Messe latine antiche nelle Venezie
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MENGHINI  Can.  GIAMBATTISTA  MARIA

Le   Solenni

Ceremonie

della   Messa   Pontificale

celebrata   dal   Sommo   Pontefice

 

 

INDICE

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Al Lettore

   I. - Cose da prepararsi

  II. - Prima vestizione ed accesso alla Basilica

 III. - Canto dell'Ora di Terza; Seconda vestizione; Processione all'Altare papale

 IV. - Prima parte della Messa, sino all'Offertorio

  V. - Seconda parte della Messa, dall'Offertorio sino alla Consumazione

VI. - Terza ed ultima parte della Messa

 

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AL    LETTORE

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Esaurita da qualche tempo l'edizione latina del Ceremoniale della Messa solenne celebrata dal Sommo Pontefice, scritto dal Ceremoniere pontificio Mons. P. Giuseppe Rinaldi-Bucci, di ch. m., mi sembrava mancare qualche cosa a quanto si raduna attorno alla splendida figura di Pontefice, liturgista per eccellenza, che fu S. Gregorio Magno, nell'occasione delle feste per il XIII centenario dalla sua beata morte; e, servendomi per base di quell'utile lavoro, consultando le memorie dell'Archivio dei Ceremonieri pontifici al Vaticano, leggendo gli appunti di altri scrittori, e conferendo con persone competentissime in materia, mi determinai a pubblicare quest'opuscolo, ad illustrazione di uno dei più bei punti della Romana Liturgia, il Pontificale Papale.

Ho creduto altresì con questo lavoro far cosa grata al degno successore di Gregorio, il re[5|6]gnante Pontefice Pio X, amatore e tutore fortissimo del giure liturgico, ristoratore felicissimo delle tradizioni gregoriane, il quale potentemente desidera che, non solo il Clero, ma anche il popolo prenda viva parte e consciente alla celebrazione dei divini misteri.

E perché la massima parte di coloro che assistono alle solenni funzioni papali, almeno quando si celebrano nella Basilica Vaticana, sono italiani, ho creduto meglio pubblicarlo in italiano.

Non è un lavoro completo, perché, e mi mancò il tempo di fare di più, ed ebbi ragioni per non allontanarmi dal sistema tenuto dal citato autore.

Valga questo tenue contributo ad accendere in qualche anima, che si sente attratta dalle bellezze della mistica Sposa di Cristo, ancora una scintilla di affetto per Lei; ed a mostrare che nell'autore, se mancano le doti di chi è legno di tal nome, non la difetto la volontà e desiderio di sperimentare le proprie forze.

Roma, Pasqua di Risurrezione, 1904.

                                                                    Can. GIAMB. Ma MENGHINI.

 

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[6|7]

I.

Cose  da  prepararsi.

 

Mons. Prefetto delle Ceremonie pontificie dà gli ordini opportuni, affinché nei luoghi stabiliti vi sia tutto l'occorrente per la Messa solenne papale. Se il Papa e gli Ordini gerarchici. scendono processionalmente, già parati, dalle Aule superiori, i detti luoghi dovranno essere forniti come segue:

 

1. - Nella Camera della Falda.

In questa piccola camera prossima all'Aula detta dei Paramenti, sarà preparata la Falda, che è una lunga ed ampia sottoveste di seta bianca, distesa sopra una mensa. Il S. Padre, prima di recarsi a vestire i sacri indumenti, passa per questa camera per indossare detta Falda.

 

[7|8]

2. - Nella Sala dei Paramenti.

In quest'Aula deve esser preparato il Letto, ossia mensa delle sacre vesti, coperto d' una tovaglia bianca, ed i banchi coperti di tappeti per gli Eminentissimi Cardinali.

Dal Religioso Agostiniano sottocustode del Sacrario pontificio, vengono disposte le sacre vesti del colore richiesto dall'Officio del giorno, le quali dovrà usare il Sommo Pontefice; cioè il Manto, o grande Pluviale, la Stola, il Cingolo, il Camice, l'Amitto. Ivi presso si dovranno pure collocare le Mitre preziose, la Mitra di lama d' oro ed i Triregni.

