamizzazione e l'espianto dei popoli. Una settantina di persone stipate nella chiesetta settecentesca della Beata Vergine Maria del Terremoto, attendevano accaldate l'arrivo di Monsignor Sergio Denti, ex segretario del Cardinale Ruffini a Palermo, per la celebrazione, alle 18, della prima messa, in rito romano antico, durata un'ottantina di minuti. I tradizionalisti cattolici mantovani, che da tempo chiedevano con insistenza di poter celebrare la liturgia antica, hanno potuto così partecipare alla messa con il rito che era in vigore prima del Concilio Vaticano II. Ma si tratta. ha avvertito Maurizio Ruggiero del Comitato Principe Eugenio, di un permesso temporaneo, di un esperimento, di un decreto a tempo prima di una verifica, che si terrà a novembre. Si tratterà, in sostanza, di verificare se le condizioni della celebrazione saranno considerate "idonee" da Monsignor Caporello.

Federica Lonati

 

da "La Voce di Mantova", 4 luglio 2004

 

 

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