UNA VOCE VENETIA  

Messe latine antiche nelle Venezie 
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Consiglio contro il Papa

"Ultimo argomento è stato la petizione inoltrata al Vescovo da un gruppo di fedeli per ottenere di celebrare la Messa in latino secondo il Messale di San Pio V. Il Consiglio, considerato che la Chiesa di Vicenza sta compiendo circa l'Eucaristia un cammino di conformità alla riforma liturgica voluta dal Concilio Vaticano II, non ritiene opportuno aderire alla richiesta", così il settimanale della diocesi di Vicenza (La Voce dei Berici, 13 marzo 2005) afferma riferendo sulla riunione del Consiglio presbiterale del 23 e 24 febbraio. La motivazione del diniego appare veramente priva di significato, solo parole messe insieme per dare l'impressione di dire qualcosa. Bisognerebbe fare un giro domenicale per le chiese della diocesi di Vicenza, per vedere se il "cammino" sia di conformità o non invece di difformità. Comunque è un discorso che si oppone direttamente a quanto affermato da Benedetto XVI, quando era prefetto della dottrina della fede alcuni anni fa: "la presenza dell'antica liturgia non turba né rompe l'unità delle diocesi, ma è invece un dono destinato a rafforzare il Corpo di Cristo, del quale siamo tutti i servitori" (Discorso del 24 ottobre 1998). Quindi solo un pretesto che sembra nascondere una preconcetta ostilità all'antica liturgia, dovuta a motivi non ben chiari.

È stato osservato come al confronto di questo pezzo con la lettera del Vescovo di Vicenza del 1° marzo 2005 si rileva una difformità di informazione. Infatti nella lettera il Vescovo dice di aver assunto la decisione dopo aver sentito il Consiglio, mentre nel giornale diocesano si afferma che il Consiglio stesso abbia deciso ("non ritiene opportuno aderire alla richiesta"). Anche le motivazioni indicate sono parzialmente difformi. Mons. Nosiglia scrive di "aver consultato gli Organismi diocesani competenti, primo fra tutti il Consiglio presbiterale". Ora il Consiglio sarà competente a consigliare il Vescovo, ma non a prendere la decisione sul permesso per la messa antica, che spetta al Vescovo soltanto e della quale egli si assume per intero la responsabilità.

Fabio Marino

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Due giorni di riflessione e dibattito a Villa San Carlo

Riunione del Consiglio presbiterale

 

Nello scorso mese di febbraio si è tenuta a Villa San Carlo di Costabissara una seduta "lunga" del Consiglio presbiterale, dalle ore 16 del giorno 23 alle ore 17 del 24. All'incontro, presieduto dal Vescovo, era presente la quasi totalità dei membri.

Il lavoro del Consiglio si è contraddistinto per un clima positivo e propositivo.

Nel pomeriggio di mercoledì 23, stimolati da un intervento a due voci sul tema La responsabilità del presbitero nell'uso del denaro e dell'amministrazione dei beni della Chiesa, proposto da don Adolfo Zambon e don Francesco Peruzzi, si è continuata la riflessione sulle problematiche relative all'amministrazione dei beni ecclesiastici, iniziata nell'incontro dello scorso novembre.

Dal dibattito è emersa l'esigenza comune di riscoprire uno stile di maggiore trasparenza nella gestione ed essenzialità delle scelte, consapevoli che i beni che si posseggono hanno come finalità, oltre al sostentamento dei ministri, il culto divino e la carità. Da più parti è stato sottolineato che dev'essere garantita un'adeguata formazione e assistenza ai preti e ai laici responsabili dell'amministrazione degli enti ecclesiastici. È stata eletta una piccola commissione, incaricata di produrre una riflessione al riguardo.

In serata, un gruppo più ristretto di preti ha avuto un cordiale confronto con il Vescovo su alcuni aspetti della vita del clero e della diocesi.

Nella mattinata del 24 si cominciato a preparare il terreno per l'Assemblea del clero di settembre, che sarà incentrata sulla ristrutturazione del servizio dei presbiteri nella Chiesa vicentina. Anche se non è ancora chiaro con quali modalità, il ripensamento del ministero pastorale chiede anzitutto un cambiamento di mentalità, caratterizzata da una maggiore collaborazione e corresponsabilità.

Dopo la concelebrazione eucaristica e il pranzo, il Consiglio ha esaminato la situazione economica di Villa san Carlo. Si vede opportuno non solo sovvenire alle urgenti necessità economiche della struttura a seguito degli interventi di risistemazione, ma anche sensibilizzare la Diocesi per una valorizzazione della casa.

Ultimo argomento è stato la petizione inoltrata al Vescovo da un gruppo di fedeli per ottenere di celebrare la Messa in latino secondo il Messale di San Pio V. Il Consiglio, considerato che la Chiesa di Vicenza sta compiendo circa l'Eucaristia un cammino di conformità alla riforma liturgica voluta dal Concilio Vaticano II, non ritiene opportuno aderire alla richiesta.

Enrico Massignani

 

da "La Voce dei Berici". Settimanale di informazione della Diocesi di Vicenza, 13 marzo 2005

 

 

 

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