UNA VOCE VENETIA  

Messe latine antiche nelle Venezie 
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L'anno liturgico

di dom Prosper Guéranger

 

 

4 FEBBRAIO

SANT'ANDREA CORSINI,
VESCOVO E CONFESSORE

 

Gloria dell'umiltà.

Oggi è un Vescovo che, per la sua vita austera e lo zelo ardente per la salvezza delle anime, ci esorta a pensare seriamente alla nostra riconciliazione con Dio. Meno celebre di molti altri santi Confessori, egli deve a Clemente XII, membro della famiglia Corsini, l'onore d'essere festeggiato dalla Chiesa universale; ma il Papa non era che lo strumento della divina Provvidenza. Il santo Vescovo di Fiesole, durante la sua vita, aveva sempre cercato il nascondimento, e Dio volle per questo glorificarlo in tutta la Chiesa. Essendo stato Andrea peccatore prima di diventar santo, il suo esempio c'incoraggerà a tornare sinceramente a Dio.

 

VITA. - Andrea nacque nel 1302 a Firenze dalla famiglia dei Corsini. La sua giovinezza, prima molto devota, divenne poi alquanto disordinata; ma nel 1318 entrò nell'ordine dei Carmelitani. Dottore dell'Università di Parigi, fu chiamato a governare il suo Ordine in Toscana. Consacrato poi Vescovo di Fiesole, alla sollecitudine pastorale unì la misericordia verso i poveri, la liberalità, l'assiduità all'orazione e molte altre virtù. Inviato a Bologna quale Legato per sedare una ribellione, vi ristabilì la pace. Infine, affranto dalle fatiche e dalle macerazioni, morì il 6 gennaio 1373. Il suo corpo riposa a Firenze nella Chiesa del suo Ordine.

 

Ascolta, Pontefice santo, la preghiera dei peccatori, che altro non desiderano che imparare da te il cammino da seguire per ritornare a Dio. Tu hai sperimentata la misericordia: ora ottienila a noi. Sii propizio al popolo cristiano, in questi giorni che viene offerta a tutti la grazia della penitenza, e con le tue preghiere fa discendere sopra di noi lo spirito di compunzione. Avendo peccato, sollecitiamo il perdono: prega in nostro favore il cuore di Dio. Cambiaci da lupi in agnelli; fortificaci contro tutti i nemici; fa che cresciamo nella virtù dell'umiltà; che tanto splendette in te, ed ottienici dal Signore che la perseveranza coroni i nostri sforzi, come coronò i tuoi, affinché possiamo cantare con te e come te le misericordie del nostro comune Redentore.

 

da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p.  785-786

 

 

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