Messe latine antiche nelle Venezie
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Diocesi di Vicenza

L'Arena del 18 luglio 2008 riferisce ampiamente di una richiesta di applicazione del Motu proprio Summorum Pontificum nella parrocchia di Montecchìa di Crosara, provincia di Verona ma diocesi di Vicenza. Lasciano senza dubbio attoniti la raffica di dichiarazioni del parroco mons. Franco Coffetti, il quale - pur di lavarsi le mani della richiesta della messa tridentina - sembra oscillare tra dichiararsi "incompetente" e proporre addirittura la costituzione di una "parrocchia personale". Che farà ora il vescovo di Vicenza mons. Nosiglia, se non è ancora partito per le spiagge, noto nemico della messa (cfr. www.unavoce-ve.it/05-05-50.htm )?

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MONTECCHIA. Polemica dopo la richiesta dei tradizionalisti di celebrare l'eucarestia nella chiesetta di San Salvatore

Messa in latino,
pronto l'appello al vescovo

Il parroco avverte: "Non sono competente a rispondere alla richiesta"
Una nuova lettera rilancia la questione: e la raccolta di firme continua

Paola Dalli Cani

 

Sulla messa in latino è già braccio di ferro a Montecchia: il parroco oppone la propria incompetenza nel considerare la richiesta avanzata da un gruppo di tradizionalisti e questi ultimi rilanciano smentendolo e preannunciando il ricorso a vescovo e Commissione romana.

"Nessuno dei firmatari risulta appartenere alla parrocchia di Montecchia di Crosara e secondo quanto previsto dal Motu proprio, i fedeli che costituiscono un gruppo stabile e che desiderano la celebrazione secondo il rito del Messale del Beato Giovanni XXIII, devono rivolgersi al proprio parroco. Ritengo pertanto", ha scritto monsignor Franco Coffetti nella sua risposta, "di non essere competente a rispondere alla vostra richiesta".

Il riferimento è all'istanza, sottoscritta da 62 persone della Val d'Alpone, del vicentino e di alcune parrocchie limitrofe, volta a ottenere la celebrazione della messa latina antica, festiva e feriale con annessi sacramenti, nella chiesa di San Salvatore.

"Tra i firmatari ci sono sì un paio di persone che abitano a Montecchia, ma in località Pergola, zona che fa riferimento all'Unità pastorale di Costalunga e Brognoligo", chiarisce il parroco.

I tradizionalisti, che nel veronese sono capitanati dal roncadese Lorenzo Magnabosco, non hanno perso tempo e si sono rivolti nuovamente al parroco con una seconda lettera in cui citano le recenti posizioni del cardinale Dario Castrillon Hoyos. "I fedeli, anche tre o quattro e provenienti da diverse parrocchie, costituiscono un gruppo stabile e possono rivolgersi al parroco, anche di una chiesa diversa dalla propria, per chiedergli la celebrazione della Santa Messa latina antica, feriale e festiva, nonché pellegrinaggi, cresime, funerali, matrimoni ecc. La Messa può essere celebrata anche da un sacerdote diverso dal parroco o che venga da fuori".

Questo ultimo punto, per altro, è ben previsto nella Summorum Pontificum nel senso che qualora il parroco non sia in condizioni di provvedere deve indicare un sacerdote che celebri al posto suo o ne informi il vescovo il quale è tenuto, con la possibilità di interpellare preventivamente la Pontificia Commissione Ecclesia Dei, a indicare un sacerdote.

Monsignor Coffetti, questa seconda comunicazione non l'ha ancora formalmente ricevuta e potrà vederla solo la prossima settimana, al ritorno da un pellegrinaggio. L'Arena gliene ha anticipato i contenuti, e monsignor Coffetti, ribadendo la sua posizione, non ha nascosto la propria preoccupazione: "La chiesa di San Salvatore è molto amata dai parrocchiani, non so quanto sarebbe ben accetta la costituzione di una specie di parrocchia nella parrocchia, di una chiesa nella chiesa". Coffetti fa capire che a risolvere la querelle sarà il vescovo. "Monsignor Cesare Nosiglia è tenuto al corrente della richiesta, tanto da parte dei richiedenti quanto da parte mia. Credo che l'unica soluzione possibile sia quella dell'individuazione di una cosiddetta parrocchia personale con relativo cappellano".

Parrocchia che, a legger tra le righe, non necessariamente sarà quella di Castello: come dire, insomma, che a fronte di chiese e chiesette che rischiano l'abbandono, il vescovo potrebbe cogliere l'occasione e restituirle, con queste modalità che consentono di istituire parrocchie esclusivamente di rito antico, al culto.

Loro, i tradizionalisti, fanno sapere che non molleranno, e anche se definiscono "giallo dell'estate" il dibattito, danno la loro "disponibilità a conferire di persona così da risolvere di comune intesa e in spirito di collaborazione eventuali problemi tecnici". Si riservano, comunque, "ove la legittima istanza dei fedeli dovesse restare ingiustificatamente frustrata, di rivolgersi all'Ordinario del luogo e alla Pontificia Commissione Ecclesia Dei, e di tenere comunque informata la pubblica opinione della cosa".

La petizione per la celebrazione della messa in latino e secondo il rito romano antico prosegue: chi volesse aderire può contattare il numero 340-1010501.

 

da "L'Arena", 18 luglio 2008
www.larena.it

 

 

LINK UTILI

La messa tridentina a Vicenza

 

 

 

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Inserito il 18 luglio 2008

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