Messe latine antiche nelle Venezie
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Latine

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DIRITTO  E  PRASSI

ATTI  DELLA  SANTA  SEDE

SACRA  CONGREGAZIONE  DEI  RITI

 

VARIAZIONI  NEL  MESSALE  E  NEL  RITUALE  ROMANO

NELLE  PREGHIERE  PER  I  GIUDEI

 

1. Il giorno 19 maggio 1959 la S. Congregazione dei Riti (Prot. U. 4/959) ha stabilito doversi fare delle modifiche nel Messale Romano nelle preghiere Pro conversione Iudaeorum, n. 8 delle orazioni solenni il Venerdì nella Passione e Morte del Signore.

Questa variazione è stata comunicata direttamente agli Ordinari dei luoghi attraverso i Nunzi e i Delegati apostolici. Secondo l'edizione Vaticana del Messale la variazione è la seguente:

Preghiamo pure per i Giudei, affinché Dio nostro Signore tolga il velo dai loro cuori e anch'essi riconoscano Gesù Cristo, Signore nostro.

Preghiamo. Pieghiamo le ginocchia. Alzatevi.

Dio onnipotente ed eterno, che neppure i Giudei tu respingi dalla tua misericordia, esaudisci le preghiere che noi ti rivolgiamo per la cecità di questo popolo, affinché, riconoscendo la luce della tua verità, che è Cristo, essi siano liberati dalle loro tenebre. Per lo stesso.

2. Il giorno 27 novembre 1959 la S. Congregazione dei Riti (Prot. H. 10/959) ha stabilito di abolire le seguenti formule nel Rituale Romanum tit. II, cap. IV, n. 10: Ordo baptismi adultorum (Rito del battesimo degli adulti), e cap. VI, n. 7: Supplenda super adultum baptizatum (Da supplire su di un adulto già battezzato):

E se il catecumeno provenga dall'errore della gentilità o dai pagani e idolatri, il sacerdote dica:

Aborrisci gli idoli, rigetta i simulacri.

Se dagli Ebrei, dica:

Aborrisci la giudaica incredulità, rigetta l'ebraica superstizione.

Se dai Maomettani, dica:

Aborrisci l'incredulità maomettana, rigetta la prava setta dell'infedeltà.

Se dagli eretici, e nel suo Battesimo non sia stata osservata la debita forma, dica:

Aborrisci l'eretica pravità, rigetta le nefande sette degli empi N., indicando con il suo nome la setta dalla quale proviene.

[132|133] Nota. - 1) La questione dell'abolizione delle parole perfidi e perfidia nell'orazione per i Giudei del Venerdì nella Passione e Morte del Signore è già da lungo tempo matura. In occasione della riforma della Settimana santa (nel 1955) il problema era stato sollevato e risolto per metà: fu restituita la genuflessione, ma restarono inalterate le parole il cui senso originario era esattissimo, ma oggi sono "offensive". Allora, commentando il punto, ci auguravamo che sarebbe venuto il momento che quelle parole potessero essere mutate o abolite (cfr. A. Bugnini - C. Braga, Ordo Hebdomadae sanctae instauratus, Romae 1956, p. 115, nota 14). Con sapiente decisione questo è stato fatto, e di questo molti plaudono con gratitudine al Sommo Pontefice Giovanni XXIII.

2) La seconda omissione è logica conseguenza del primo cambiamento. Degli adulti che in buona fede per tanti anni sono vissuti nella loro religione, quando abbracciano la milizia cristiana, hanno difficoltà ad accettare di dover pronunciare espressioni tanto crude sulla religione dei loro padri.

Quelle formule, del resto, non attengono al più antico patrimonio del rito del battesimo, e non hanno particolare importanza. La pura e semplice omissione è stata la migliore soluzione del problema.

 

da "Ephemerides Liturgicae" 74 (1960), p. 133-134. Trad. nostra.

 

 

 

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