UNA VOCE VENETIA  

Messe latine antiche nelle Venezie  
Venezia | Belluno | Gorizia | Mantova | Padova | Pordenone | Treviso | Trieste | Udine | Verona | Vittorio Veneto

 

 
L'anno liturgico

di dom Prosper Guéranger

 

 

PROPRIO   DEI   SANTI

 

Noi diamo, in questo libro, il titolo di Proprio dei Santi alla parte che racchiude le feste dei Santi, e in generale tutto ciò che, nell'Ufficio del tempo dell'Avvento e del Natale, cade in un giorno fisso, come le Antifone Maggiori, ecc. Tale divisione di Proprio del Tempo e di Proprio dei Santi è adottata dalla Chiesa nel Breviario e nel Messale, ed è familiare a tutte le persone che frequentano i riti divini.

Nel Proprio del Tempo, i nostri lettori hanno potuto osservare con quanto zelo la santa Chiesa si occupi della preparazione alla grande festa della Natività del Salvatore e della sua celebrazione; nel Proprio dei Santi, vedranno questa stessa Chiesa usare tutte le risorse della sua religione per festeggiare gli Amici di Dio la cui memoria è celebrata nello stesso tempo. I nostri fratelli separati vorrebbero sostenere che il culto dei Santi usurpi, nella Liturgia Cattolica, un posto che dovrebbe essere occupato solo da Dio; ma sono vittime d'un deplorevole errore: innanzitutto perché non vedono come l'omaggio reso al Signore nei suoi Santi torni, in definitiva, a gloria di Colui per il quale soltanto essi sono santi; in secondo luogo, perché non s'accorgono che oltre gli omaggi che la Chiesa Cattolica rende ai Santi, essa pratica verso la suprema e incomunicabile maestà di Dio, nel corso d'una sola settimana, più atti religiosi di quanti il Protestantesimo possa offrirgliene in un intero anno.

Attacchiamoci dunque, figli della Chiesa, al culto dei Santi, e comprendiamo che se Dio richiede i nostri omaggi, vuole anche che l'onoriamo in coloro che egli ha incoronati. Ora, il primo omaggio che possiamo rendere a Dio nei suoi Santi, è di cercare di conoscerli; e una delle maggiori disgrazie del tempo in cui viviamo è che non conosciamo abbastanza i Santi. Il razionalismo protestante, presentatosi sotto il nome di Critica, ha battuto in breccia dal XVI secolo in poi la fede dei fedeli nel campo del culto dei Santi; e un cattolico sincero è spesso sorpreso e urtato dall'ignoranza e dai pregiudizi che regnano a questo proposito in persone del resto zelanti per gli interessi della fede. Tuttavia, ad osservare il favore con il quale sono accolte molte monografie consacrate ai Santi e pubblicate di recente, si sarebbe tentati di credere che quei pregiudizi siano per scomparire, e che sia giunto il momento in cui l'agiografia, e quindi l'antica pietà verso i Santi, si rianimeranno presso di noi.

È per collaborare a questo movimento rigeneratore che abbiamo risolto, in quest'opera, di camminare sulle orme della santa Chiesa, dando grande sviluppo a ciò che la religione ci dice riguardo ai Santi.

Innanzitutto si trattava di farli conoscere. E non abbiamo potuto far di meglio, senza dubbio, che adottare per questo il metodo della Chiesa, perché anch'essa ha cercato di far conoscere ai suoi figli gli eroi che Dio le ha dati, e che sono, insieme con l'incomparabile Madre di Dio e gli Spiriti beati, l'oggetto della sua speranza, dopo il Salvatore Gesù Cristo, il Re e il Capo di tutti i Santi. Si deve dunque sapere che la santa Chiesa possiede un registro ufficiale degli atti, delle massime, delle virtù dei Santi che l'hanno illustrata, e vi ha scritto, secolo per secolo, le meraviglie che Dio ha operate in essi e per essi, e gli aiuti che ha ricevuti dalla loro protezione. Questo meraviglioso insieme è noto sotto il nome di Leggende del Breviario, di cui daremo sempre almeno un riassunto.

Dopo aver ricevuto dalla Chiesa stessa la conoscenza dei Santi, apprendiamo parimenti il modo di onorarli. Per unire in un tutto armonioso tutte queste diverse parti, seguiremo il metodo che abbiamo adottato per il Proprio del Tempo.

Per tutto il corpo dell'opera sarà dato un commento semplice e preciso che metterà in risalto la ragione delle diverse intenzioni della Chiesa, nelle preghiere e nelle usanze che dovremo riportare. Ci porremo tuttavia un limite per tutto ciò che sarebbe troppo esclusivamente di dominio scientifico e archeologico: questi particolari saranno sistemati nel loro giusto posto in un'opera speciale.

Per ricavare un vero frutto dalla devozione verso i Santi nelle diverse stagioni dell'anno, è necessario non separare il culto che loro si rende da quello che, secondo lo svolgimento dell'Anno Cristiano, dobbiamo rendere ai Misteri della nostra salvezza che costituiscono la base del Proprio del Tempo per tutto il corso dello stesso Ciclo. E ciò sarà tanto più facile ad osservarsi in quanto se vogliamo guardare con gli occhi della fede il Calendario Cattolico, non potremo fare a meno di notare le intime relazioni che uniscono le Feste dei Santi con le diverse stagioni spirituali nelle quali esse sono per così dire incastonate. La festa d'un Santo si celebra ordinariamente nel giorno stesso della sua morte, in altri termini nel giorno in cui è entrato nella gloria. Ora, questo giorno sembra sia stato scelto in modo da armonizzarsi nell'insieme soprannaturale, da quella suprema Sapienza che ci ha rivelato che non un capello cade dal nostro capo senza il permesso divino (Lc 21,18). Dovremo dunque cercare, in tutto questo Anno Liturgico, le relazioni che i santi di cui si celebra la festa presentano con il tempo nel quale la Chiesa ne onora la memoria.

Siccome l'Ufficio della Chiesa, nell'Avvento, è lontano dall'offrire Feste dei Santi per tutti i giorni, abbiamo creduto bene riempire i vuoti ponendo ad ogni giorno, dal 1° dicembre alla Vigilia di Natale, delle considerazioni sui fatti che precedono il divino Mistero della Nascita di Gesù Cristo, onde aiutare la pietà dei fedeli con la meditazione, sempre tanto utile, della storia sacra e delle pie credenze che ad essa si ricollegano.

 

da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 250-252

 

 

Inizio Pagina

Torna a dom Guéranger