Messe latine antiche nelle Venezie
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Enciclopedia Cattolica

voce  Tovaglia

 

TOVAGLIA (Tobalea). - Sin dal sec. VI, ma più frequenti dopo il sec. X sono le figurazioni di t. da tavola e da altare in musaici e pitture dell'epoca; anche negli inventari si trovano sovente citazioni di t. dette per lo più ad "opus theutonicum" o "de Alemannia".

Sembra si tratti di ricami in bianco su bianco, se non tutte di importazione nordica, certo di imitazione del tipo originario tedesco. Secondo il p. Braun la più antica t. d'altare pervenutaci e ancora conservata è quella rinvenuta nel reliquario di s. Eriberto a Deutz, che precede l'esemplare del "Sancta Sanctorum" del sec. XII, attualmente nel Museo Sacro Vaticano. Altro importante esempio è nel Metropolitan Museum di Nuova York, proveniente da Altenberg. Tutte queste t. presentano un disegno ampio di linee a rete, la maggior parte in forma di rombi, con foglie stilizzate, palmette, aquile, motivi che indicano provenienza varia. Frammento, che si direbbe più tardo, è nel Museo di Schnütgen di Colonia e, della fine del '200, è il mirabile lavoro ad ago detto opera della b. Benvenuta Boiani (1251-92), conservato nel Museo di Cividale, esso pure in bianco su bianco, ma completamente figurato con straordinaria finezza disegnativa, degna di una preziosa opera di pittura. Altri esempi si trovano nel Museo di Hannover, nella chiesa di S. Maria a Danzica c del duomo di Halberstadt: in quest'ultimo, al ricamo in bianco si as­socia la presenza di fili in seta a vari colori. In tessuto di lana su lino in verde e porpora è una t. egiziana del Museo Sacro Vaticano, che proviene da Achmin; sebbene la tecnica ricordi ancora l'epoca copta, l'ornato a grande croce centrale e quattro piccole angolari, nettamente stilizzato, indica un'età non anteriore al sec. XIII, tecnica che il Volbach connette a quella di una tunica del Museo di Magonza.

Particolare diffusione ha in Italia un tipo di t. che dal medioevo si estende fino a tutto il '300 e '400, fabbricato secondo la tradizione, specialmente a Perugia dalla Confraternita della Mercanzia. Larga documentazione di questo tipo è anche nella pittura (Simone Martini, S. Martino in atto di celebrare la Messa, Assisi, basilica di S. Francesco, riprodotta alla voce Elevazione; Ghirlandaio, Cena, Convento di S. Marco, Firenze, ecc.). Questi tessuti sono in bianco ad opera turchina e raffigurano animali affrontati, castelli, cavalieri, sirene, centauri, scritte o figurazioni sacre, quali l'albero della vita, l'agnello portacroce, cervi, teste di cherubini, colombe, ecc. Si ritengono derivati da più antichi tessuti senesi e cronologicamente è possibile classificarli in base ad un progressivo predominio delle figure sulle più antiche forme geometriche stilizzate, un addolcirsi delle linee, dapprima taglienti e crude, un infittirsi e impreziosirsi del punto che negli esemplari più remoti appare lungo e irregolare. Dal sec. XVI in poi diminuisce l'uso di t. ricamate e subentra quello di ornarle di bordi, di galloni, trine o merletti che seguono lo sviluppo e la fioritura di questi preziosi lavori ad ago e a fusello (v. Merletto; Stoffe).

BIBL.: L. De Farcy, La broderie du Xle siècle jusqu'à nos jours, Angers 1890; P. Perari, T. e mantili di Perugia (sec. XIII-XVI), in Augusta Perusia, 1907, fasc. 56; W. Bombe, Studi sulle t. perugine, in Rass. d'arte, 1914, pp. 108-20; G. Fogolari, La t. della b. Benvenuta Boiani a Cividale, in Dedalo, 1 (1920), pp, 7-16; J. Braun, Die liturgischen Paramente in Gegenwart und Vergangenheit, Friburgo in Br. 1924; F. Podreider, Storie dei tessuti d'arte in Italia, Bergamo 1928; A. Santangelo, Cividale (Catalogo delle cose d'arte e d'antichità d'Italia), Roma 1936; L. Serra, L'antico tessuto d'arte ital., ivi 1938; I. De Claricini Dornpacher, La t. longobarda del Sancta Sanctorum, Milano 1945; W. F. Volbach, I tessuti del Museo Sacro Vaticano, Città del Vaticano 1942.

Luisa Mortari

Prescrizioni liturgiche circa le t. - Le rubriche del Messale prescrivono che l'altare per la celebrazione della s. Messa sia ricoperto da tre t.: due (o una ma ripiegata) per coprire tutta la sacra mensa, almeno la pietra sacra negli altari mobili; la terza, superiore, per ricadere anche ai due lati dell'altare fino all'ultimo gradino. La terza serviva nel medioevo anche per coprire il calice, donde deriva il corporale. Debbono essere di lino puro in memoria della Sindone in cui fu avvolto il corpo di Gesù Cristo per la sepoltura, e vengono benedette. Sotto le tre t., immediatamente sulla mensa, si mette una forte tela incerata, detta crismale, per proteggere le t. dall'umidità; è prescritta dal Pontificale per proteggere dall'Olio dopo la consacrazione dell'altare.

La t. è uno dei paramenti più antichi, e si conviene all'altare per la nettezza, la devozione e riverenza. Si vede nel musaico di S. Vitale di Ravenna l'altare coperto da un'ampia t. bianca, orlata con frangia, decorata al centro di un rosone e ai fianchi con riquadri a ricamo. Anticamente si copriva l'altare soltanto al momento della celebrazione della s. Messa, come si fa anche oggi per le funzioni del Venerdì Santo. In origine era un'unica t., ma dal sec. VIII s'incominciò ad usarne di più. A Roma al tempo di Burcardo, cerimoniere papale (m. nel 1506), se ne usavano tre.

Per proteggerla dalla polvere o da altre impurità, prima e dopo le sacre funzioni la t. superiore viene coperta da un panno, detto vesperale o coprialtare, di qualunque materia e colore. Non si rimuove nei Vespri, neppure nei pontificali; basta ripiegarlo all'incensazione (Caer. Episc., II, cap. 1, n. 13).

Bibl.: J. Braun, Handbuch der Paramentik. Friburgo 1912, 210-17; M. Righetti, Mati. di stor. liturg., I, Milano 5950, 442-45.

Pietro Siffrin

 

 

 

da Enciclopedia Cattolica, XII, Città del Vaticano, 1954, coll. 390-392

 


TOVAGLIA - Altare ricoperto d' una ricca t. Miniatura del "Maestro del codice di S. Giorgio"
(metà sec. XIV). Dal codice di S. Giorgio contenente la Ystoria de beati Georgü martrrss miraculis
del card. Stefaneschi (ca. 1340) - Biblioteca Vaticana. Arch. cap. di S. Pietro, cod. 129, f. 106 r.

 

   


TOVAGLIA - T. d'altare con balza a mòdano (sec. XVI) - Sulmona, Tesoro della Cattedrale

 
   


Il sacrificio di Melchisedech con ai lati rappresentati simbolicamente quelli di Abele e di Abramo. Musaico
del sec. VI - Ravenna, chiesa di S. Apollinare in Classe

 

 

 

 

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