Messe latine antiche nelle Venezie
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Universalità della croce di Cristo

di don Ivo Cisar

 
Nel contesto dell'attuale dibattito sulla collocazione del crocifisso nelle scuole e altri ambienti pubblici, don Bruno Cescon, direttore del settimanale della diocesi di Concordia-Pordenone, rispondendo a un lettore ("Il Popolo", Pordenone, 29 settembre 2002, p. 2), sostiene che l'universalità della croce è dovuta alla "espressione del martirio e della sua soluzione nella speranza della risurrezione" e alla sua inculturazione nella storia italiana e occidentale, e non solo. La risposta è timida, circospetta, specialmente se la croce di Cristo si intende come mero simbolo del dolore umano o di una storia, come suggerisce il titolo ("Il Crocifisso del dolore e della speranza") e la nota di P. Z. (Pietro Zovatto): "il Crocifisso... emblema della nostra civiltà e icona dell'universale sofferenza degli innocenti". Andiamoci piano con il termine "innocenti" se ci fa dimenticare il peccato originale (nel cui stato vengono al mondo anche i bambini) e la sua universale diffusione (vedi Rm 5,12).

Sul piano giuridico si potrebbe difendere la presenza dei crocifissi nelle aule pubbliche anche appellandosi ai diritti della maggioranza e delle terre (territori) cristiane. Ma noi non dobbiamo vergognarci di Cristo e della sua croce (vedi Lc 9,26; Mt 24,30), perché la sua universalità è data dal fatto che Cristo è morto per tutti gli uomini (2Cor 5,15), per i nostri peccati (1Cor 15,3), universalmente diffusi (Rm 3,23; Gal 3,22), e perciò ha mandato gli apostoli in tutto il mondo (Mc 16,15) a rendere discepole tutte le nazioni (Mt 28,19), per la remissione dei peccati (Lc 24,47), di modo che "noi predichiamo Cristo crocifisso" (1Cor 1,23). Altrimenti dove sta la "nuova evangelizzazione" e la libertà della Chiesa (DH 11-14)? "La Chiesa rivendica a sé la libertà in quanto è anche una società di uomini che hanno il diritto di vivere nella società civile secondo le norme della fede cristiana" (DH 13b).

Il crocifisso non è un segno discriminatorio, ma è il messaggio della vita eterna in Cristo, Redentore dal dolore e dalla morte in quanto Redentore dal peccato. La libertà del segno del crocifisso è la libertà della professione della fede in Cristo e del suo annuncio.

 

 

 

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Inserito il 31 ottobre 2002

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