Messe latine antiche nelle Venezie
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Andrea Adami da Bolsena, Osservazioni per ben regolare il Coro de i Cantori della Cappella Pontificia > Parte Prima > Cap. XIV

 

 

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Sabato Santo alla Messa.
   Cap.  XVII.

 

Comincia questa Funzione il Diacono dell'Evangelio, il quale vicino alla Porta della Cancellata accende una delle tre Candele posta sopra la Canna, e intona Lumen Christi, ed il nostro Coro risponde Deo gratias. In mezzo della Cappella accende la seconda Candela, e replica come sopra un Tono pių alto; e poi accende la terza davanti all'Altare, e alzando un altro Tono replica lo stesso a cui risponde sempre il nostro Coro come di sopra abbiam detto.

Fra tanto il Diacono suddetto prende il libro, e vā dal Celebrante, se non assiste il Papa, a prender la benedizione, e poi vā al luogo dell'Evangelio, e dopo incensato il libro, comincia a cantar l'Exultet iam Angelica turba Cælorum, in fine della quale dice Per omnia sæcula sæculorum R/. Amen.

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V/. Dominus vobiscum.
R/. Et cum spiritu tuo.
V/. Sursum corda.
R/. Habemus ad Dominum.
V/. Gratias agamus Domino Deo nostro.
R/. Dignum et iustum est.

Proseguisce il Diacono a cantare il rimanente fin a tanto, che sia il tempo di porre nel Cero i cinque grani d'Incenso, e poi di accenderlo, e dopo terminato si risponde Amen.

In tanto il pių novizio de' Cantori starā pronto alla porticella dello Steccato, perche al comando del Signor Maestro di Cerimonie darā principio alla prima Profezia, avvertendo di dirla andante, e distinta, dopo la quale se assiste il Papa anderā al bacio del Piede, ed in tanto si troverā all'ordine il penultimo Cantore, e cosė con quest'ordine tutti gli altri per dire il resto delle Profezie. Nel fine d'ogni Profezia il Celebrante dice l'Orazione, alla quale si risponde Amen. Dopo la quarta

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vi č il Tratto, che deesi intonare da i Contralti, e si dice andante, nč s'intona altro che il primo Verso, e cosė si conterrā il Signor Maestro dopo l'ottava, e l'undecima.

Terminata la duodecima Profezia si troveranno alla Porta dello Steccato due Soprani eletti dall'Anziano, quali dopo, che il Celebrante col Diacono, e Suddiacono si saranno prostrati sų gradini dell'Altare, al cenno del Signor Maestro di Cerimonie inginocchiati nel mezzo della Cappella con uno sgabello avanti, daranno principio alle Litanie maggiori, che troveranno nel libro delle Profezie.

Terminate le Litanie, tanto il Pontefice, che il Celebrante si vestono de' Paramenti bianchi, ed il Sagro Collegio fa la mutazione delle Cappe: Si accosta dipoi il Celebrante al Papa appič de' gradini dell'Altare, e Sua Santitā dā principio alla Messa, e se non vi assiste, in sua vece il Celebrante, il Signor Maestro allora dovrā far cominciare da' Contralti i Kyrie in

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canto fermo, e adagio, i quali dovranno durare fin tanto che il Celebrante abbia incensato l'Altare, sia stato incensato lui, e il Papa se v'assiste. Parte il Celebrante, e vā al Faldistorio, e quando vi sia giunto il Signor Maestro farā terminar l'ultimo Kyrie, perche ivi intona il Gloria in excelsis Deo, e si ripiglia in canto figurato.

Terminata l'Epistola, se assiste il Papa, un Auditore di Rota parato con Tonicella vā appič del Soglio ad annunziargli l'Alleluia. Poscia il Celebrante l'intona tre volte alzando ogni volta un tono di voce, e tre volte gli risponde il nostro Coro in contrapunto, avvertendo di non far cadenza finale se non alla terza volta. Dipoi da i due Soprani Anziani s'intona il Verso Confitemini, e scelte dall'Anziano due coppie de' Soprani dicono il Tratto, che deve durare fin tanto, che il Diacono sia giunto al solito luogo per dir l'Evangelio, che farā appunto dopo che il Papa, o il Celebrante averā posto l'Incenso nel

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Turibolo, e che il Diacono averā presa la solita benedizione.

In questa Mattina non si canta nč Credo, nč Offertorio, nč Mottetto, si risponde bensė al Dominus vobiscum, Et cum spiritu tuo, e poi al Præfatio.

Si dice il Sanctus, ed il Benedictus, che dovrā terminare al solito. Si risponde al Pax Domini sit semper vobiscum, Et cum spiritu tuo, ma non si dice l'Agnus Dei; dopo che il Celebrante averā consumato il Sacramento il Signor Maestro farā cenno all'Anziano, de' Soprani, il quale intonerā l'Antifona del Vespero Alleluia, come č notato nel libro, e poi due Soprani Anziani il Salmo Laudate Dominus [sic] omnes gentes, che dal nostro Coro si ripigliarā in Falsobordone. Terminato il detto Salmo i due Soprani Anziani replicano l'Antifona Alleluia. Non v'č in questo Vespero, nč Capitolo, nč Inno, nč Verso, e perō l'Anziano de' Soprani terminata dal Coro la repetizione della detta Antifona intonerā Vespere autem Sabbati, e

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dopo terminata dal Coro i due Soprani intoneranno il Magnificat di Luca Marenzio, il quale stā nello stesso libro, e deve durare fin tanto, che siasi fatta dal Celebrante l'Incensatura, come si čveduto nel Vespero dell'Epifania, ripetendosi in fine da i due Soprani Anziani l'Antifona suddetta. Dopo il Celebrante dice Dominus vobiscum, Et cum spiritu tuo, e terminata l'Orazione si risponde Amen. All'Ite Missa est Alleluia Alleluia, si risponde Deo gratias Alleluia Alleluia in canto figurato, essendo tutto ciō distintamente notato nel libro.

 

da Andrea Adami da Bolsena, Osservazioni per ben regolare il Coro de i Cantori della Cappella Pontificia. Tanto nelle Funzioni ordinarie, che straordinarie, Roma, Antonio de' Rossi, 1711, p. 48-53.

 

 

 

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