Messe latine antiche nelle Venezie
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Lettera circolare

"Quattuor abhinc annos"

 

SACRA CONGREGATIO PRO CULTO DIVINO

Prot. N. 686/84

Eccellenza reverendissima,

Quattro anni orsono, per volontà del Santo Padre, i vescovi di tutta la Chiesa furono invitati a presentare un resoconto:

- circa il modo in cui sacerdoti e fedeli delle loro diocesi avevano accolto il messale promulgato dal papa Paolo VI, in ottemperanza alle decisioni del Concilio Vaticano II;

- circa le difficoltà apparse nell’attuazione della riforma liturgica;

- circa il modo di superare eventuali resistenze.

Il risultato della consultazione fu inviato a tutti i vescovi. In base alle loro risposte sembrava fosse quasi interamente risolto il problema di quei sacerdoti e fedeli che erano rimasti ancorati al cosiddetto rito “tridentino”.

Data però la persistenza del problema stesso, il Santo Padre in persona, nel desiderio di andare incontro anche a tali gruppi, offre ai vescovi diocesani la possibilità di usufruire di un indulto, in base al quale sacerdoti e fedeli, espressamente indicati nella lettera di richiesta da presentare al proprio vescovo, possono celebrare la messa, usando il Messale Romano secondo l’edizione del 1962 attenendosi però alle seguenti indicazioni:

a) Deve constare in tutta chiarezza, anche pubblicamente, che questi sacerdoti e i rispettivi fedeli in nessun modo condividono le posizioni di coloro che mettono in dubbio la legittimità e l’esattezza dottrinale del Messale Romano promulgato dal papa Paolo VI nel 1970.

b) La celebrazione sia fatta soltanto per l’utilità di quei gruppi che la richiedono; nelle chiese e oratori indicati dal vescovo (non, però, nelle chiese parrocchiali, a meno che il vescovo lo abbia concesso in casi straordinari); e nei giorni e alle condizioni fissate dal vescovo sia in modo abituale che per singoli casi.

c) La celebrazione si svolga secondo il messale del 1962 in lingua latina.

d) Deve essere evitata ogni mescolanza tra i riti e i testi dei due messali.

e) Ogni vescovo informi questa congregazione delle concessioni da lui date e, trascorso un anno dalla concessione dell’indulto, riferisca sull’esito della sua applicazione.

Questa concessione, indicativa della sollecitudine che il padre comune ha per tutti i suoi figli, dovrà essere usata in modo da non recare pregiudizio alcuno all’osservanza della riforma liturgica nella vita delle rispettive comunità ecclesiali.

Profitto volentieri della circostanza per confermarmi, con sensi di distinta stima, dell’Eccellenza Vostra reverendissima devotissimo nel Signore.

Dalla sede della Congregazione per il Culto Divino, 3 ottobre 1984

Mons. Augustin Mayer, osb, pro prefetto

Mons. Virgilio Noè, segretario

 

trad. it. EV 9, pp. 949-951

 

 

 

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Inserito il 5 giugno 2003

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