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Qualche giorno è apparsa la notizia che in una scuola elementare di Settimo Torinese la maestra ha staccato il crocifisso dalla parete e lo ha gettato nel cestino, che un’altra insegnante della stessa scuola avrebbe riattaccato il crocifisso al chiodo ma con la faccia rivolta verso il muro, e la preside del medesimo istituto ha dichiarato che, in fondo, nessuna mamma si è lamentata con lei dell’accaduto, mentre non risulta che il parroco del luogo sia intervenuto a deprecare simili atti. Abbiamo chiesto a un sacerdote un commento sull’accaduto.

 

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"Nemici della Croce di Cristo"
(Fil 3,18)

di don Ivo Cisar

 

"Maestra delle elementari getta il crocifisso nel cestino": commento: Quella poco "maestra" ha cestinato il proprio battesimo, la propria cresima, la propria identità, la propria speranza, la propria salvezza, dando inoltre un grave scandalo: "Chi scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare" (Mt 18,6). "Chi si vergognerà di me e delle mie parole, di lui si vergognerà il Figlio dell'uomo, quando verrà nella gloria sua e del Padre e degli angeli santi" (Lc 9,26). "Allora comparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra e vedranno il Figlio dell'uomo venire sopra le nubi del cielo con grande potenza e gloria" (Mt 24,30). Sempre, ma oggi più che mai è l'ora di confessare Cristo crocifisso apertamente, pubblicamente. "Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno il potere di uccidere l'anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l'anima e il corpo nella geenna. ... Chi mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli" (Mt 10,28.32-33). "Ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie" (Gv 3,19). Alcuni "non lo riconoscevano apertamente a causa dei farisei, per non essere espulsi dalla sinagoga; amavano infatti la gloria degli uomini più della gloria di Dio" (Gv 12,42-43). "Molti si comportano da nemici della croce di Cristo; la perdizione sarà la loro fine" (Fil 3,18-19). "Per loro conto crocifiggono di nuovo il Figlio di Dio e lo espongono all'infamia" (Eb 6,6). Così agiscono gli apostati che lo fanno senza subire minacce, mentre i martiri sacrificano la vita piuttosto che oltraggiare e calpestare il Crocifisso, nostro Redentore. E con Gesù Cristo oltraggiano e calpestano anche tutti i cristiani.

 

 

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Inserito il 22 dicembre 2003

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