UNA VOCE VENETIA  

Messe latine antiche nelle Venezie 
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L'anno liturgico

di dom Prosper Guéranger

 

 

LUNEDÌ DI SESSAGESIMA

 

I peccati dei primi uomini.

"Ogni carne seguiva la via della corruzione". Così la terribile lezione data agli uomini nella persona d'Adamo ed Eva, con l'espulsione dal paradiso di delizie, venne completamente dimenticata. Né la certezza d'una morte più o meno vicina, né le umiliazioni dell'entrata in questa vita, né i dolori e le fatiche di cui essa è seminata: niente aveva potuto sottometterli all'impero di Colui che faceva sentire tutto il peso della sua mano. Neppure la speranza d'essere un giorno redenti dal celeste Mediatore, figlio della donna, o il pensiero della felicità e degli onori perduti riusciva a tenere in alto i loro cuori ed a strapparli agli istinti peccaminosi.

Curvo per anni ed anni sotto il giogo della penitenza, testimonio vivente della bontà e della giustizia del Signore, il povero Adamo perdeva ogni giorno più il prestigio del suo esempio sui figli che vedeva moltiplicarsi intorno. E quando il vegliardo discese nella tomba, la sua stirpe si mostrò ancor più dimentica dei legami di servitù e di dipendenza che li subordinavano al Creatore. Il fatto che i figli di Set fecero alleanza con la famiglia di Caino, sta a significare che l'intera discendenza umana protestava contro il suo Autore e pretendeva adorare solo se stessa.

Eppure Dio non li aveva lasciati indifesi contro la fatale concupiscenza che li trascinava al basso, e offriva loro il soccorso della sua grazia per vincere la superbia e i lacci della sensualità; i futuri meriti del Redentore erano già presenti al cospetto della suprema giustizia, perché l'Agnello ch'era stato immolato fin dal principio del mondo (Ap 13,8) li anticipava alle generazioni preestistenti al grande Sacrificio, così che ogni uomo era giustificato come Noè, e come lui fatto degno dell'eterne compiacenze. Ciò nonostante, i pensieri del suo cuore inclinavano più al male che al bene, e si moltiplicavano e prevalevano nel mondo i nemici di Dio. Allora, secondo l'ingenua espressione di Mosè, Dio si pentì d'aver fatto l'uomo sulla terra, e decise di distruggerlo insieme alla sua generazione perversa con le acque del diluvio, ad eccezione d'una sola famiglia. Forse costretto dopo una tale catastrofe a ritornare ai suoi eterni destini, il genere umano avrebbe imparato finalmente a conoscere meglio la naturale dipendenza dal suo Autore.

 

da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 442-443

 

 

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