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Messe latine antiche nelle Venezie 
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Messa in latino, la benedizione del Papa

Messaggio inviato da Ratzinger ai tradizionalisti altoatesini. Le cerimonie sul Renon

 

BOLZANO - Emozione e grande sorpresa: questi i sentimenti che due giorni fa ha vissuto Enea Capisani, giovane studente bolzanino e responsabile regionale dell'associazione "una voce", quando sul suo computer ha letto l'e-mail di papa Benedetto XVI, al secolo il cardinale Josef Ratzinger. Sorpresa accentuata dal fatto che il santo padre aveva inviato la sua benedizione apostolica per un'iniziativa che l'associazione si accingeva ad intraprendere nella nostra regione.

Dal 1988, infatti, questo gruppo, la cui attività maggiore si svolge in Veneto, sta cercando di catalizzare l'attenzione dei fedeli sulla ripresa della messa secondo il canone tridentino, prima del concilio vaticano II. Nulla a che vedere con le iniziative legate a Monsignor Lefebvre, il quale pur sostenendo la necessità di ripristinare i riti prima del concilio, non ha mai voluto riconoscere l'autorità papale, tanto da arrivare alla ordinazione di alcuni vescovi.

Ieri e l'altro ieri, alcuni fedeli hanno partecipato nella chiesa di Maria Saal a Longostagno, una frazione di Renon, a pochi chilometri da Bolzano, alla celebrazione di due sante messe, officiate da padre Martin Ramm in latino, secondo il rito tridentino.

Un ritorno al passato per "amore delle tradizioni della chiesa cattolica", come ha voluto sottolineare Enea Capisani, ma soprattutto per riaffermare "il carattere mistico di una delle più importanti riti della dottrina cattolica". Nulla di polemico ma solamente il voler attirare l'attenzione su alcune problematiche che da alcuni anni investono la chiesa cattolica.

Non siamo assolutamente polemici - spiega Capisani che ultimati gli studi universitari sta cercando di orientare il suo futuro non escludendo che nella sua scelta possa esserci anche la strada ecclesiastica - ma del resto la santa messa viene celebrata anche con altri riti basta pensare al rito ambrosiano ed ai vari riti della chiesa ortodossa".

Nessuna contestazione, dunque, anche nell'e mail inviata al santo pontefice, una "pura e semplice e mail con la quale abbiamo voluto comunicare al santo padre la nostra iniziativa, del resto il cardinal Ratzinger, a suo tempo, era stato nominato da Giovanni Paolo II controllore dell'attività della fraternità di  San Pietro", questa confraternita la cui casa generalizia  è nella vicina Baviera ed esattamente nella cittadina di Wigratzbad, sul lago di Costanza, quasi al confine con la Svizzera, raccoglie 150 religiosi che sono sparsi soprattutto in Austria e in Germania.

In provincia di Bolzano sono circa trecento i fedeli che si richiamano ai riti tradizionalisti che, giova ricordare, non sono stati proibiti dalla diocesi, tanto che alcune messe in latino vengono celebrate in alcune chiese, soprattutto in Val Pusteria. "Noi - aggiunge Capisani - abbiamo chiesto di poter celebrare almeno una messa festiva in una chiesa cittadina, ma la curia non ci ha ancora dato risposta in tal senso. Esiste una resistenza perché si vuole evitare confusione in un settore molto delicato al fine di non generare perplessità nei fedeli".

Il rito tridentino nasce all'indomani del famoso concilio di Trento e resta in vigore nella chiesa cattolica sino al concilio vaticano II allorquando Paolo VI modificò i caratteri della celebrazione eucaristica proprio per favorire una maggiore partecipazione da parte dei fedeli. Da quel momento, salvo particolari eccezioni, la santa messa venne celebrata nella lingua madre dei fedeli con il sacerdote rivolto verso l'assemblea.

Enrico Barone

 

IL TESTO

"Carissimo Enea, che gioia". Firmato: Joseph Ratzinger

BOLZANO - Ecco il testo del messaggio inviato dal Papa ad Enea Capisani, responsabile regionale dell'associazione Una voce:

"Carissimo Enea, il Santo Padre Benedetto XVI ha con grande gioia appreso la notizia della  celebrazione della Santa Messa con il rito classico romano il 27 maggio 2005 a Longomoso ed il 28 maggio 2005 a Maria Saal ed invia volentieri a tutti i presenti alla celebrazione la benedizione apostolica.

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo".

Benedikt XVI Joseph Ratzinger

 

 

da "Corriere dell'Alto Adige", Bolzano, 29 maggio 2005

 

 

 

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