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LA STORIA

Scampata a Pol Pot,
si converte a Pordenone

Cambogiana sfuggita al dittatore abbraccia la fede alla Santissima. E adora il rito latino

 

Scampata alle purghe di Pol Pot in Cambogia, Hani Li ha riabbracciato la fede nelle celebrazioni in latino, nella Santissima a Pordenone. Dalla meditazione buddhista allo screening dell'anima tarato sui Vangeli: il Paradiso batte il Nirvana e Hani ha scelto il rito tridentino per pregare, con il gruppo "Una voce".

La sua storia è il paradigma di una vita speciale. "La mia ricerca spirituale è stata faticosa - ha raccontato la nipote dell'ultimo leader cambogiano Sah Sut Sakhan -. La religione della mia famiglia è buddhista, ma a Phnom Penh ho studiato dalle suore di un'ottima scuola francese. Sono venuta in Europa e buona parte della mia famiglia è riuscita a scappare al regime di Pol Pot nel 1975. Ho cominciato a studiare legge a Parigi, perché volevo cambiare la legislazione sulla poligamia, nel mio Paese. Poi, è cambiato tutto".

Il padre, medico e generale dell'esercito, ha subito il colpo di mano del dittatore. "Sono venuta in Europa per cercare il Dio dei bianchi - ha detto Hani, in cammino a 18 anni, nel 1974 -. Pregavo e visitavo Avila, Chartres, Assisi, Montecassino. Mia madre e parenti sono espatriati in America, tra Alabama e California: quando li ho raggiunti, vedevo che partecipavano alla messa cattolica in latino. I maschi della mia famiglia non si sono convertiti, ma tante donne hanno scelto il cristianesimo". In Italia, una notte sogna i defunti, vittime del genocidio in Cambogia. "Vogliono preghiere - ha interpretato il sogno - e ho anche trovato una lettera di mia cugina Kaneta, morta prigioniera di Pol Pot e come papà, uccisa e lasciata senza sepoltura, come altri 2 milioni di cambogiani. Sentivo che dovevo fare preghiere speciali, per i morti". E' stata l'assoluzione al drappo celebrata con rito antico nella Santissima, a darle serenità. "Ho provato tanta commozione - ha confermato - e ora mi sento più serena nel cuore. Il carattere sacrale della liturgia celebrata nella Santissima, mi ha subito attratta. Avevo cercato su internet l'indirizzo delle celebrazioni in latino e ho studiato la messa nella lingua dei Cesari". La Santissima è diventata il suo "pozzo di Sicar", cioè la pace. "Lo cita San Giovanni nel capito 4 del Vangelo - ha concluso Hani -. Nella Santissima c'è l'acqua che zampilla della vita eterna. Di qui non mi muovo: ho trovato Dio". (c.b.)

 

da «Messaggero Veneto» ed. Pordenone, 30 agosto 2011
http://messaggeroveneto.gelocal.it

 

 

 

LINK UTILI

Pordenone, chiesa della Santissima

 

 

 

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