Messe latine antiche nelle Venezie
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Andrea Adami da Bolsena, Osservazioni per ben regolare il Coro de i Cantori della Cappella Pontificia > Parte Prima > Cap. XII

 

 

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Mercordì Santo il giorno al Mat-
tutino.   Cap.  XII.

 

Quando in questo, e negli altri due giorni, che seguono è presente il Papa in Cappella, egli stesso fa l'Uffizio, quando che nò, tocca al Cardinale più degno, ed al cenno del Signor Maestro di Cerimonie il nostro Signor Maestro darà l'ordine all'Anziano de' Soprani, il quale intonerà la prima Antifona Zelus, che si proseguirà dal nostro Coro col resto del Mattutino, tutto in canto piano, e li Salmi si dovranno dire andanti, e puntati. In tanto che si replica la terza Antifona, il Signor Maestro dovrà far mettere in ordine i Cantori destinati a cantare la prima Lamentazione in Canto figurato di Gregorio Allegri a quattro voci nel lib. 89. a carte 29. la quale non farà principiare fin tanto, che il Papa, o pure il Cardinale, che fa l'Offizio non si sia posto a sedere, e coperto. Terminato il Jerusalem il Signor

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Maestro farà cenno per cantare i Responsorj, che si dovranno dire con sollecitudine. La seconda, e terza Lamentazione secondo il nostro costume si dicono in Canto piano da' Soprani. Le lezioni del secondo, e terzo Notturno si sogliono dire con quest'ordine, cioè l'ultimo Cantore dirà la prima, il penultimo la seconda, e successivamente con questo metodo si continua per tutti i tre giorni, e questo è l'uso inveterato della Cappella Pontificia; circa i Responsorj sogliono i Contralti Eddomadarj avvisare quelli, che li deono dire. Tutte le Antifone si intonano da i Soprani, e l'Anziano di essi avvisa di mano in mano quei Soprani che vuole che l'intonino; egli pero deve intonare la prima d'ogni Mattutino, la prima delle Laudi, e quella del Benedictus. L'ultimo Verso del Benedictus và terminato, quando è smorzata l'ultima candela dell'Altare, e l'ultima Torcia della Balaustra, ed immediatamente da i due Soprani Anziani si dee intonare la ripetizione dell'

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Antifona Traditor autem, che deve durare fin tanto, che il Papa sceso dal Soglio siasi inginocchiato avanti il Faldistorio, ed allora il Signor Maestro deve far cenno alli due Soprani Anziani, che subito intoneranno il Verso Christus Factus est nel qual tempo dovrà egli far preparare i Cantori eletti, secondo la lista, per cantare il Miserere a due Cori di Gregorio Allegri libro 88. a carte 49. Avvertendo di non farlo cominciare, se non avuto il cenno dal Maestro di Cerimonie dopo che Sua Santità averà detto secretamente il Pater noster. Avverta pure il Signor Maestro che l'ultimo Verso del Salmo termina a due Cori, e però farà la battuta adagio, per finirlo piano, smorzando a poco a poco, l'Armonia.

Li Sommi Pontefici (come abbiam detto di sopra nella Prefazione) hanno sempre procurato d'aver per la loro Cappella i migliori soggetti d'Europa, quali conosciuta la deformità della Musica di quei tempi, impiegorno tutta la loro abilità per ridur-

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la nella miglior forma possibile, cercando di quando in quando con nuove composizioni il vero stile Ecclesiastico, come in prova di ciò si legge nel Diario di Paride de Grassi nel tempo di Papa Leone X. nell'anno 1514, che nel Mercordì Santo i Cantori della Cappella cantorno un nuovo Miserere, il primo Verso Sinfonizando, ed il secondo Alternando, e benche poco, o nulla fosse gradito, non per questo quei virtuosi Uomini deono esser privi di lode, avendo dal canto loro fatte tutte le necessarie diligenze. Da questo esempio animati i successori dotati di miglior abilità, e di miglior gusto, anno fatto pompa l'un dopo l'altro d'un profondo sapere, lasciando tante belle composizioni, che son il lustro maggiore del nostro Archivio, e tra questi degni compositori merita al par d'ogn'altro una lode eterna il già nostro Compagno Gregorio Allegri, il quale con poche note, ma si ben modulate, e meglio intese hà composto il Miserere, che in tal giorno ogn'an-

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no si canta, reso in vero la meraviglia de' nostri tempi, per esser concepito con proporzioni tali, che rapisce l'animo di chi l'ascolta.

 

da Andrea Adami da Bolsena, Osservazioni per ben regolare il Coro de i Cantori della Cappella Pontificia. Tanto nelle Funzioni ordinarie, che straordinarie, Roma, Antonio de' Rossi, 1711, p. 34-38.

 

 

 

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