Messe latine antiche nelle Venezie
Venezia | Belluno | Bergamo | Bolzano | Gorizia | Mantova | Padova | Pordenone | Treviso | Trieste | Udine | Verona | VicenzaVittorio Veneto

 

 

Senza commento...

La messa che doveva essere celebrata era in rito tridentino, come le fa celebrare Una Voce Pordenone alla Santissima ogni domenica, ed era stata promossa per iniziativa di Instaurare Omnia in Christo, periodico cattolico di Udine (cfr. Invito): il gazzettiere del Gazzettino fa le solite confusioni e inesattezze, ma l'essenziale è quello: "Cancellata la messa contro l'aborto". Grazie, mons. Polletto.

__________________

Rassegna stampa

Il vescovo Ovidio Poletto invita a partecipare stasera
al Corpus Domini:"Una testimonianza di fede condivisa"

Cancellata la messa contro l'aborto

Organizzata da "Una Voce" doveva essere celebrata alla Santissima, ma il rito non si farà

 

(p.p.s.) Avevano annunciato una messa riparatrice per implorare la misericordia divina "su quelli che hanno approvato la legge sull'aborto", a 30 anni di distanza. L'appuntamento era fissato per oggi alle 19, nell'antica chiesetta cittadina della Santissima, sulle sponde del Noncello. In realtà, almeno in quel luogo, non si farà: le porte resteranno chiuse a chiave. Infatti alle 20.30 nel Duomo concattedrale di San Marco sarà lo stesso vescovo Ovidio Poletto a officiare in maniera solenne la ricorrenza del Corpus Domini e non sono possibili due sacri riti in contemporanea. Così il presule, pur senza fare riferimento diretto al caso Santissima  fa sapere: "Ho pubblicamente invitato la comunità di Pordenone a prendere parte alla serata di San Marco, che rappresenta una circostanza unica nell'anno liturgico. Credo dunque sia questa - completa il discorso - la celebrazione eucaristica durante la quale i cristiani sono invitati a dare una testimonianza di fede condivisa e comunione ecclesiale". Cosa succederà allora all'iniziativa di Una Voce, il gruppo legato a Instaurare Omnia in Christo? Si vedrà. "La messa con il rito romano antico - informa una nota del movimento - intende implorare la misericordia di Dio su quanti portano la grave responsabilità dell'approvazione di una legge iniqua e su quanti hanno chiesto, praticato e collaborato nella pratica dell'aborto procurato, non consentendo di vedere la luce a migliaia e migliaia di esseri umani". Come vede la situazione della 194 il pordenonese Franco Trevisan, leader del Forum regionale delle associazioni familiari? "In via generale l'idea di pregare insieme in ogni circostanza significa riconoscersi nella paternità di Dio e nella fratellanza tra gli uomini. Il caso del bambino appena concepito non fa differenza con altri uomini e donne adulte - prosegue -: ogni vita si ricopre di sacralità. Ma più che guardare alla legge, noi pensiamo a un'opera culturale che faccia scoprire a giovani, donne e uomini, il valore della vita, propria e altrui". Mario Puiatti, già impegnato da radicale sul fronte della legge del 22 maggio 1978, usa invece l'ironia: "Mi fa piacere che qualcuno invochi misericordia nei confronti di chi, come me, va evidentemente considerato un assassino" Poi si fa serio. "Rivendico con orgoglio - dichiara - non soltanto il fatto di essere tra i responsabili della 194, una legge di mediazione, ma anche di avere aiutato migliaia di donne ad abortire. In realtà - precisa - lavoro da una vita per cercare di ridurre le interruzioni di gravidanza. Una cosa che non succede con le messe o gli inviti all'astinenza, bensì mettendo le donne in condizione di utilizzare i metodi contraccettivi".

 

da "Il Gazzettino", 22 maggio 2008

 

 

 

Inizio Pagina

Torna a Rassegna stampa