Messe latine antiche nelle Venezie
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Este, sedicente "ortodosso" cerca di trafugare l'ostia ricevuta sulla mano

È fuori di ogni dubbio che l'episodio di Este del 18 luglio dimostra la necessità di smetterla di dare indiscriminatamente la comunione in mano, perché solo per un caso si è evitata una più grave profanazione. Ciò risulta ancor più evidente proprio dalle sconcertanti dichiarazioni di mons. Zampieri. Ma quello che non si capisce è perché - davanti a così gravi pericoli - non si faccia niente per prevenire simili episodi, se non, dopo che sono avvenuti, andare a farsi intervistare dal Mattino per fare ancora più notizia

 

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Inquietante episodio domenica scorsa alla basilica delle Grazie di Este. L'uomo si sarebbe giustificato dichiarandosi ortodosso

Nasconde l'ostia consacrata

Richiamato dal parroco alla fine della messa:
"È sacrilegio"

di Carlo Bellotto

 

ESTE. Centinaia di fedeli attoniti. Il parroco della basilica delle Grazie, don Paolino, che richiama dall'altare quel fedele, o presunto tale, che invece di ingoiare la particola consacrata se l'è messa in tasca. Un atto sacrilego che il parroco, avvertito di quanto successo dai fedeli, non vuole far passar liscio. È accaduto domenica mattina durante la messa. Tra i fedeli in fila per la comunione c'è un uomo che, arrivato il suo turno, porge la mano al parroco per farsi consegnare l'ostia consacrata. Voltatosi per tornare nel suo banco, invece che portarsela alla bocca la infila nel taschino della camicia, il gesto repentino non sfugge ad alcuni fedeli, che si precipitano ad avvisare i collaboratori del parroco. Don Paolino viene informato dell'accaduto durante la messa. Alla fine della liturgia, dall'altare si rivolge all'autore del gesto, ricordandogli che la sua azione è un sacrilegio. Il colpevole non si fa avanti, ma il parroco riesce ad individuarlo e a parlargli. Un dialogo a quattr'occhi, che i presenti - sbalorditi per l'episodio - non sono riusciti ad ascoltare. Pare che don Paolino abbia convinto il fedele ad ingoiare la particola davanti ai suoi occhi, evitando cosi che l'ostia uscisse dalla chiesa. Il sacerdote ieri non era in canonica, perciò non è stato possibile avere da lui altri particolari sulla vicenda che in questi giorni passa di bocca in bocca in città. L'uomo avrebbe ribattuto che la sua religione - si sarebbe dichiarato cristiano ortodosso - gli permette di assumere la particola in un secondo momento. Tra i fedeli usciti increduli dalla celebrazione domenicale è iniziato un fitto chiacchiericcio sul destino che avrebbe avuto quella particola consacrata, una volta uscita dalla basilica. L'ipotesi più allarmante è quella di un suo utilizzo nelle messe nere. Tutt'altro che una fantasia, soprattutto nei Colli Euganei, dove negli anni scorsi sono stati trovati anche i resti di un altare su cui probabilmente erano stati sacrificati degli animali. Secondo altre segnalazioni sui Colli Euganei avverrebbero anche delle sinistre processioni di incappucciati.

 

 

IL PARERE DI DON ORLANDO ZAMPIERI

"Una particola può valere parecchio

Viene utilizzata nei riti satanici"

 

ESTE. I satanismi nell'area del Parco Colli potrebbero tornare di stretta attualità. "Purtroppo si arrivano a pagare 150 euro per un'ostia consacrata - riferisce don Orlando Zampieri, parroco di S. Girolamo a Este - per poi compiere azioni deplorevoli verso il Santissimo. C'è sciaguratamente un mercato delle particole consacrate. Quando i satanisti ne vengono in possesso le utilizzano nei loro riti. Le ostie vengono punzecchiate con degli aghi, un gesto rivolto a Dio. Un gesto dissennato. I Colli Euganei si adattano bene per celare queste celebrazioni. Mi dispiace apprendere che accadano ancora episodi come questo. Chi tenta di appropriarsi delle particole consacrate o è un adepto o lo fa per ricevere un compenso. A mio parere viene scelto un santuario perché c'è più gente, una maggiore frequentazione. Nella chiesa di parrocchia è davvero insolito vedere delle facce nuove. E quindi chi entra in una piccola chiesa per la prima volta viene tenuto d'occhio. Mi piange il cuore sentire queste notizie". Don Zampieri ha festeggiato da pochi giorni i 45 anni dalla sua ordinazione sacerdotale. Una lunga vita pastorale che gli ha fatto conoscere molte e diverse realtà. (c.bel.)

 

da "Il Mattino di Padova", 23 luglio 2004

 

 

 

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Inserito il  27 luglio 2004

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