 

3. - Nella Sala Giulia.

In questa Sala, prossima a quella dei Paramenti verso la Sala Ducale, saranno collocate due credenze con tovaglia bianca. Una di esse sarà nel mezzo della parete, di fronte alla porta per la quale si entra nella Sala dei Paramenti; l'altra nel mezzo della parete a man sinistra di chi entra per la detta porta. Queste serviranno per poggiarvi i sette candelabri degli Accoliti, ed i sacri Paramenti dei Cardinali, che dovranno ivi assumerli prima dell'arrivo del Papa.

 

[8|9]

4. - Nella Sala Ducale.

Sull'alto ripiano che trovasi al principio di questa Sala, si deve preparare la Sedia Gestatoria, e le aste per alzarla dopo che vi si è seduto il Papa; i due Flabelli ed il Baldacchino di seta del colore del giorno, con le aste dorate. Questo Baldacchino sarà sostenuto sopra il Sommo Pontefice, allorché incede in Sedia Gestatoria, dai Prelati Referendari di Segnatura, aiutati dai Mazzieri pontifici.

In questa Sala si vestiranno dei sacri indumenti i Patriarchi, gli Arcivescovi, i Vescovi, anche non consacrati, il Commendatore di S. Spirito, gli Abati mitrati che hanno luogo in Cappella, e i Penitenzieri della Basilica Vaticana. Così pure il Suddiacono Uditore di S. Rota, ministrante alla Messa, e l'altro, crocifero, nonché i due Ministri greci.

 

5. - Nella Basilica Vaticana.

Nella Cappella di Maria SS. Addolorata, volgarmente detta della Pietà, vermi collocato altro Letto dei Paramenti, ricoperto come quello ricordato di sopra.

Alla sinistra di detta Cappella s'improvvisa con damaschi una cameretta, dove il Sommo Pontefice si reca a deporre la Falda, dopo finita la sacra funzione.

[9|10] Nella Cappella della SS. Trinità, in cui abitualmente si conserva la SS. Eucaristia, e, nella circostanza del Pontificale papale, si espone solennemente il SS. Sacramento, saranno collocati da ambo le parti gli scanni tappezzati per uso dei Sigg. Cardinali, e nel mezzo si collocherà il genuflessorio per l'adorazione che farà il Papa.

Nella Quadratura (così chiamasi il luogo chiuso dai banchi cardinalizi, dove si celebrano le funzioni di Cappella, ovvero altre alle quali interviene il S. Collegio) dovranno essere ben disposti i banchi per gli E.mi Cardinali, quelli dei Vescovi e dei Prelati che hanno luogo in Cappella. Questi banchi saranno coperti rispettivamente di arazzi e tappeti.

Si dovrà avvertire, che vi sia tra l'uno e l'altro sufficiente spazio per passare e per inginocchiarsi. Anzi, quando le bancate saranno molto lunghe, si lascerà una divisione nel centro di quelle che rimangono dietro alle prime, ove seggono i Cardinali. Così si procurerà che rimanga libero il passaggio tra le ultime bancate e le tribune.

La prima fila è per i Cardinali: a destra del Trono Cardinali Vescovi e Preti, gli ultimi dei quali, almeno tre (non mai però quattro) non prendono posto dal lato destro, non considerandosi l'interruzione verso l'Altare, ma proseguono a collocarsi nella fila sinistra, per ordine di dignità, fin verso i Cardinali Diaconi; questi poi prendono posto in questa fila di sinistra incominciando, per ordine di anzianità, dal Trono.

[10|11] I Patriarchi, benché formino Collegio con gli Arcivescovi e con i Vescovi Assistenti al Soglio, hanno un banco distinto, coperto di arazzi presso il Trono pontificio.

Nella seconda fila a destra del Trono prendono posto gli Arcivescovi ed i Vescovi non Assistenti al Soglio, il Commendatore di S. Spirito e gli Abati mitrati ammessi nelle Cappelle, quindi i Penitenzieri.

