UNA VOCE VENETIA  

Messe latine antiche nelle Venezie 
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L'anno liturgico

di dom Prosper Guéranger

 

Missale Romanum

 

GIOVEDÌ DELLA PRIMA SETTIMANA DI QUARESIMA

 

La Stazione è oggi nella Chiesa di S. Lorenzo in Panisperna, una delle tante in cui la pietà romana onorò il Martire più illustre dell'eterna città.

 

LEZIONE (Ez 18,1-9). - In quei giorni: La parola del Signore si è rivolta a me, dicendo: Perché tra voi circola questo proverbio a proposito della terra d'Israele e dite: I Padri mangiarono l'uva acerba e si sono allegati i denti ai figlioli? Io sono il Vivente! dice il Signore. Questa parabola non sarà più per voi un proverbio in Israele. Ecco che tutte le anime sono mie, quella del padre come quella del figlio è mia, e morirà l'anima che ha peccato. Se un uomo sarà giusto, e vivrà secondo il diritto e la giustizia: se non mangerà sui monti, non alzerà i suoi occhi agl'idoli della casa d'Israele, non peccherà con la moglie del suo prossimo, non s'accosterà a donna immonda, non offenderà nessuno, renderà il pegno del debitore, non commetterà rapine, darà il suo pane all'affamato, rivestirà l'ignudo, non presterà ad usura, non riceverà più di quanto ha dato, ritrarrà la sua mano dall'iniquità, giudicherà con verità tra uomo e uomo, camminerà nei miei precetti e osserverà le mie leggi, operando con fedeltà, questi è giusto e vivrà di vera vita, dice il Signore onnipotente.

 

La conversione dei popoli.

La presente lettura del Profeta ci fa ammirare la misericordia di Dio verso i Gentili, che stavano per venire dalle tenebre alla luce per la grazia del santo Battesimo. Invano il proverbio giudaico sostiene: "Si sono allegati i denti dei figli, perché i loro padri hanno mangiato uva acerba". Fin dall'Antico Testamento Dio dichiara che i peccati sono personali, e che troverà la misericordia e la vita il figlio dell'empio che seguirà la giustizia. La predicazione del Vangelo per mezzo degli Apostoli e dei loro discepoli fu l'appello che risuonò in tutta la Gentilità; e ben presto si videro i figli dei popoli idolatri farsi intorno alla piscina della salute e rinnegare le opere malvagie dei loro padri, così da diventare l'oggetto delle compiacenze del Signore. La medesima meraviglia si ripeté alla conversione dei barbari dell'Occidente; e sempre continua a manifestarsi fra i popoli infedeli; anche quest'anno, una schiera numerosa di catecumeni saranno rigenerati nella Festa di Pasqua.

 

La giustizia di Dio.

Nell'ordine temporale, spesso Dio punisce nei figli l'iniquità dei padri; una simile disposizione della sua provvidenza è di utile istruzione agli uomini, che ricevono da ciò salutari lezioni. Ma nell'ordine morale, ciascuno è trattato secondo i propri meriti; e come Dio non imputa al figlio virtuoso le iniquità del padre, così la virtù del padre non riscatta la malvagità del figlio. San Luigi fu l'avolo di Filippo il Bello, e Luigi XVI era il nipote di Luigi XV: tali contrasti si riscontrano in molte famiglie. "Dio lasciò l'uomo in balìa del suo arbitrio; ... davanti a lui sta la vita e la morte, il bene e il male: gli sarà dato quel che egli sceglierà" (Eccli 15,14 e 18). Ma la misericordia di Dio nostro Signore è tale che, quand'anche l'uomo avesse fatto una cattiva scelta, se rigetta il male che dianzi aveva preferito e si rivolge al bene, anch'egli vivrà della vita, e la penitenza gli restituirà ciò che aveva perduto.

 

VANGELO (Mt 15, 21-28). - In quel tempo: Partito di là, Gesù si ritirò nelle parti di Tiro e di Sidone. Ed ecco una donna cananea venne fuori da quei luoghi a dirgli, gridando: Abbi pietà di me, o Signore, figlio di David: la mia figliola è crudelmente tormentata dal demonio. Egli però non le fece parola. E i suoi discepoli, accostatisi a lui, lo pregavan dicendo: Esaudiscila, che ci grida dietro. Ed egli rispose: Non son mandato che alle pecore perdute della casa d'Israele. Ma quella venne e l'adorò dicendo: Signore, aiutami. Ed egli le rispose: Non è bene prendere il pane dei figlioli e gettarlo ai cani. Ed essa: Dici bene, Signore: ma anche i cagnolini mangiano delle briciole che cadono dalla mensa dei loro padroni. Allora Gesù le disse: O donna, è grande la tua fede: ti sia fatto come desideri. E sull'istante la figlia fu guarita.

 

Perseveranza nella preghiera.

Gesù ammira la fede di questa donna, la loda e la raccomanda alla nostra imitazione. Essa era una pagana; forse fino allora aveva adorato gl'idoli; ma viene al Salvatore. Spinta dall'amore materno, cade ai piedi di Gesù, e non solo ottiene la guarigione della figlia, ma senza dubbio anche quella della sua anima. È l'applicazione della consolante verità che abbiamo trovato poco fa nel Profeta: gli eletti appartengono a tutte le razze, anche a quella maledetta dei Cananei. Questa donna viene trattata dal Signore con apparente durezza, sebbene egli abbia risoluto di esaudirla, perché vuole che la sua fede s'innalzi fino al cielo, e così sia degna d'essere ricompensata.

Preghiamo dunque con insistenza in questi giorni di misericordia. La figlia della Cananea era tormentata dal demonio nel corpo; quante anime, in tutta la Chiesa, sono preda dello spirito infernale, per il peccato mortale che abita in esse! Avvertono esse il loro male? Pensano d'alzar le loro grida al liberatore? E se all'inizio egli fa attendere la grazia del perdono, sanno umiliarsi come la donna del Vangelo, la quale accetta con semplicità il rimprovero che sembra farle il Salvatore? Pecorelle smarrite della casa d'Israele, approfittate del tempo in cui avete ancora il Pastore. Fra meno di quaranta giorni egli sarà messo a morte, "e non sarà più suo il popolo che lo rinnegherà" (Dn 9,26). Fra meno di quaranta giorni noi pure celebreremo l'anniversario di questo grande sacrificio; ogni peccatore che non avrà raddrizzato le sue vie, e non sarà venuto a Gesù con l'umiltà della Cananea, meriterà d'essere rigettato da lui senza remissione. Affrettiamoci dunque a renderci degni della sua riconciliazione. Il banchetto dei figli di Dio è già imbandito; la generosità del padre di famiglia è tale, che se vogliamo ritornare a lui con tutto il nostro cuore, non solo ci lascerà raccogliere le briciole che cadono da quella mensa, ma ci darà lo stesso Gesù, il Pane di vita, in pegno dell'eterna riconciliazione.

 

PREGHIAMO

Concedi, o Signore, al popolo cristiano di conoscere ciò che professa e di amare il dono celeste che frequenta.

 

da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 522-525

 

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