UNA VOCE VENETIA  

Messe latine antiche nelle Venezie 
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Divertente fotomontaggio pubblicato dalla "Gazzetta di Mantova"

 

Rassegna stampa

Caporello: "Spero che tutti vogliano fermarsi di fronte all'eucaristia, al di là delle intenzioni buone o inaccettabili

Messa antica al di là del muro

Gli ultra-tradizionalisti celebrano accanto alla Curia

di Stefano Scansani

 

Monsignore, sabato le celebrano la messa ultra-tradizionalista e non autorizzata quasi in casa, al di là del muro del suo appartamento. Dice niente? Il vescovo anche stavolta ha deciso di mandare un segnale soltanto, anzi, un segnale in tempo: "Spero che tutti vogliano sempre fermarsi di fronte all'eucaristia, per non correre il rischio di celebrarla semplicemente secondo le proprie ragioni e le proprie intenzioni, buone, discutibili o inaccettabili che possono essere". Il pensiero asciutto di Egidio Caporello ha il sapore di un ultimo appello. Sul quale - c'è da metterlo in conto - i sostenitori e organizzatori della messa antica, avranno parecchio da dire, stamattina, nella conferenza convocata in piazza Sordello, bar Ducale, quasi sotto le finestre del vescovo. Diranno che il monsignore non ha mai risposto alla loro richiesta di essere autorizzati ad avere l'amata liturgia tridentina antica di cinque secoli. A Ostiglia era stata bloccata e adesso, loro, tornano alla carica. Al di là del muro.

Perché a Verona sì e a Mantova no? chiedono gli aderenti al comitato "Principe Eugenio" che ha sede nella città scaligera. Perché il vescovo dì Mantova da un anno non risponde a un paio di petizioni, l'ultima di 1.350 firme? domandano i rappresentanti mantovani di "Una Voce", che nella causa si sono uniti ai veronesi. Da Palazzo Bianchi fino ad oggi niente risposte, nessuna motivazione, tanto da far immaginare agli ultra-tradizionalisti che il silenzio vada interpretato come assenso. Ma l'autorità diocesana non ha mai sottoscritto autorizzazioni per messe antiche nel territorio della diocesi e non ha mai concesso l'indulto perché i sacerdoti le celebrino. Ma la questione giuridica e canonica per monsignor Caporello è probabilmente successiva a un altro tipo di attenzione. In Curia sarebbero argomento di riflessione in Curia il fenomeno - del tutto nuovo nel Mantovano - e i motivi che portano qui una testa di ponte del comitato di Verona che si proclama "a salvaguardia della cattolicità italiana e contro l'islamizzazìone e l'espianto dei popoli". Altro elemento: la Lega Nord, che a suo tempo aveva sollecitato la celebrazione della messa tridentina a Ostiglia e che oggi invia il suo responsabile provinciale per la cultura Franco Fumagalli ad affiancare in conferenza stampa Maurizio Ruggiero del comitato "Principe Eugenio". Anche Mansueto Bassi dì "Una Voce" sarà alla messa, in suffragio dei caduti di Nassiriya.

A Verona non si sbottonano, ma è certo che la liturgia antica sarà celebrata da un prete veneto, di sera, alle 20, nel salone affrescato del piano superiore di Ca' degli Uberti, che è muro contro muro col palazzo vescovile. Gli invitati supererebbero il centinaio. Monsignor Caporello che farà alle 20 di sabato 7 febbraio, Sant'Eugenia? Risponde accennando appena a un paio di questioni sostanziali e canoniche: "Credo che sarò in casa mia o a trovare qualche prete. Bisogna celebrare secondo le ragioni di Cristo Signore e ordinatamente. E questo per primi lo sanno tutti i sacerdoti".

 

da "Gazzetta di Mantova", 5 febbraio 2004

 

 

 

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sulla messa del 7 febbraio 
2004 a Mantova

 

 

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