UNA VOCE VENETIA  

Messe latine antiche nelle Venezie 
Venezia | Belluno | Gorizia | Padova | Pordenone | Treviso | Trieste 1 | Trieste 2 | Udine | Verona | Vittorio Veneto

 

 

Rassegna stampa

Oggi a Mantova si tiene il rito non autorizzato 
in un palazzo che confina con quello della Curia

La messa dei tradizionalisti? Accanto alla stanza 
del vescovo

 

MANTOVA - Il principe Eugenio di Savoia proprio non se lo sarebbe aspettato. Lui, il castigatore dei Turchi, di cui ruppe l'assedio a Vienna nel 1683 e, con le truppe della Santa Alleanza, costrinse sedici anni dopo alla pace di Karlowitz, tirato in ballo, quattro secoli dopo, per un'altra "guerra di religione". E, per di più, contro un vescovo di Santa Romana Chiesa.

Il campo di battaglia è a Mantova, sull'acciottolato di piazza Sordello, e il pomo della discordia è una faccenda di liturgia. A Verona c'è infatti un comitato, intitolato ad Eugenio di Savoia, che da qualche anno si batte per far celebrare in chiesa Messe ultra-tradizionaliste: quelle in latino, che erano in vigore fi­no al Concilio Vaticano II.

Per farlo, però, occorre il nulla­osta del vescovo locale. E a Mantova il via libera, nonostante ripetute richieste e raccolte di firme, non è mai arrivato.

Così, i tradizionalisti hanno scelto la provocazione. La Messa sarà celebrata oggi alle 18 in un luogo privato. Scelto però con una strategia degna del principe Eugenio: la sala dei convegni di Ca' degli Uberti, nel palazzo che sorge accanto alla Curia, che soltanto un muro divide dalle stanze private del vescovo Egidio Caporello.

All'attacco monsignor Caporello replica in modo soft dicendo che meglio sarebbe "non correre a rischio di celebrare l'Eucarestia semplicemente secondo le proprie intenzioni, buone o discutibili che siano". Insomma, non si dice Messa per dispetto.

"Monsignor Caporello è troppo pacifista - ha tuonato Maurizio Ruggiero, portavoce del 'Principe Eugenio' - . Ha ospitato in duomo padre Alex Zanotelli e marciato con gli studenti contro la guerra". Lui, Ruggiero, che dedica la Messa di oggi ai caduti di Nassiriya, in materia dì rapporti fra religioni la pensa invece ancora come Eugenio di Savoia: "Gli islamici vanno combattuti e, se possibile, convertiti". E nella "battaglia di Mantova" si è subito guadagnato l'appoggio della Lega Nord.

Luca Angelini

 

da "Corriere della Lombardia", 7 febbraio 2004

 

 

 

 

Torna a Rassegna stampa 
sulla messa del 7 febbraio 
2004 a Mantova

 

 

Inizio Pagina

Torna a Rassegna stampa