Messe latine antiche nelle Venezie
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IL CASO
Le anticipazioni sul prossimo documento vaticano: riti, controriti e polemiche

Chierichette, battimani e bandiere della pace
Quei veneti a caccia degli abusi liturgici

"Una Voce", il sito internet che denuncia le licenze post-conciliari

 

VENEZIA — Musica per le orecchie dei tradizionalisti: i nostalgici della messa in latino, che proprio in Veneto possono contare su uno dei loro gruppi più attivi, accoglieranno con prevedibile soddisfazione le recenti norme ecclesiastiche contenute in un documento vaticano reso noto un paio di giorni fa, intese a combattere gli "abusi liturgici", cioè la disinvoltura con cui alcuni preti trasformano la messa in uno "show" contravvenendo alle regole fissate per i riti sacri. E se nelle chiese americane alla Sister act canti e balli sono all'ordine del giorno, in quelle cattoliche d'ora in poi si assisterà a un giro di vite contro gli applausi, i balli, le chierichette ed altre innovazioni postconciliari.

Al grido di Adeste fideles (in internet), esiste addirittura un sito, confezionato nella nostra regione, e dedicato proprio alla lotta agli abusi liturgici. Pagine web dal sapore (e dalla lingua) molto caratteristico, quelle di www.unavoce-ve.it, sono leggibili in italiano, in english o… latine.

"Una Voce": sembra il titolo di una vecchia aria d'opera, ma in realtà è l'ablativo di una vox, cioè "ad una sola voce", con allusione ad una formula della messa antica. È l'associazione internazionale (ne fece parte anche l'anglicana Agatha Christie, e tra i simpatizzanti figurano poeti come Mario Luzi e, incredibilmente, anche il laicissimo Eugenio Montale) dedicata alla salvaguardia e alla promozione della liturgia latina tradizionale della Chiesa cattolica, e al mantenimento delle usanze chiesiastiche del buon tempo antico.

Le ultime a finire sotto accusa sono state le bandiere della pace esposte in chiesa (che a quanto pare non sono state prese in considerazione dai nuovi decreti vaticani), ma ai ghostbuster ecclesiali del web non sfuggono nemmeno i paramenti non regolamentari, come quelli molto "colorati" recentemente sfoggiati da padre Alex Zanotelli e prontamente "denunciati" nel sito con tanto di foto. Sono le mille stranezze che un portale da poco aperto in rete segnala come veri e propri orrori liturgici, invitando i simpatizzanti a segnalarli con relativa documentazione fotografica. Oltre a denunciare l'uso delle chierichette durante la messa, la "sezione" triveneta di Una Voce - presieduta da Fabio Marino - si dedica comunque principalmente alla celebrazione della messa secondo il rito di Pio V, quello voluto dal Concilio di Trento: da Venezia, dove la messa in latino è celebrata fin dal 1977 nella chiesa di San Simeon Piccolo, a Padova, dove i fideles si ritrovano nella chiesa di San Canziano; e poi Belluno, Verona, Vittorio Veneto.

Chi si aspetta di sentir risuonare le antiche litanie e gli orate fratres della liturgia preconciliare solo in qualche polverosa sacrestia, resta spiazzato davanti al sito dell'associazione, che presenta un'accurata rassegna stampa, incentrata su temi cari ai cattolici tradizionalisti (anzi, tradizionali, come preferiscono essere chiamati), sempre pronti a punzecchiare quelle che considerano le stravaganze liturgiche dei postconciliari. Gli abusi, addirittura, come appunto quello del vessillo pacifista avvolto a crocifissi e tabernacoli, che fa inorridire chi nel luogo della liturgia ammette solo i colori liturgici, tassativi e tutt'altro che iridati.

Così, chi si intrufola nella sezione latina del portale viene accolto dal chilometrico frontespizio dell'Ordo missae celebrandae iuxta kalendarium missalis... Tra le sezioni più interessanti, quella che ospita varie pagine dedicate agli scritti di e su Paolo Zolli. Il famoso linguista scomparso una quindicina di anni fa (autore, tra l'altro, di importanti saggi sul dialetto veneziano e coautore con Manlio Cortelazzo del celebre Dizionario etimologico della lingua italiana) era tra i soci più attivi di "Una voce", e alternava la passione per gli studi linguistici a quella per la difesa delle tradizioni religiose e liturgiche. Tra i suoi pallini, la polemica in toni vivaci contro la "riforma" dei testi delle preghiere impiegate nel funerale cattolico, dal quale le antiche formule del Dies irae sono state escluse e varie altre "edulcorate" nello spirito dell'irenismo postconciliare.

Difficile immaginare come i tradizionalisti old style del tipo di Zolli avrebbero accolto, ai nostri giorni, la nascita di siti internet dedicati agli antichi missales; molto probabilmente, sarebbero rimasti attoniti di fronte alla notizia di una messa celebrata di recente a Roma dal cardinale Castrillon Hoyos, nella forma preconciliare: un fatto sensazionale, secondo gli autori del sito, anzi talmente importante, sostengono vari partecipanti alla chat room tradizionalista, da meritare "un servizio nei principali telegiornali". Un rito al quale, c'è da crederlo, non c'era ombra di chierichetta.

Lorenzo Tomasin 

 

da "Corriere del Veneto", 25 settembre 2003

 

 

 

 

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Inserito il 29 settembre 2003

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