Negata la messa antica del vescovo di Pistoia

La notizia data dal bollettino di Una Voce-Firenze

Negata la messa dal vescovo di Pistoia mons. Simone Scatizzi

Nell'ultimo numero del bollettino della Sezione di Firenze di Una Voce ("Una Voce Dicentes" II 1 NS, 2003, p. 24), il prof. Dante Pastorelli scrive: "Apprendiamo ora che anche il Vescovo di Pistoia, mons. Scatizzi, ha risposto negativamente ai fedeli che chiedevano la concessione dell'indulto: non conosciamo a sufficienza i termini della vicenda, e, pertanto, ci asteniamo da giudizi non adeguatamente motivati".

In attesa di più precise determinazioni, non possiamo non esprimere profonda preoccupazione per atteggiamenti che non sembrano rispettare la volontà del Santo Padre né i diritti dei fedeli di ricevere dai sacri Pastori i sacramenti e i beni spirituali.

Ricordiamo, ancora una volta, quanto si legge nel Motu proprio Ecclesia Dei (n. 6c): "dovrà essere ovunque rispettato l'animo di tutti coloro che si sentono legati alla tradizione liturgica latina, mediante un'ampia e generosa applicazione delle direttive, già da tempo emanate dalla Sede Apostolica, per l'uso del Messale Romano secondo l'edizione tipica del 1962". Ricordiamo pure che nel marzo scorso il card. Castrillón Hoyos ha dichiarato che "la Santa Sede farà il possibile per garantire a questi fedeli il rispetto delle loro giuste aspirazioni" (Pontificia Commissione Ecclesia Dei, Lettera del 7 marzo 2003).

Il Cardinale, celebrando personalmente secondo l'antico rito - un rito che "non si può considerare estinto" - il 24 maggio a S. Maria Maggiore, ha dato un luminoso esempio a tutta la Chiesa, e in particolare ai vescovi e a coloro che vi esercitano il ministero pastorale, di come eseguire quanto stabilito e voluto da Giovanni Paolo II.

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Inserito il 4 agosto 2003