Nella seconda fila a sinistra: il Governatore di Roma Vice Camerlengo di S. R. C., l'Uditore Generale e il Tesoriere Generale della R. C. A., il Maggiordomo di S. S., i Protonotari Apostolici partecipanti (dopo il primo dei quali il Maestro di Camera di S. S.), e quelli ad instar, e il Reggente della Cancelleria Apostolica.

Nella terza i Generali e i Procuratori Generali degli Ordini Religiosi, che hanno luogo in Cappella, il Predicatore Apostolico, il Confessore della Famiglia Pontificia. e i Procuratori di Collegio.

Nel penultimo gradino, del Trono di fronte all'Altare, dalla parte davanti, gli Uditori della S. Rota, il Padre Maestro dei Sacri Palazzi, i Chierici di Camera, i Votanti di Segnatura, e gli Abbreviatori del Parco maggiore; ma qualora tutti non potessero avervi luogo, gli ultimi siedono nel penultimo gradino del Trono di Terza, eretto vicino all'Altare papale.

Dal lato destro del Trono, parimente al penultimo gradino, gli Avvocati Concistoriali; dalla parte [11|12] opposta, siede il Decano della S. Rota fra i due Camerieri Segreti della Falda.

I Camerieri Segreti, Partecipanti, Sopranumerari, e di Onore, i Cappellani Segreti e di onore, i Chierici Segreti, ed i Cappellani Comuni si recano hinc inde sugli scalini dell'Altare papale; prendendo il primo luogo, in Cotta e Rocchetto, il Canonico Altarista della Basilica, e quindi successivamente, secondo il grado, i suddetti.

I Bussolanti siedono agli infimi scalini laterali, da ambo le parti dell'Altare.

La Guardia Nobile forma ala da ambedue i lati. dell'Altare papale, nello spazio esistente tra le prime colonne della Tribuna e le ultime bancate, ma in modo da non impedire il passaggio verso la credenza.

Ivi parimente, dietro le bancate dei Cardinali e dei Prelati, si alzano le Tribune ad uso dei Sovrani, del S. Ordine militare di Malta, del Corpo diplomatico accreditato presso la S. Sede, e dell'Aristocrazia romana.

Dal lato del Vangelo, avanti alla statua di S. Elena, suole costruirsi la cantoria per i Cappellani Cantori pontifici.

Dal medesimo lato, presso la colonna anteriore del gran Baldacchino dell'Altare papale, viene posta la Credenza del Coppiere, detta volgarmente del Bottigliere, coperta d'una tovaglia bianca di lino, su cui si dovranno collocare le seguenti cose: il Boccale con Bacile ed Asciugatoi; il Grembiale [12|13] i Veli di seta semplici, e quelli più nobili intessuti di lama d'argento o d'oro del colore del giorno, per uso dei Personaggi, ai quali spetta somministrare le lavande al Sommo Pontefice, nell'adempiere ciascuno il proprio ufficio; l'astuccio con le bottiglie del vino e dell'acqua; un vasoio dorato.

Presso il Trono principale, dal lato del Vangelo, viene collocata una piccola credenza, chiamata Lanterna, foggiata a leggile, entro la quale deve ardere una candela, e sopra cüi deve mettersi la Candela ricurva, che usa il Papa invece della Bugia, nel tempo della Messa solenne.

Sopra la stessa credenza si posa il piccolo Messale (che suole chiamarsi Messaletto) coperto di drappo della medesima stoffa e del medesimo colore dei Paramenti, che userà il S. Padre.

Il Messale, nella Messa solenne papale, quando il Sommo Pontefice canta, viene sorretto dal Cardinale Decano del Sacro Collegio o da altro Vescovo Suburbicario che lo sostituisca; le altre volte esso vien retto, da un Arcivescovo o Vescovo Assistente al Soglio.

Il Trono sarà disposto ed ornato come richiede la sacra funzione che dovrà celebrarsi.

L'ultimo gradino, che non sorpassa la larghezza della Cattedra, sarà adattato in modo, che si possa facilmente levare e mettere dal Prefetto delle Ceremonie, quante volte occorre.

