UNA VOCE VENETIA  

Messe latine antiche nelle Venezie 
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L'anno liturgico

di dom Prosper Guéranger

 

 

LO STESSO GIORNO
6 FEBBRAIO

SANTA DOROTEA, VERGINE E MARTIRE

 

Eroismo della donna cristiana.

Anche oggi una delle più amabili Spose di Cristo ci viene a consolare con la sua presenza: santa Dorotea, la vergine che sparge i più bei prodigi lungo il cammino che la conduce al martirio. Solo la nostra religione ci offre questi ammirevoli spettacoli, in cui la donna mostra una forza che sorpassa talvolta quella dei più valorosi martiri; quasi che Dio si compiaccia nello schiacciare la testa del nemico sotto la medesima debolezza del piede che Satana teme. La inimicizia fra la donna e il serpente provocò, negli annali della Chiesa, le lotte in cui l'Angelo ribelle soccombe con tanta maggior vergogna e rabbia, in quanto il suo vincitore gli pareva meno degno di suscitare le sue apprensioni. Egli ora dovrà sapere, dopo tante dolorose esperienze, quanto debba temere la donna cristiana; e noi, che contiamo tante eroine tra gli antenati della nostra famiglia, dobbiamo esserne fieri ed aver cara la loro memoria. Confidiamo dunque nella loro costante protezione, perché esse sono potenti sul cuore di Dio. Fra loro, Dorotea occupa uno dei primi posti: glorifichiamo la sua vittoria e meritiamone il soccorso.

 

VITA. - Santa. Dorotea, vergine di Cesarea, in Cappadocia, fu presa e martirizzata per ordine del governatore Apricio, alla fine del m secolo. La sua Passione ci riferisce che un ufficiale, di nome Teofilo, vedendola pregare il suo divino Sposo, scherzando, le avrebbe chiesto d'inviargli dal suo giardino dei fiori e dei frutti. Poco dopo, un fanciullo bellissimo recò tre rose e tre pomi a Teofilo, il quale immediatamente confessò la divinità di Cristo e subì un glorioso martirio. Il carattere leggendario della sua Passione contribuì a rendere celebre il nome e il culto della santa.

 

Preghiera.

Fedele alle tue promesse e nel possesso dei tuoi desideri, non dimenticare gli abitanti della terra. Teofilo lo provò; ma il più bei dono che ti compiacesti offrirgli non fu il cesto dei fiori e dei frutti ottenuti in forza della tua parola; ma il dono della fede e la perseveranza nel combattimento furono beni molto più preziosi. O Vergine! mandaci i tuoi doni: abbiamo bisogno di coraggio per romperla col mondo e con le nostre passioni; abbiamo bisogno di convertirci e di tornare a Dio, destinati a partecipare a quella felicità che tu già godi e della quale non possiamo partecipare se non mediante la penitenza. Sostienici, fortificaci affinché, nel giorno di Pasqua, le nostre anime, lavate nel sangue dell'agnello, siano fragranti come quei bei frutti e rosse come quelle rose di cielo che la tua mano colse in favore d'un mortale.

 

da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 788 -789

 

 

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