UNA VOCE VENETIA  

Messe latine antiche nelle Venezie  
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L'anno liturgico

di dom Prosper
Guéranger

 

 

31 GENNAIO

SAN GIOVANNI BOSCO, CONFESSORE

 

Alla fine del mese consacrato a onorare l'infanzia del Salvatore san Giovanni Bosco conduce a Gesù Bambino, a Gesù operaio, la moltitudine dei giovani e degli operai ai quali ha consacrato la sua vita.

Per salvare gli uomini, il Figlio di Dio si è degnato di farsi uomo e di provare tutte le debolezze della nostra natura, eccetto il peccato. Nato povero in una stalla, ha lavorato per guadagnarsi il pane; quindi, prima di morire, ha predicato il Vangelo ai poveri, e se ha avuto delle preferenze quaggiù, furono per i bambini: "Lasciate che i bambini vengano a me; perché di essi è il regno dei cieli, e di quelli che ad essi somigliano".

San Giovanni Bosco ha riprodotto questi aspetti della vita del Signore Gesù. Nato anch'egli povero, dovette lavorare per guadagnarsi il pane e compiere gli studi. Diventato sacerdote, ai poveri volle predicare la buona novella, ai fanciulli, agli operai abbandonati, a quelli che la pigrizia o il vizio trascinavano lontano da Dio. Per essi creò oratori, orfanotrofi, scuole primarie, scuole professionali: "Amo tanto questi poveri piccoli, e darei volentieri ad essi anche il mio cuore".

Per la santificazione personale e per il suo ministero, aveva fatto di san Francesco di Sales il proprio modello e maestro. E il vescovo di Ginevra gli aveva insegnato che "vi è un metodo sicuro per essere buoni educatori, ed è quello di essere santi", che se voleva far opera buona e duratura, doveva darsi e dare Dio. Allora egli si diede senza riserva: il tempo, le forze, i talenti, la reputazione, la salute, la vita, la mamma: tutto fu per quei fanciulli raccolti nelle strade. Diede loro pane, lavoro, asilo; comunicò ad essi soprattutto la gioia che risiede in una coscienza pura, in un'anima unita a Dio. Con le sue istruzioni familiari, con il sacramento della Penitenza e dell'Eucarestia, ne fece dei cristiani ferventi, dei cittadini esemplari. E si rivelò in tal modo, nel XIX secolo, un maestro delle questioni sociali e uno dei più grandi apostoli dell'Azione Cattolica tanto raccomandata dagli ultimi Pontefici.

Al pari del Signore, suscitò intorno molti generosi che vennero a porsi sotto la sua direzione, a condividere le sue preoccupazioni e le sue fatiche per salvare il mondo e ricondurlo a Dio. Presto fu formata la Società Salesiana, quindi la Congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice e infine l'Unione dei Cooperatori Salesiani: immenso esercito che egli lanciò alla conquista delle anime e che è sparso ormai in tutto il mondo. "Il suo successo di quest'opera, diceva Pio X, non si può spiegare se non con la vita soprannaturale e la santità del Fondatore". Quanto a lui, diceva di essere stato un semplice strumento: "È la Madonna Ausiliatrice che ha fatto tutto". Ma Pio XI che l'aveva conosciuto e che gli decretò gli onori degli altari, ha potuto dire con ragione che "il suo nome è uno di quelli che i secoli benediranno per sempre".

 

VITA. - Giovanni Bosco nacque il 16 agosto 1815 a Castelnuovo d'Asti. Ancor giovane si distinse per pietà, purezza, allegria e viva intelligenza. Nel 1835 entrava nel Seminario Maggiore di Torino e il 5 giugno 1841 era ordinato sacerdote. Da allora si consacrò alla salvezza e all'educazione dei fanciulli poveri e degli operai, fondò la Società Salesiana, quindi una Congregazione di religiose sotto il patrocinio di Maria Ausiliatrice e infine un'associazione di Cooperatori. Morì il 31 gennaio 1888. Pio XI lo beatificò nel 1929 e quindi lo canonizzò cinque anni dopo.

 

Accorriamo anche noi a te, dopo tanti altri, per acclamarti insieme con la Chiesa, per implorare i tuoi favori e per chiedere i tuoi consigli. Ci piace sentire le tue esortazioni: "Voi che lavorate e siete onerati di pene e di fatiche, se volete trovare una fonte inesauribile di consolazione, se volete diventare felici, diventate santi. Per diventare santi, abbiamo bisogno di una sola cosa: volerlo. I santi si sono santificati ciascuno nel proprio stato. E come? Facendo bene ciò che dovevano fare". Chiedi per noi al Signore che ci faccia finalmente comprendere una lezione così semplice e così vera, ci dia la volontà sincera di metterla in pratica e ci faccia diventare santi.

Apostolo infaticabile e pieno di zelo, sostieni i sacerdoti e i missionari. "La prima cosa che ti consiglio per diventare un santo - dicevi a Domenico Savio, il fanciullo predestinato che hai guidato alla santità - è di guadagnare anime a Dio. Poiché non vi è nulla di più santo al mondo che cooperare al bene delle anime. Gesù Cristo ha versato per esse fino all'ultima goccia del suo sangue". Che questo zelo bruci tutti i fedeli, poiché tutti sono chiamati in un modo o nell'altro a cooperare all'opera della Redenzione.

Non solo ai giovani, ma a noi tutti insegna a frequentare i sacramenti della Penitenza e dell'Eucarestia per custodire la nostra anima monda dai peccati. Insegnaci a ricorrere spesso a Maria Ausiliatrice, la cui intercessione onnipotente ti ha fatto operare prodigi e moltiplicare i miracoli. La sua preghiera ci aiuterà a seguire i tuoi esempi, a restar fedeli alle lezioni di Betlemme e di Nazareth, a conservare come te una fiducia infantile nella divina Provvidenza e a vivere solo per lodare la gloria di Dio e rendergli una perenne azione di grazie (Secreta e Postcommunio della Messa). Infine, essa ci presenterà insieme con il suo Figliuolo al Padre celeste in cielo dove, sul punto di morte, tu davi "appuntamento a tutti".

 

da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p.  396-398

 

 

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