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Messe latine antiche nelle Venezie
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Nella Madonna del terremoto

Messa in latino con settanta fedeli
E in piazza spunta anche la polizia

 

Niente trionfalismi né recriminazioni, addirittura parole dì elogio per Caporello, sino a pochi mesi fa dipinto come un vescovo "troppo progressista" e sordo al diritto del fedeli mantovani di celebrare la messa in latino, secondo il rito preconciliare. Dopo un braccio di ferro durato due anni, ottenuto un 'permesso a termine' sino a novembre, ieri i cattolici tradizionalisti hanno avuto ciò che chiedevano. Senza infrangere il divieto della curia, come era accaduto in febbraio con la messa non autorizzata a Ca' degli Uberti. Erano una settantina i fedeli raccolti nella chiesa, della Madonna del Terremoto (che di persone ne può accogliere al massimo trenta), in piazza Canossa, per assistere alla liturgia cantata di monsignor Denti, incaricato da Caporello, I primi sono arrivati intorno alle 17,30, sotto lo sguardo attento di alcuni agenti della Digos, un carabiniere e qualche vigile. Tra gli altri, anche il comandante della polizia municipale, Ildebrando Volpi, in borghese.

Uno spiegamento di forze singolare, giustificato col timore che la messa potesse tradursi in una rivendicazione politica sopra le righe. A un certo punto, infatti, la battaglia dei tradizionalisti aveva trovato una sponda nell'adesione della Lega. Ma in piazza Canossa il clima era disteso, sui volti della gente si leggeva più curiosità che rivalsa, e di politici ce n'erano soltanto due: il segretario provinciale dell'Udc, Gilberto Sogliani, e il consigliere comunale della Lega Celestino dall'Oglio che chiacchierava sorridente con Massimo Ruggiero del comitato 'Principe Eugenio' dì Verona, tra i registi dell'operazione.

Ieri è stato però il giorno di Mansueto Bassi, libraio antiquario e rappresentante mantovano della associazione 'Una Voce', che ha così commentato: "Siamo molto contenti, il vescovo è stato buono con noi". E rispetto alla verifica di novembre, quando il vescovo deciderà se concedere un eventuale rinnovo del permesso, ha aggiunto: "Un po' di prudenza è legittima". Ma c'è anche chi non ha abbandonato gli accenti polemici, come l'avvocato Luigi Nuvolari: "La messa moderna è intrattenimento da villaggio vacanze. (i.c.)

 

da "Gazzetta di Mantova", 4 luglio 2004

 

 

 

 

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