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Messe latine antiche nelle Venezie 
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Sulla Gazzetta di Mantova del 29 aprile 2003 era comparsa l'affermazione decisamente errata che la messa antica celebrata senza permesso sarebbe "nulla" (rectius invalida). Cfr. al proposito la lettera di rettifica di Fabio Marino pubblicata sulla Gazzetta dell'8 maggio 2003. Si persevera nell'errore nel servizio qui riprodotto, dell'11 dicembre, relativo alla messa di Ostiglia e siglato da Francesco Romani: "qualsiasi messa celebrata da un sacerdote fuori diocesi deve ricevere l'autorizzazione del vescovo per essere ritenuta valida". Si tratta anche qui di un'affermazione inesatta del tutto insostenibile. Forse la Gazzetta di Mantova e i suoi consulenti ecclesiastici farebbero bene a  rileggersi il canone 903 del Codice di diritto canonico...

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Ostiglia

Messa latina
Critica la Lega

 

OSTIGLIA. "Un paese da 2mila anni cristiano, trovo sorprendente che non si riesca a pregare". È questo il commento di Enzo Fozzato, commissario provinciale della Lega, allo stop venuto dal Comune alla messa in latino prevista alla sala delle colonne domani sera per celebrare i morti in Iraq. La manifestazione, organizzata dal Comitato Principe Eugenio di Verona, era stata in un primo tempo autorizzata, ma successivamente vietando la celebrazione "in mancanza dell'autorizzazione del vescovo".

"La Lega è un movimento laico" tiene a specificare Fozzato. "Ma in ogni caso si richiama alla tradizione cristiana. Senza volere fare polemica, mi chiedo come possa fare così paura una messa in latino. Credo che il diritto di pregare sia uguale per tutti, e se il Comune di Marmirolo, come ci è accaduto di verificare, concede la sala civica ai musulmani per il Ramadan, non si capisce perché quello d'Ostiglia non la possa concedere per una messa in latino. Inoltre mi chiedo se 1.300 firme di mantovani raccolte dalla petizione a sostegno della messa in latino non contino davvero nulla. Infine" conclude Fozzato "qualche musulmano ha applaudito dopo la strage dei nostri valorosi soldati a Nassiriya. Mi chiedo se questo non voglia dire nulla per tutti noi". Per quanto riguarda il diritto canonico, qualsiasi messa celebrata da un sacerdote fuori diocesi deve ricevere l'autorizzazione del vescovo per essere ritenuta valida. Ma monsignor Caporello non avrebbe ricevuto alcuna richiesta. (fr.r.)

 

da "Gazzetta di Mantova", 11 dicembre 2003

 

 

 

 

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