UNA VOCE VENETIA  

Messe latine antiche nelle Venezie 
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L'anno liturgico

di dom Prosper Guéranger

 

 

14 DICEMBRE

 

Consideriamo la purissima Maria, nella casa di santa Elisabetta, mentre offre con ineffabile carità ogni sorta di servigi alla beata cugina, la consola con dolci colloqui, assiste alla gloriosa Natività di san Giovanni Battista e ritorna infine, dopo aver compiuto la sua missione, nell'umile dimora di Nazareth. Ma per meglio penetrare tutti questi divini misteri chiediamo ancora l'aiuto del Dottore Serafico: "Ordunque, giunto il momento, Elisabetta diede alla luce un figlio, che la Vergine prese e coprì d'ogni cura, secondo il bisogno. Ora, il piccino guardava lei, come se già avesse la conoscenza; e quando la Vergine voleva darlo alla madre, volgeva il capo verso di lei, e solo in lei si sentiva felice; ed essa, da parte sua, giocava lietamente con lui, lo abbracciava e lo baciava festosa. Considerate la fortuna di Giovanni: mai alcun lattante ebbe una simile portatrice. Si narrano tanti altri privilegi di lui, sui quali non insisto per ora.

L'ottavo giorno, poi, il bambino fu circonciso, e fu chiamato Giovanni. Allora si aprì la bocca di Zaccaria, ed egli profetò dicendo: Benedetto il Signore Dio d'Israele! e così in quella casa furono creati due bellissimi Cantici, cioè il Magnificat e il Benedictus. Intanto la Vergine, stando dietro una tenda per non essere vista dagli uomini che si erano radunati per la circoncisione di Giovanni, ascoltava attentamente quel Cantico, nel quale si faceva menzione del Figlio suo, e raccoglieva ogni cosa nel suo cuore, con molta sapienza. Finalmente, dicendo addio ad Elisabetta e a Zaccaria e benedicendo Giovanni, tornò con lo sposo alla sua dimora in Nazareth. In questo ritorno, richiama alla tua mente la sua povertà. Essa torna infatti verso una casa in cui non troverà né pane né vino né le altre cose necessarie; e si deve aggiungere ch'essa non aveva né beni né denaro. È stata per quei tre mesi presso le oneste persone che abbiamo detto, le quali forse erano ricche; ma eccola ora tornare alla sua povertà e lavorare, con le proprie mani, per guadagnarsi da vivere. Unisciti ad essa, ed infiammati di amore per la povertà".

 

da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 302-303

 

 

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