Messe latine antiche nelle Venezie
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Andrea Adami da Bolsena, Osservazioni per ben regolare il Coro de i Cantori della Cappella Pontificia > Parte Prima > Cap. IV

 

 

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Per la Purificazione di Maria
Vergine.   Cap.  IV.

 

Viene il Papa in Cappella, e dopo breve Orazione và al Soglio, riceve li Signori Cardinali all'ubbidienza, li quali dopo pigliano i Paramenti Sacri, dipoi leggendo benedice le Candele secondo il solito rito della Cappella, alla qual Funzione il nostro Coro non risponde mai.

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Terminata la benedizione il Cardinal Decano porge li soliti trè Cerj al Papa, indi il Papa dà egli la Candela al detto Cardinale Decano, e nell'istesso tempo il Signor Maestro dovrà far principiare il Lumen ad revelationum Gentium etc. e profeguirlo, come notato nel libro, e dovrà durare fin tanto che i Signori Cardinali, Patriarchi, Arcivescovi, e Vescovi Assistenti, e non Assistenti, Abbatj Mitrati, Penitenzieri di S. Pietrò parati, Governator di Roma, Ambafciarori Regj, Principi del Soglio, Auditore della Camera, Tesoriero, Protonotarj Apostolici, Generali delle Religioni, che anno luogo in Cappella, Conservatori di Roma, Ambasciatori di Bologna, o Ferrara, Maestro del Sagro Hospizio, Auditori di Rota, Maestro del Sagro Palazzo, Chierici di Camera, Votanti di Segnatura, Abbreviatori, Prete Assistente con Rocchetto, e Cotta, Diacono, suddiacono in Albis (quando però siano Prelati), i due Camerieri Segreti, che assisto-

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no al Pontefice, i Maestri di Cerimonie, gli altri Camerieri Segreti, e d'Onore, Cappellani Segreti, e Communi, Avvocati Concistoriali, Camerieri Extra, Procuratori Generali, e Scudieri, abbiano tutti ricevuta la Candela, e se non bastassero i versi il Signor Maestro potrà tornar da capo come più gli piace. Avverta egli pertanto, che quando vanno i detti Avvocati Concistoriali, deve terminar subito la Cantilena, e deve partirsi dal Coro con tutto il nostro Collegio per anzianità, e andare a prendere la Candela, essendo il luogo nostro immediatamente dopo i Scudieri suddetti. Ricevuta la Candela, deve il nostro Collegio tornar subito sul Coro, dove aspetterà che termini il restante della distribuzione, che segue a farsi a i Chierici della Cappella, Caudatarj de' Signori Cardinali, Virga Rubea, e Mazzieri del Papa; ed a tutto quel popolo, che piace a Sua Beatitudine d'ammettere. Finita la detta distribuzione il Papa si lava le Mani, e poi canta l'Orazione Exaudi

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quæsumus Domine, alla quale si risponde Amen. Se sarà dopo la Settuagesima, e non in giorno di Domenica, cantato dal Papa Oremus, il primo Diacono Assistente canterà Flectamus genua, e il secondo Levate, dopo la detta Orazione Sua Santità mette l'incenso, ed un Auditore di Rota prende la Croce, e và appiè del Soglio, ed il primo Diacono Assistente rivolto al popolo dice: Procedamus in pace, ed il nostro Coro: dopo aver risposto In nomine Christi Amen, deve subito andare in Sala Regia, dove il Signor Maestro starà attento per osservare quando la Croce esce fuori dalla Cancellata, per dare il cenno acciò si dia principio alla prima Antifona Adorna Thalamum tuum, che deesi intonare da i Contralti; la quale essendo longa, si dovrì dire andante, avvertendo il Signor Maestro di far terminare tutto il resto della Cantilena, quando il nostro Coro, dopo il giro della Sala Regia, sarà vicino alla porta della Cappella, e che il Papa sarà entrato in Sala

