Messe latine antiche nelle Venezie
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Enciclopedia Cattolica

voce  Postcommunio

 

POSTCOMMUNIO.  - Nel rito latino (romano, ambrosiano, gallicano e mozarabico) è l'orazione che si dice dal sacerdote dopo la Comunione e il canto alla communio del popolo, introdotta con Dominus vobiscum; detta perciò P. (talvolta anche ad Communionem) già nei libri cosiddetti Gelasiani, mentre nel Gregoriano si legge Ad complendum o Ad completa, cioè per compiere la S. Messa.

Il P. si recita, terminato il sacrificio, "in cornu Epistolae", non più nel mezzo dell'altare. Con la Colletta e la Secreta ("Super Oblata" del Gregoriano) il P. si trova negli antichissimi testi del rito latino del sec. V-VI; ha la stessa struttura di queste orazioni, varia secondo le feste e collega la Comunione con esse o con il periodo dell'anno ecclesiastico. Nel rito latino il P. non è tanto un ringraziamento della Comunione, come nella liturgia orientale, ma piuttosto una supplica affinché la Comunione abbia la sua piena efficacia, sia purificaz9ione delle colpe (remedium, subsidium, munimen, medicina caelestis), pegno della vita eterna ("redemptionis nostrae pignus", "immortalitatis alimonia"), l'unità con Cristo ("inter eius membra numeramur, cuius corporis communicamur et sanguini").

 

Bibl. H. Batiffol, Leçons sur la Messe, Parini 1923, 296-99; G. Brinktrine, La S. Messa, Roma 1945, pp. 263; M. Righetti, Manuale di storia liturgica, III, Milano 1949, pp. 436-37; I. A. Jungmann, Missarum sollemnia, II, Vienna 1949, pp. 509-16.

Pietro Siffrin

 

da Enciclopedia Cattolica, IX, Città del Vaticano, 1952, col. 1839

 

 

 

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