Parimente si dovrà osservare, che ai lati della Cattedra siano posti gli sgabelli per i Cardinali [13|14] Diaconi assistenti, e che a destra della Cattedra sia posto il Faldistorio con solo cuscino per il Cardinale Vescovo Suburbicario, che fa da Assistente nella Messa papale.

Sopra la credenza coperta con tovaglia bianca, eretta ad uso del Cardinale Diacono ministrante presso il Trono di Terza, dal lato dell'Epistola, si troveranno: il Messaletto e il Manipolo per uso del medesimo Cardinale, il Boccale col Bacile, due Piatti con Asciugatoio, e le Ampolle con vino ed acqua.

Sopra la credenza di Monsignor Sagrista, situata presso la colonna anteriore dal lato dell'Epistola, verranno disposti in ordine i vasi sacri e oli utensili prescritti per la Messa papale: cioè il Calice prezioso con la Patena, la Borsa grande col Corporale ornato d'oro e la Palla, parimente ornata d'oro; un altro Calice per uso della purificazione; la Fistola con lo Spillo, la Pisside, se ha luogo la Comunione nella Messa, la scatola con le Ostie, le Ampolle col Piattino, il piccolo Cucchiaio per estrarre, se farà d'uopo, il frammento della S. Ostia dal Calice e la piccola Patena per poggiarvelo; il Velo, del colore del giorno, con cui si coprono le Ampolle col Piattino e il Cucchiaino per l'infusione dell'acqua nel Calice; il Turibolo con la Navicella, la Patena con l'Asterisco e con la Palla, per recarvi a suo tempo la S. Eucaristia al Trono del Papa; l'Epistolario e l'Evangeliario latini e greci, i quali quattro Libri vengono ricoperti di un drappo simile [14|15] ai Paramenti; il Leggìo, da porsi a suo tempo sull'Altare per sorreggere il Messaletto del Papa; il Velo per Mons. Sagrista, il Velo omerale per l'Uditore di S. Rota che funge da Suddiacono nella Messa; il Manipolo pel Cardinale Diacono e pel Suddiacono Apostolico; il Linteo pettorale (Dominicale) per il Suddiacono apostolico che trasporta dall'Altare al Trono papale l'Ostia consacrata (e la Pisside); il Libro con il Salmo Lavabo, alcuni Piatti dorati per recarvi a suo tempo i diversi oggetti richiesti dal rito.

Sulla mensa dell'Altare, arredata con paliotti nobili, tovaglie, sette candelabri con analoga Croce, ai lati della quale le due statue di S. Pietro e di S. Paolo, saranno disposti i paramenti che userà il Papa nella Messa, e cioè

Succintorio.
Croce pettorale.
Fanone.
Stola.
Tonacella.
Dalmatica.
Pianeta.
Guanti, Pallio e Spilli.

La predella dell'Altare sarà ricoperta di tappeto di velluto cremisi, frangiato d'oro.

 

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[15|16]

II.

Prima  vestizione,  ed  accesso  alla  Basilica.

 

1. - Vestizione dei componenti la Cappella papale.

Giunta l'ora intimata a mezzo di scheda a stampa dal Prefetto delle Ceremonie, i signori Cardinali assumeranno nella Sala Giulia (se pure non venga designato altro luogo) le sacri vesti corrispondenti al loro rispettivo Ordine; cioè i Cardinali dell'Ordine dei Vescovi prendono, sopra il Rocchetto: Amitto, Cotta, Croce e Pluviale di lama senza ricami, apponendovi all'allacciatura il Formale (Rationale) dorato e ornato con tre pigne formate di perle, e si coprono di Mitra di damasco bianco con frangie rosse alle vitte. I Cardinali Preti prendono, sopra il Rocchetto (la Croce, se hanno il carattere vescovile), l'Amitto e la Pianeta ricamata. I Cardinali Dia[16|17]coni indossano, sopra al Rocchetto, Amitto e Dalmatica.

Gli Eminentissimi Preti e Vescovi, che appartengono ad Ordine monastico o mendicante, e non hanno il privilegio del Rocchetto, prendono la Cotta, e perciò, se sono dell'Ordine dei Vescovi, non usano 'l'altra Cotta.