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Regia; e nel tempo che il nostro Coro entra nella Cappella i Contralti intoneranno il Responsorio Obtulerunt. Entrato il nostro Collegio nella Cappella si fermerà vicino la porta della Cancellata, ivi proseguendo a cantare il detto Responsorio, che dee durare fin tanto, che passano i Prelati, Penitenzieri, e Vescovi, e quando cominciano a entrare in Cappella i Signori Cardinali, due Soprani Anziani dovranno intonare il Verso Postquam impleti, e terminarlo con tutto il resto quando il Papa entra nella Balaustrata della Cappella. Avverta in oltre il Signor Maestro, che in tutte le Processioni il luogo destinato al nostro Collegio è avanti alla Prelatura, che hà l'uso del Rocchetto. Non essendo presente il Papa questa Funzione si fa da un Cardinale Prete, la quale riguardo a noi và regolata in tutto, e per tutto come di sopra abbiam detto.

 

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Alla Messa.

Dovrà il Signor Maeffro far dire con qualche sollecitudine l'Introito, poiche il Sagro Collegio precedentemente avanti la benedizione delle Candele è andato all'ubbidienza per terminatlo al solito degli altri. Il Graduale si canterà pure nell'istessa forma; se però questa Festa venisse dopo la Settuagesima, si dee dire il Tratto, che per esser di più versi, si canterà andante per terminarlo come sopra. Il Mottetto all'Offertorio Responsum accepit Simeon è del Palestrina con la seconda parte al lib. 109. a carte 53. Il Signor Maestro potrà far dire, o nò la seconda parte, dovendosi contenere, come altre volte si è notato con l’incensatura, e si potrebbe dare il caso, che fossero in poco numero i Signori Cardinali Preti, e perciò bastasse solo la prima parte; segue poi la Funzione come nel giorno della Catedra.

La protezione della Santissima Ver-

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gine in tal giorno nell'anno 1703. liberò la Città di Roma da un grandissimo Tremuoto, onde in rendimento di grazie il Piissimo nostro Regnante Pontefice CLEMENTE XI. ordinò la vigilia di precetto solo per Roma, e che in Cappella in tal giorno ogn'anno in perpetuo si cantasse il Te Deum, il quale s'intona da Sua Santità medesima, dopo cantato Ite Missa est, e risposto Deo gratias. Poi canta Pater noster.
V/. Et ne nos inducas in tentationem.
R/. Sed libera nos à malo.
V/. Benedicamus Patrem, et Filium cum Sanao Spiritu.
R/. Laudemus, et superexaltemus eum in sæcula.
V/. Confitemini Domino quoniam bonus.
R/. Quoniam in sæculum misericordia eius.
V/. Cantate Domino, et benedicite nomini eius.
R/. Annuntiate de die in diem salutare eius.

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V/. Multiplicasti Domine magnificetiam tuam.
R/. Qui facis mirabilia magna solus.
V/. Qui fundasti terram super stabilitatem suam.
R/. Non inclinabitur in sæculum sæculi.
V/. Dedisti metuentibus te significationem.
R/. Ut fugiant à facie arcus, et liberentur dilecti tui.
V/. Ostendisti populo tuo dura.
R/. Potasti nos vino compunctionis.
V/. Confirma hoc Deus, quod operatus es in nobis.
R/. A templo sancto tuo, quod est in Jerusalem.
V/. Mirifica Domine misericordias tuas super nos.
R/. Et replebitur Maiestate tua omnis terra.
V/. Gregem tuum Pastor æterne non deseras.
R/. Sed per Beatos Apostolos tuos continua protectione custodias.

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V/. Fiat pax in virtute tua.
R/. Et abundantia in turribus tuis.
V/. Domine exaudi orationem meam.
R/. Et clamor meus ad te veniat.
V/. Dominus vobiscum.
R/. Et cum spiritu tuo.

Oremus.

In fine delle Orazioni si risponde Amen. Poi la Santità Sua dà la Benedizione, alla quale parimente si risponde conforme il solito.

 

da Andrea Adami da Bolsena, Osservazioni per ben regolare il Coro de i Cantori della Cappella Pontificia. Tanto nelle Funzioni ordinarie, che straordinarie, Roma, Antonio de' Rossi, 1711, p. 13-21

 

 

 

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