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"Così sono diventato prete tradizionalista"

Liturgia preconciliare e latino: ieri la prima messa di don Mauro Tranquillo, sacerdote novello della Fraternità San Pio X: "I seminari italiani? Troppo laici"

 

 

ANDREA TORNIELLI

da Milano

 

Prendete una bella chiesa con le pareti interamente affrescate ovviamente di proprietà di un generoso conte. Riempitela con trecento persone, adulti, giovani, famigliole, tutte con il vecchio messalino d'ordinanza in mano. Aggiungete un prete novello dagli occhialetti rotondi e il tricorno nero in testa, che assomiglia in modo impressionante a Eugenio Pacelli da giovane. Condite con la giusta dose di melodie gregoriane, paramenti d'inizio secolo broccati d'oro, sfarfallare di pizzi e rocchetti, di diaconi e suddiaconi, antifone e letture nella lingua di Cicerone insieme all'inconfondibile profumo d'incenso. Et voila, ecco come per magia un salto indietro nel tempo di cinquant'anni: una prima Messa solenne in rito ambrosiano antico, quello, per intenderci, in uso fino ai tempi del Concilio Vaticano II. È la prima volta che viene celebrata in diocesi di Milano dal 1965.

 

Il prete novello si chiama don Mauro Tranquillo, è nato a Lomazzo, ha 24 anni. Ed è stato ordinato sacerdote quattro giorni fa ad Ecône, dal vescovo Bernard Fellay, superiore generale della Fraternità San Pio X, a sua volta consacrato dal prelato tradizionalista francese Marcel Lefebvre nel 1988, senza il permesso di Roma. "Frequentavo la parrocchia a Lomazzo - spiega don Tranquillo al Giornale mentre continua a benedire e a salutare amici, parenti e benefattori nel parco della villa Traversi di Meda -, servivo la Messa e ho cominciato a desiderare il sacerdozio. Ho visitato più volte il seminario di Como, ma non ho trovato quello che mi aspettavo: era una vita da collegio, una vita laica...". Insoddisfatto dell'offerta a disposizione nella Chiesa cattolica post-conciliare, il don Mauro, con enorme dispiacere del parroco, ha deciso di indirizzarsi verso il seminario lefebvriano e la sua rigida disciplina d'altri tempi: dall'obbligo della veste talare nera, altrove considerata un optional se non vietata, alla teologia di San Tommaso.

 

Don Mauro non sembra affatto imbarazzato di appartenere a un gruppo "separato" da Roma, considerato da molti nostalgico, da altri scismatico, da altri il ricettacolo dell'estrema destra politica, da altri ancora (pochi) l'ultimo baluardo dell'ortodossia cattolica. La Santa Sede da due anni ha intrapreso un dialogo con i lefebvriani, per cercare di farli ritornare nella piena comunione della Chiesa. "Personalmente adoro il Papa e il papato - confessa don Mauro - anche se l'attuale Pontefice non usa il potere che ha". Nella chiesa di San Vittore, durante il canone della Messa, pronunciato a voce bassa dal sacerdote, come prevede il rito antico, si è pregato per Giovanni Paolo II e per l'arcivescovo di Milano Carlo Maria Martini.

 

Ma il prete novello non sembra essere impaziente che l'accordo con il Vaticano si faccia. Anzi, si mostra diffidente: "Vogliono farci accettare il Vaticano II", e da come lo dice si capisce bene che non lo considera tanto il ventunesimo concilio della storia, ma l'origine di tutti i mali che a detta dei lefebvriani affliggono la Chiesa.

 

Alla cerimonia hanno partecipato diaconi e seminaristi di varie nazionalità provenienti da Ecône. Insieme a loro c'era don Michele Simoulin, ex capitano dell'esercito francese, responsabile della Fraternità San Pio X in Italia. Tre giorni fa la Santa Sede ha reso nota la nomina vescovile di padre Rifan, un sacerdote lefebvriano di Campos, in Brasile, appartenente a un gruppo tradizionalista rientrato nei mesi scorsi nella piena comunione con Roma. Una decisione che conferma l'apertura verso i fedeli che non intendono abbandonare il rito preconciliare. Don Simoulin ammette: "È certamente un segno di buona volontà da parte del Vaticano". Piccoli segnali di disgelo. Anche se l'impressione è che il cammino da fare sia ancora molto per riportare in avanti le lancette del tempo.

 

da "Il Giornale", 1° luglio 2002

 

 

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Inserito il 2 luglio 2002

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