UNA VOCE VENETIA  

Messe latine antiche nelle Venezie
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Firme note

Il sig. Gilberto Madella, parrocchiano di quale parrocchia?, appare alquanto versato nelle scienze sacre, quasi al pari un sacerdote (o forse è qualche sacerdote che lo ispira... ?), tanto da aver scritto già due lettere al quotidiano "Gazzetta di Mantova" a proposito della messa latina antica celebrata il 7 febbraio 2004 a Ca' degli Uberti. Il 10 febbraio 2004 se la prendeva con il sacerdote che celebrò quella messa, peraltro a lui non noto, insinuando in maniera molto "ecclesiastica", in senso deteriore, beninteso, che fosse un sacerdote "non in comunione con la Sede di S. Pietro" e che addirittura non avesse menzionato il Papa e il Vescovo nel canone (cosa che Madella non poteva sapere, e che pertanto rientra nell'attitudine che la morale cattolica chiama giudizio temerario più che nella carità fraterna). Il 21 febbraio 2004 lo stesso sig. Madella accusava la messa del 7 febbraio di essere stata "un piccolo scisma", senza nessun fondamento (ma uno scisma sarebbe solo "inopportuno", o non richiederebbe forse una chiara condanna dell'autorità ecclesiastica per difendere i cristiani, la quale ovviamente non c'è mai stata?). La dotta citazione di sant'Anselmo dal Codice Vaticano, dove si parla di pace e di unità, sembra fatta quasi a sottointendere che i cristiani che desiderano l'antica liturgia secondo la volontà del Santo Padre romperebbero l'unità intorno all'Eucaristia: allora anche Giovanni Paolo II sbaglia a permettere la messa tridentina?

In base allo stesso genere di princìpi a dir poco discutibili, - nella lettera sottoriportata al settimanale diocesano ove ha "sempre cortese ospitalità" - il sig. Madella sembra intendere che per sottolineare "la comunione con tutta la Chiesa" alla messa latina antica secondo la volontà del Papa e permessa dal Vescovo diocesano bisognerebbe commentare anche le letture del rito nuovo. Allora anche i cattolici di rito orientale, per esempio, dovrebbero fare lo stesso, altrimenti non sarebbero in comunione con Chiesa?

A proposito, la preghiera "Quod ore sumpsimus" dopo la Comunione nella messa non è un linguaggio di "prima del Vaticano II", perché c'è tuttora nell'Ordinario della messa di Paolo VI col messale instaurato "con l'autorità del Concilio Vaticano II". Attenzione, però, si trova nella versione ufficiale tipica latina, quella che nessuno conosce, infatti.

Caro sig. Smadella, con tutto ciò c'è qualcuno che si può chiedere: lei chi è, e soprattutto chi la manda? 

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Rassegna stampa

Ho partecipato alla Messa in latino

 

Ho partecipato sabato 17 luglio del c. a. alla Santa Messa in latino nella chiesa della Madonna del Terremoto, autorizzata dal Vescovo di Mantova e presieduta da mons. Sergio Denti, il sacerdote delegato dal Vescovo.

Una Liturgia, pur senza canti gregoriani, molto raccolta ed intensamente partecipata da un gruppetto di persone tra cui alcuni giovani: vi era posto per altri.

Ho pregato con un lin guaggio per me usuale tanti anni fa, prima del Vaticano II, e ancora oggi personalmente dopo la Santa Comunione mi torna spontaneo ringraziare con le preghiere inserite nella Santa Messa di San Pio V: "Quod ore sumpsimus Domine pura mente capiamus et de munere temporali fiat nobis remedium sempiternum".

Avrei comunque gradito un'omelia di commento pure alla Liturgia della Parola, con riferimento anche alle letture della XVI Domenica del Tempo ordinario, previste dalla riforma liturgica, per sottolineare la comunione con tutta la Chiesa cattolica e una guida appositamente preparata dalla Curia di Mantova con appropriate note esplicative.

La ringrazio per la sua sempre cortese ospitalità.

Gilberto Madella

 

È stato difficile concordare le letture del Messale di san Pio V (VIII domenica dopo Pentecoste) con quelle della Domenica XVI del tempo ordinario della Chiesa (anno C). Ci siamo pertanto proposti di fare una catechesi sulla Eucaristia con riferimenti ai recenti documenti del Santo Padre e alla lettera al Vescovo in occasione del Giubileo diocesano, con richiami al Catechismo della Chiesa cattolica. C'è già una guida ad uso dei fedeli; si potrà migliorare col tempo. (S.D.)

 

da "La Cittadella". Settimanale dei Cattolici Mantovani, 25 luglio 2004

 

 

 

 

 

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