UNA VOCE VENETIA  

Messe latine antiche nelle Venezie 
Venezia | Belluno | Gorizia | Padova | Pordenone | Treviso | Trieste 1 | Trieste 2 | Udine | Verona | Vittorio Veneto

 

Rassegna stampa

Alle 18 il rito preconciliare non autorizzato, dopo un anno di richieste, 
petizioni e volantinaggi. Il nome del prete resta segreto

"Il gregoriano non 
farà male al vescovo"

Gli ultra-tradizionali al pressing finale: oggi la liturgia a Ca' degli Uberti

 

È il giorno della messa al di là del muro: dopo un pressing un anno, cominciato con un pugno di firme, oggi si chiude l'assedio. Alle 18 Ca' degli Uberti, separata dalle stanze del vescovo soltanto da una parete, ospiterà la messa antica - non autorizzata - in suffragio dei caduti di Nassiriya. Un gesto che ha il sapore della sfida: "Non è una provocazione, il rito si celebrerà nel salone degli Uberti che è lontano dalle stanze del vescovo" smentisce Maurizio Ruggiero, esponente del comitato "Principe Eugenio" di Verona, ma poi aggiunge "e se anche Caporello dovesse sentire i canti gregoriani, non gli faranno male".

Fede, teologia e politica s'intrecciano in una vicenda iniziata nel gennaio del 2003 con 36 firme a sostegno del messale romano di San Pio V, riformato dal Concilio Vaticano II. A raccoglierle è il libraio antiquario Mansueto Bassi, rappresentante dell'associazione internazionale "Una Voce a salvaguardia della liturgia latino-gregoriana", che chiede al vescovo di essere ricevuto in udienza per esporre le proprie ragioni. Inascoltato, Bassi torna alla carica in maggio con una raccolta di firme a cui aderiscono 1.350 persone. In dicembre all'iniziativa del libraio antiquario si aggiunge quella di un gruppo di esponenti della Lega Nord di Ostiglia che decide di dedicare una messa antica ai caduti dì Nassirya, rivolgendosi ai tradizionalisti del comitato. Tutto sembra pronto per la celebrazione: il sindaco di Ostiglia Graziella Borsatti concede l'uso della sede municipale ma all'ultimo momento, in assenza dell'autorizzazione del vescovo, la messa salta. Gli ultra-tradizionalisti recalcitrano, non ritengono l'autorizzazione  necessaria ma accettano dì presentare formale richiesta al vescovo, da cui attendono ancora una risposta. Il cerchio attorno a monsignor Caporello si chiude in gennaio: approfittando della presenza del cardinale Sodano, che celebra in Sant'Andrea la messa per l'ordinazione di monsignor Pecorari, Bassi organizza un volantinaggio mentre il comitato "Principe Eugenio" rilancia e annuncia la messa di Ca' degli Uberti. Dal vescovo - prima della nota che ieri ha inviato alla "Gazzetta" - solo una dichiarazione, che ha il sapore di un appello: "Spero che tutti vogliano fermarsi di fronte all'eucaristia, al di là delle intenzioni buone o inaccettabili",

Igor Cipollina

 

da "Gazzetta di Mantova", 7 febbraio 2004

 

 

 

Torna a Rassegna stampa 
sulla messa del 7 febbraio 
2004 a Mantova

 

 

Inizio Pagina

Torna a Rassegna stampa