Messe latine antiche nelle Venezie
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Andrea Adami da Bolsena, Osservazioni per ben regolare il Coro de i Cantori della Cappella Pontificia > Parte Prima > Cap. XXV

 

 

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[Pentecoste]

La Mattina alla Messa.
Cap.  XXV.

 

Non ha questa Funzione cosa di particolare osservazione, si che dee regolarsi come alle altre Messa ordinarie. Celebra in questa  Mattina un Cardinal Vescovo.

Terminata l'Epistola il Signor Maestro farà dire con sollecitudine l'Alleluia con il primo Verso del Graduale, indi l'altro Alleluia da due Soprani, nel tempo del quale il Papa scende dal Trono, e s'inginocchia avanti al Faldistorio, e depo-

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sta la Mitra i due Soprani suddetti intonano il Verso Veni Sancte Spiritus, il quale con la seguenza, e l'Alleluia dovrà durar fin tanto, che il Papa tornato al Soglio abbia letto l'Epistola, e l'Evangelio, e poi posto l'incenso nel Turibile, e che il Diacono abbia preso da Sua Santità la benedizione, e sia giunto al luogo dell'Evangelio. Il Mottetto all'Offertorio Cum complerentur è del Palestrina al libro 96. a carte 11. con la seconda parte, la quale si suol dire, e si termina al solito degli altri Mottetti. Se Sua Santità non assiste alla Messa tutta la Funzione si regola col Celebrante, il quale al Verso Veni Sancte Spiritus s'inginocchia avanti al Faldistorio, e la Funzione è tutta andante.

Il giorno all'ora destinata dal Papa si canta il Vespero segreto, il quale dovrà regolarsi nella stessa maniera di quello di Pasqua; avvertendo il Signor Maestro di non fare intonare l'Inno Veni Creator Spiritus fin tanto, che il Papa non sia inginocchiato sopra il Genuflessorio, e scoper-

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to dal Signor Maestro di Cerimonie, che assiste al Vespero, il resto in tutto và regolato come nel passato abbiam detto.

 

da Andrea Adami da Bolsena, Osservazioni per ben regolare il Coro de i Cantori della Cappella Pontificia. Tanto nelle Funzioni ordinarie, che straordinarie, Roma, Antonio de' Rossi, 1711, p. 71-73.

 

 

 

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