Messe latine antiche nelle Venezie
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Pordenone, il 26 marzo messa per il Trigesimo alla Santissima

Morto mons. Vittorio Mauro
incaricato di celebrare la messa tridentina negli anni novanta

di Giordano Brunettin

 

Di questi tempi di piaggeria e di untuosa - e sovente opportunistica - sottomissione alle disposizioni pontificie per la liberalizzazione del rito cosiddetto "straordinario", stimiamo e veneriamo vieppiù quei sacerdoti che con abnegazione e dedizione hanno permesso la celebrazione del sacrificio di Cristo con quel rito durante tempi di persecuzione, di oltraggio, di proterva proclamazione di macelleria liturgica sotto l'etichetta di "creatività", tempi che potrebbero tornare ancor peggio in qualsiasi momento.

Tra quei generosi sacerdoti, fedeli alla loro pretta vocazione e alla buona Tradizione, dev'essere annoverato anche mons. Vittorio Mauro, del clero concordiense, andato a ricevere la ricompensa da Dio giovedì 25 febbraio 2010 presso la Casa di Riposo per il Clero di San Vito al Tagliamento (Pn).

Lo ricordiamo quale severo e paterno cappellano di UNA VOCE Pordenone, primo delegato vescovile per la celebrazione delle messe secondo l'indulto di papa Giovanni Paolo II ancora nel 1990. Per quasi dieci anni egli ha puntualmente celebrato i sacri misteri, finché sul finire del 1999 le condizioni di salute non poterono più consentirgli di garantire la sua presenza sacerdotale, specie nel periodo invernale.

Nato a Maniago il 23 dicembre 1912 e ordinato sacerdote il 21 settembre 1935, laureato in lettere classiche, insegnante al Seminario diocesano (1936-1985), dalla mente brillante e dalla solida preparazione dottrinale e culturale, egli era chiamato a raggiungere superiori riconoscimenti ecclesiastici, come preannunciava il suo incarico parrocchiale nel duomo di S. Marco in Pordenone (1950-1951), finché non venne raggiunto da una gravissima affezione polmonare, che lo lascò in fin di vita. Un pellegrinaggio mariano al sacro Speco di Lourdes gli ridonò la salute e lo trasformò in uno degli innamorati della Madonna, dei quali brilla la storia della devozione mariana di tutti i tempi.

Ogni anno egli guidava quindi il treno violetto diocesano alla volta della celeste Madre, con entusiasmo e pietà ammirevoli.

Fu presidente diocesano dell'U.N.I.T.A.L.S.I. (1966-1990) e responsabile del Centro Diocesano Pellegrinaggi (1973-1976). Ottenne il riconoscimento di canonico onorario della Basilica di Lourdes (30 settembre 1981).

Era cappellano di Sua Santità.

Gli ultimi anni perse l'uso delle gambe e era costretto - con suo grande rammarico - a celebrare la messa in sedia a rotelle. Ma quando seppe che il suo sostituto alla cappellania di UNA VOCE Pordenone, il compianto don Ivo Cisar Spadon, era improvvisamente deceduto l'11 settembre 2005, e le messe rischiavano di non essere celebrate, egli si offrì, pur nelle sue condizioni, a celebrare secondo quell'antico rito che aveva tanto consolato al sua vecchiaia.

La sezione di UNA VOCE Pordenone ricorda con affetto quella figura di sacerdote e di devoto di Maria e farà celebrare una messa di requiem in occasione del Trigesimo, venerdì 26 marzo 2010.

 

 

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Pordenone, chiesa della Santissima

 

 

 

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Inserito il 5 marzo 2010

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