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Liturgia spettacolo

Verona, prete dice messa con i burattini

Un giovane sacerdote celebra usando le marionette e facendo intervenire dei mimi

 

di Andrea Tornielli

 

Il cardinale Joseph Ratzinger lo va dicendo, inascoltato, da parecchio tempo: c'è il rischio che la Messa cattolica degeneri in show. Chissà cosa penserebbe, l'austero porporato bavarese, se si trovasse a passare per Verona ed entrasse nella centralissima chiesa parrocchiale di San Nicolò, a due passi dall'Arena, durante la celebrazione di una festa liturgica importante. Vedrebbe un giovane prete, che durante la Messa, dal pulpito, si rivolge ai fedeli muovendo dei burattini, o assisterebbe all'ingresso, durante la funzione, di uno o due mimi, che cercano di rappresentare il significato della festa. Vedrebbe la marionetta di Pulcinella interpretare il ruolo del Buon Samaritano, Arlecchino nei panni del Giovane ricco e la Fata turchina nelle vesti della Maddalena.

 

Il sacerdote in questione è il viceparroco, ha 38 anni, si chiama don Marco Campedelli ed è un grande maestro nell'arte dei burattini. "C'è bisogno di teatro popolare - dice - per ritrovare la fede nella profezia". I suoi modelli sono Dario Fo, Pierpaolo Pasolini e Giovanni XXIII, che, aggiunge citando Fellini, "quando parlò della carezza ai bambini sembrava un clown Augusto (l'Augusto Pontefice) che usciva da un clown bianco, e parlava alla luna". La Bibbia, per l'intraprendente sacerdote, è ricchissima di personaggi con struttura drammaturgica. E dunque vanno messi in scena. Oltre ai burattini dal pulpito, durante la Messa principale della domenica, alle 11 di mattina, don Marco ha utilizzato attori e mimi: per esempio, durante l'Avvento, ne ha fatto entrare uno mascherato da angelo, che veniva incontro a un altro mimo, travestito da barbone.

 

Il parroco di San Nicolò, don Roberto Vinco, difende le sperimentazioni del suo vice. "La sua è un'attività che cerca di tradurre il messaggio evangelico per i bambini ma anche per gli adulti. Durante la liturgia, questi interventi avvengono soltanto nelle feste particolari, in Avvento, in Quaresima e qualche altra circostanza". "Il tentativo - continua don Vinco - è quello di trovare dei gesti e dei segni, presi dal teatro, che siano utili per comunicare un messaggio, che possano coinvolgere maggiormente l'assemblea". Inutile dire che, al di là delle innegabili doti di burattinaio, la commistione lascia perplesso più di un fedele. Nessuno obbietta alcunché a don Campedelli se utilizza le marionette per divertire i bambini o anche per fare loro comprendere meglio il catechismo, per aiutarli a esprimersi. Ma la Messa dovrebbe essere un'altra cosa.

 

Un altro problema per il vescovo di Verona, Flavio Roberto Carraro, che ha già le sue grane con i nostalgici tradizionalisti, che recitano il Rosario davanti alla Curia per ottenere il permesso di celebrare la Messa col vecchio rito preconciliare anche nei giorni di Pasqua, Pentecoste e Natale. Nelle feste particolari durante le quali, a San Nicolò, la liturgia lascia invece spazio al teatro delle marionette.

 

da "Il Giornale" del 6 giugno 2002

 

 

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Inserito il 7 giugno 2002

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