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Dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico > Proprio dei Santi > Santi Gordiano ed Epimaco, martiri

 

 

L'anno liturgico

di dom Prosper Guéranger

 

SANTI   GORDIANO   ED   EPIMACO

SANT'ANTONINO                                                              SANTI FILIPPO E GIACOMO

Missale Romanum

631

LO  STESSO  GIORNO
10 MAGGIO

SANTI   GORDIANO   ED   EPIMACO,  MARTIRI

 

Oggi due nuovi martiri salgono dalla terra verso il cielo e vanno a perdersi negli splendori del vincitore della morte. Il loro combattimento non si è svolto né sullo stesso campo di battaglia né alla medesima epoca; ma tutt'e due hanno lottato valorosamente per una uguale causa ed entrambi hanno riportato identica vittoria. Essi dormono ora sepolti sotto il loro trionfo, ma il Signore risuscitato ne conserva un fedele ricordo. Ancora qualche tempo e si adempirà per loro quella solenne parola da lui pronunciata: "Io sono la Risurrezione e la vita; chi crede in me, ancorché muoia, vivrà" (Gv. 11, 25).

VITA. - San Gordiano era giudice a Roma, sotto Giuliano l'Apostata. Il coraggio dimostrato dai cristiani in mezzo ai più grandi supplizi, lo condusse alla fede. Avendo ricevuto il Battesimo, fu denunciato e decapitato il 10 maggio 362. Sant'Epimaco patì per la fede ad Alessandria, nel secolo precedente. Insieme a molti altri cristiani, dopo una crudele flagellazione, sarebbe stato gettato nella calce viva. Il suo corpo fu trasportato a Roma e tumulato nel sepolcro ove, più tardi, doveva essere deposto, vicino a lui, san Gordiano. Questa è la ragione per cui la Chiesa li ha riuniti nel culto. Dobbiamo aggiungere che i loro Atti contengono dettagli verosimilmente leggendari.

Durante il vostro sonno, martiri santi, "aspettando ancora per breve tempo fino a che sia completato il numero dei vostri fratelli" (Apoc. 6, 11). Ogni secolo vi ha dato gloriosi compagni, ma il  mondo

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volge al suo declino, ed i suoi ultimi giorni dovranno essere marcati da un'abbondante raccolta di palme e di corone. Quando il regno dell'uomo del peccato (II Tess. 2, 3) sarà inaugurato, e la tempesta flagellerà il vascello della santa Chiesa, mostratevi allo sguardo dei fratelli come due astri protettori, in cambio degli omaggi annuali che vi vengono resi in questo giorno. Degnatevi anche di pregare per noi che siamo stati chiamati a vivere in questi tempi in cui sembra già di sentire in lontananza i primi rumori della tempesta che deve sconvolgere il mondo ed essere il preludio della sua fine. Fortificate i nostri cuori, o santi martiri, e qualunque sia il destino preparatoci dal Signore, otteneteci di essere fedeli a colui che vuole essere per noi, come lo fu per voi, "la Risurrezione e la vita" (Gv. 11, 25).

 

da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 631-632

 

 

LINK UTILI

Dom Guéranger, L'Année Liturgiques (Abbaye Saint Benoît de Port-Valais)

Dom Guéranger, L'eresia antiliturgica

 

 

 

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