Messe latine antiche nelle Venezie
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Andrea Adami da Bolsena, Osservazioni per ben regolare il Coro de i Cantori della Cappella Pontificia > Parte Prima > Cap. XIII

 

 

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Il Giovedì Santo alla Messa
Cap.  XIII.

 

All'Introito si fa il contrapunto; avverta il Signor Maestro, che li Signori Cardinali non prestano a Sua Santità l'ubbidienza in questa Messa, ma bensì nella Loggia della Benedizione con li Paramenti sacri, e però lo dovrà far dire andante, non essendovi il Gloria Patri, e terminar li Kyrie quando il Papa, o il Celebrante averà letto l'Introito.

Al Graduale vi sono due soli Versi, che s'intonano da i Contralti; avverta il Signor Maestro di farli dire adagio per finirli quando il Diacono sia giunto al luogo dell'Evangelio.

L'Offertorio si dice col contrapunto, e con qualche sollecitudine, per poter

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dire a tempo giusto il Mottetto Fratres ego enim del Palestrina nel libro 61. carta 1. parte sola, e terminarlo come si è detto di sopra.

Il primo Agnus Dei si deve dire adagio, ed all'ultimo si dice Dona nobis pacem. Avverta il Signor Maestro di non far terminare l'Agnus Dei se prima il Celebrante non averà accomodato il Venerabile; ed allora darà il cenno per il Communio, che si dovrà dire in Canto fermo; inoltre starà attento per osservare le Cerimonie del Celebrante, perche purificato il Calice, e lavate le mani legge il Communio, ed allora dovrà il Signor Maestro far terminare la Cantilena.

Il Deo gratias si canta.

Terminata la Messa i Cantori più novizj delle parti prendono i libri, e tutto il nostro Collegio và in Sala Regia per la Processione.

Quando la Croce esce fuori della Balaustrata il Signor Maestro farà il cenno a i Contralti per intonare l'Inno Pange lin-

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gua, avvertendo di f dir la Strofa Verbum caro quando il Papa, o il Celebrante col Venerabile entra la Porta della Cappella Paolina. Non si dovrà dire il Tantum ergo fin tanto che il Venerabile non sia posto al suo luogo. Il Genitori si deve dire andante.

Si và dipoi alla Loggia della Benedizione, dove il Papa riceve dal Sagro Collegio l'ubbidienza, fa legger la Bolla in Cœna Domini, e poi gettata la Torcia, dà la Benedizione solenne al Popolo, alla quale si risponde trè volte Amen come altre volte si è detto.

Dopo si và alla Sala Ducale per la Funzione della Lavanda dove un Cardinale Diacono canta l'Evangelio, e se non assiste a tal Funzione il Papa si canta dal Diacono dell'Evangelio. Avverta il Signor Maestro di far principiare la Cantilena, quando il Papa, o il Celebrante và sopra lo steccato degli Apostoli, la quale deve dirsi con qualche sollecitudine, e non terminerà l'ultimo Verso Sæcula sæculorum Amen fin tanto, che il Papa, o

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il Cardinale, che fa la Funzione non si sia lavate, ed asciugate le mani, dopo di che alzandosi il Papa in piedi dice Pater noster, a cui si risponde nella forma, che stà notata nel libro, e terminata l'Orazione si risponde Amen; e così si dà fine alla Funzione di questa mattina.

 

da Andrea Adami da Bolsena, Osservazioni per ben regolare il Coro de i Cantori della Cappella Pontificia. Tanto nelle Funzioni ordinarie, che straordinarie, Roma, Antonio de' Rossi, 1711, p. 38-41.

 

 

 

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