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Anche quest'anno da Pordenone ad Aviano
la "Via crucis" dei Beati i costruttori di pace

Una "Via crucis" abusiva 
(giù le mani dalla Via crucis)

di Giovanni Marco

 

Non bastava la presenza televisiva ed elettorale a Pordenone di Adel Smith, uno dei "nemici della croce di Gesù" (Fil 3,18), ci sono voluti pure preti e laici dell'Azione cattolica diocesana e di altre associazioni, anche delle diocesi limitrofe, per offendere la croce di Gesù, trascinandola nel fango del pacifismo assieme alla pia pratica della Via crucis, o per lo meno abusando del suo nome e dell'immagine di Gesù crocifisso, sopra il cui capo hanno collocato il simbolo degli anarchici.

Questa fasulla "Via crucis" che si svolgerà, come da alcuni anni, tra Pordenone e Aviano il 28 marzo 2004, e alla cui partenza presenzierà il vescovo mons. Ovidio Poletto, perverte il rapporto tra la croce di Cristo e la pace. Lanciando lo slogan "pace crocifissa", infatti, dimentica che non è la pace che è crocifissa, ma è proprio Cristo crocifisso che è la nostra pace, che ci riconcilia con Dio e unisce i popoli (Ef 2,14-18).

La "Via crucis" pacifista fa regredire la pia pratica religiosa all'espediente della politicizzazione come fu tentata contro Cristo dai capi giudei i quali lo accusarono che "sobillava il popolo, impediva di dare tributi a Cesare e si faceva re" (Lc 23,2).

Una banale manifestazione di protesta antiamericana svuota il contenuto della vera Via crucis, con la quale la marcia Pordenone-Aviano non ha la minima analogia in tutto il suo percorso. Il Duomo di Pordenone, dal quale essa parte, è forse il pretorio di Pilato?, Vi sono quattordici stazioni con i relativi personaggi e cadute che venivano ripercorse dai pellegrini devoti? La base americana è forse il Calvario, luogo della redenzione umana?

Al posto dell'amore di Gesù Cristo, una tale manifestazione alimenta l'odio, con il quale certamente non si costruisce la pace.

La "Via crucis" Pordenone-Aviano profanizza e profana una devozione tanto sacra e cara a tutta la Chiesa, dal Papa fino ai più umili fedeli. Sarebbe meglio (Mt 26,24) se i "partecipanti" pregassero, recitando spesso la vera Via crucis, in spirito di penitenza per i propri peccati (Lc 23,48), come insegnava san Leonardo da Porto Maurizio OFM (1676-1751), e compissero sacrifici, portando al seguito di Gesù le loro croci (Mt 16,24) ogni giorno (Lc 9,23) per implorare da Dio il dono della pace che chiediamo specialmente in ogni messa.

Ma costoro non seguono Gesù neppure per curiosità come la gran folla (Lc 23,27.48), bensì seguono una fantomatica dea Pace, sbandierata dai comunisti, crocifiggendo di nuovo Cristo (Eb 6,6). Solo Cristo libera dal peccato, radice di ogni male, non le agitazioni di massa, per di più fuorvianti.

 

 

 

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Inserito il 26 marzo 2004

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