Messe latine antiche nelle Venezie
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La "riforma della riforma"
è cominciata?

dell’abbé Claude Barthe

 

La decisione del card. Arinze, prefetto della Congregazione per il Culto divino, di cui i mezzi di comunicazione hanno dato notizia la settimana scorsa, ha una portata considerevole. Il cardinale, in una lettera del 17 ottobre, chiede ai presidenti delle conferenze episcopali interessate di rettificare una traduzione difettosa... nelle parole di consacrazione della messa. Mentre il testo latino, perfettamente simile in ciò al messale tradizionale, dice che il Sangue consacrato è quello sparso pro vobis et pro multis, occorrerà ormai cessare di tradurre pro multis "per tutti", come fanno gli anglofoni, i germanofoni, gli ispanici, gli italiani, ma tradurre al contrario "per molti". La traduzione ufficiale francese, più corretta (o meno scorretta), "pour la multitude" non è implicata. Ma non cantiamo vittoria, del tipo "da noi non ci sono più abusi"! La chiesa di Francia presto dovrà rettificare parecchie enormità (in particolare, la scandalosa traduzione dell'Orate fratres).

Come spiega il cardinale, la traduzione "per tutti" dava, infatti, l'impressione che tutti gli uomini sono salvi, indipendentemente dalla loro relazione con Cristo e i sacramenti della sua Chiesa. La traduzione "per molti", ormai imposta, esprime al contrario più esattamente come il sacrificio di Cristo, rinnovato dal sacrificio della messa, rende la salvezza disponibile a tutti, senza che ne consegua che tutti gli uomini siano automaticamente salvati. In breve, l'inferno purtroppo esiste sempre.

Questa decisione definitiva è stata presa dal Papa dopo due anni di discussioni a volte molto tese a causa della sfida psicologica considerevole che rappresenta, specialmente negli Stati Uniti: il testo latino del messale di Paolo VI non è certamente sotto accusa, ma ai fedeli apparirà soltanto che viene modificata la riforma liturgica, e ciò avviene nel testo stesso della consacrazione. Le consultazioni condotte dai dicasteri interessati sono state numerose - e a volte molto abili in direzione dei tradizionalisti -, di modo che il terreno è stato debitamente preparato.

Tutto ciò mostra soprattutto come la annunciata liberalizzazione della messa tridentina fa parte di un progetto molto più vasto che, se arrivasse a prendere forma, mirerebbe a riorganizzare il nuovo messale.

 

da "Quien.free", 23 novembre 2006, trad. nostra
www.quien.free.it

 

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Inserito il 3 dicembre 2006

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