Messe latine antiche nelle Venezie
Venezia | Belluno | Bergamo | Bolzano | Brescia | Gorizia | Mantova | Padova | Pordenone | Treviso | Trieste | Udine | Verona | VicenzaVittorio Veneto

 

 

Contrordine Compagni

Perché don Mariano Ambrosi, parroco di S. Paolo in Campo Marzio e cappellano universitario, non ha detto di no subito alla messa tridentina? forse avrebbe evitato i maggiori danni e di dare l'impressione del "contrordine compagni" che - con la diffusione della notizia - potrebbe mettere a rischio la stessa affidabilità del vescovo di Verona e del suo vicario. Forse non avrebbe fatto sospettare che ciò dipenda da divisioni e contrasti nella chiesa veronese - come annota il Corriere -, o da chissà che altro. Perché non ha detto subito di essere contro il Papa e di non voler obbedire al Motu proprio Summorum Pontificum? Se è vero come viene detto che don Ambrosi sta per essere sostituito nel suo incarico, è probabile che questa vicenda - oggettivamente scorretta e denotante scarso rispetto per i fedeli - servirà a non farlo rimpiangere. Fermo restando che gli studenti che chiedono la messa tridentina devono essere accolti nella cappella universitaria come gli altri (o sono cristiani di serie B?), perché il vescovo di Verona non ha messo a disposizione un'altra chiesa cittadina perché si potesse celebrare una messa già legittimamente programmata e pubblicizzata?

______________________

Rassegna stampa

VERONA

"Il prete nega la chiesa"
Niente messa in latino
per gli universitari

Il parroco non concede la cappella per il rito. Era prevista la funzione chiesta
da alcuni studenti. Rahman: "Tutti i cattolici devono avere spazio"

 

VERONA - Doveva essere la prima cappella universitaria italiana a ospitare la messa in rito antico, ossia in latino. La celebrazione sarebbe dovuta avvenire di mattina alle 11, per poi tenersi ogni mercoledì del mese (agosto compreso). Ma, ancora una volta, il rito tridentino sembra "dividere" la Chiesa veronese e, all'ultimo momento, la messa è stata negata. La comunicazione è arrivata nei giorni scorsi al comitato Una Voce Venetia, che da anni, in particolare da quando papa Benedetto XVI ha "liberalizzato" la messa in latino, si batte per la celebrazione con il messale di San Pio V. È stato il vicario generale della diocesi, monsignor Mario Masina, a riferire che "Il parroco di San Paolo Campo Marzio (la chiesa più vicina al polo economico-umanistico dell'Università, ndr), non concede la chiesa per la celebrazione eucaristica mensile" e che "di conseguenza andranno trovate altre soluzioni". "Né la Curia né la parrocchia sono entrate nel merito - spiegano Nicola Cavedin e Lorenzo Magnabosco, di Una Voce - non sappiamo nemmeno se il motivo è da ricondursi è un'ostilità verso il rito antico o se siano questioni organizzative".

La prima richiesta era già stata inoltrata al parroco, nonché responsabile diocesano per la pastorale universitaria, don Mariano Ambrosi, lo scorso febbraio. "Avevamo allegato una quindicina di firme di studenti - dicono i membri di Una Voce - ci è stato risposto che, sentita la Curia, non ci sarebbero stati problemi ma che sarebbero state opportune più firme". La richiesta è stata quindi riformulata a giugno con una quarantina di firme tra studenti e docenti e il via libera di fatto della Curia. Poi il no della parrocchia: don Ambrosi, fuori città durante il mese di luglio, non vuole commentare la vicenda. Nessuna dichiarazione nemmeno da parte della Curia, che conferma, però, come l'orientamento della diocesi sia quello di concedere la messa in latino alle comunità che ne fanno richiesta. Come accade a Verona (la messa in latino viene detta ogni giorno a Santa Toscana, a Veronetta, solo qualche centinaio di metri di distanza da San Paolo) e a Desenzano, provincia di Brescia ma diocesi di Verona.

Sarebbe stato il proprio giovane curato di Desenzano, don Francesco Marini, in sostituzione di don Vilmar Pavesi, sacerdote a Santa Toscana, a celebrare il rito. Non è chiaro se la parrocchia di San Paolo temesse per questo di essere scavalcata o se, semplicemente, abbia ritenuto opportuno prendere tempo visto che in autunno sarà nominato il successore di don Ambrosi. Anche gli studenti in città non sono poi molti di questi tempi: il centro pastorale universitario ha chiuso i battenti a giugno (riaprirà a settembre) e, dalla prossima settimana, cominceranno a chiudere anche gli uffici. Per il comitato Una Voce è però una questione di principio: "La chiesa degli studenti è questa ed è giusto che, se la richiedono, abbiano la messa in rito antico. Durante l'anno se ne celebrano di diverse per gli universitari, con tanto di chitarre e altre deroghe alla liturgia su cui nessuno ha nulla da dire". Omar Rahman, vicepresidente del consiglio studentesco e firmatario della petizione dice che "raccogliere le firme non è stato un problema, c'era effettivo interesse, anche per motivi identitari. L'Università è un luogo di libertà ed è giusto che anche i cattolici che vogliono la messa tradizionale abbiano il loro spazio".

Davide Orsato

 

da "Corriere di Verona", 6 luglio 2011
corrieredelveneto.corriere.it/verona/

 

 

LINK UTILI

MESSA SÌ / MESSA NO - Email del vicario generale del vescovo di Verona al rappresentante degli studenti che hanno chiesto la messa tridentina nella cappella universitaria, 29 giugno 2011

 

 

 

Inizio Pagina

Torna a Rassegna stampa