Rassegna stampa
I ribelli: vogliamo risposte
Messa in latino
nuova lettera
inviata al vescovo
Continua il confronto sulla messa in latino: ieri Maurizio Ruggiero, responsabile del Comitato principe Eugenio di Savoia (un'associazione culturale che ha sede a Verona e si batte tra l'altro per a riconoscimento del primato della chiesa preconciliare) ha annunciato che nei prossimi giorni invierà una lettera al vescovo dì Mantova Egidio Caporello per chiedergli il permesso di far celebrare una messa in latino, secondo appunto il rito romano antico, in una chiesa del capoluogo."Il nostro - ha spiegato Ruggiero in una conferenza stampa - sarà un atto di ossequio nei confronti di Caporello, che speriamo voglia concederci una chiesa dove commemorare con una messa in latino i caduti di Nassiriya, messa negata a Ostiglia con motivi pretestuosi. Qualora il vescovo non dovesse dare l'autorizzazione o evitasse di rispondere, la messa si farà comunque, anche se in uno spazio privato. Con la lettera il vescovo sarà costretto a decidere se autorizzare o no una messa in latino a Mantova".
Alla conferenza stampa era presente Mansueto Bassi, rappresentante di una Voce a Mantova, l'associazione che si batte per il ritorno alla messa tridentina: "Spiace dover constatare che, a distanza di diversi mesi dalla raccolta di 1300 firme a favore della messa m latino, il vescovo non ci abbia ancora risposto: non sappiamo qual è la sua posizione a riguardo. E dire che il 5 luglio ho ricevuto una lettera in cui si garantiva una risposta a breve. La raccolta firme è stata fatta a maggio, siamo in dicembre... Tra pochi giorni anch'io spedirò una lettera al vescovo per sollecitare una sua presa di posizione sulla messa tridentina". Franco Fumagalli, responsabile culturale della Lega Nord: "Il parroco di Ostiglia, di fede progressista, ha fatto pressioni perché ci venisse negata la sala del Comune".
Pier Angelo Vincenzi
da "Gazzetta di Mantova", 12 dicembre 2003
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