I Patriarchi, gli Arcivescovi, i Vescovi si vestono sul Rocchetto di Amitto, Croce e Pluviale intessuto di lama d'argento o d'oro senza ricami, e si coprono di Mitra di tela di lino bianca, con frangie rosse alle vitte. I Vescovi non consacrati si vestono similmente, ma senza Croce. I Vescovi di Ordine monastico o mendicante invece del Rocchetto usano la Cotta.

Il Commendatore di Santo Spirito, nonché gli Abati mitrati, come i Vescovi, ma con Pluviale di damasco.

Gli Orientali, Vescovi o Abati, vestono l'abito, proprio del loro rito.

I Penitenzieri prendono: Amitto, Camice, Cingolo, Pianeta di damasco e Berretta.

Nel luogo destinato, i Prelati Uditori di S. Rota, Chierici di Camera, Votanti di Segnatura, Abbreviatori del Parco maggiore assumono la Cotta sopra il Rocchetto.

I Referendari di Segnatura, che dovranno portare le aste del Baldacchino, usano il Rocchetto con la Mantelletta.

[17|18] I Prelati di fiocchetti, i Protonotari Apostolici e il Reggente della Cancelleria Apostolica indossano le cappe: gli altri addetti alla Cappella, ognuno l'abito del rispettivo grado.

I Generali ed i Procuratori Generali degli Ordini religiosi, che hanno luogo in Cappella, rimangono con l'abito loro consueto.

I Caudatari dei Cardinali mettono la Cotta sopra la Croccia.

Il Cardinale Diacono ministrante nella Messa Pontificale si vestirà degl'indumenti diaconali, come gli altri, più assumerà: Camice, Cingolo e Stola trasversa, presso la credenza preparata nella Sala Giulia, ed incederà nella Processione alla Basilica Vaticana, in mezzo ai Cardinali Diaconi assistenti.

Nello stesso tempo l'Uditore di S. Rota, che funge da Suddiacono ministrante nella Messa, indosserà le sacre vesti suddiaconali senza Manipolo, e andrà poi in Processione tra il Diacono e Suddiacono di rito greco, sostenendo il libro degli Evangeli dinanzi al petto.

Il Diacono e il Suddiacono di rito greco indosseranno le sacre vesti nel luogo antecedentemente ad essi assegnato nella Sala Ducale.

 

2. - Vestizione del Sommo Pontefice.

Frattanto il Prefetto delle Ceremonie si reca presso il Sommo Pontefice, Lo avverte che tutto è [18|19] in ordine, e Lo attende per accompagnarlo alla Sala dei Paramenti.

Sceso il Papa in Mozzetta e Stola (che riceve da Mons. Maggiordomo) al piano inferiore, passa per la Camera della Falda, ed ivi, deposta la Stola, dal Prefetto delle Ceremonie e dal secondo Ceremoniere viene aiutato a mettersi la Falda.

Intanto che il Sommo Pontefice si trova nella Camera della Falda, s'incomincia ad ordinare la Processione, facendola incamminare verso la Basilica; in modo che Sua Santità non abbia da attendere molto per uscire, dopo che si sarà vestita.

Il corteo passa per la Sala Ducale, per la Sala e Scala Regia, pel Portico della Basilica, entrando quindi per la porta di mezzo.

Il Sommo Pontefice, passato alla Sala dei Paramenti, si colloca in piedi dinanzi al Letto dei medesimi.

Il S. Collegio dei Cardinali Gli fa corona nelle bancate, ed i due primi Diaconi Lo assistono nella vestizione.

I Prelati Votanti presentano, genuflessi, i sacri Paramenti.

Il Papa, deposta la Mozzetta, prende l'Amitto, il Camice, il Cingolo, la Croce e la Stola.

Indossato che abbia il Camice, un Ceremoniere conduce avanti a Sua Santità l'Uditore di S. Rota, che porta la Croce papale ricevuta da un Maestro Ostiario de Virga rubea.

[19|20] Intanto sette Votanti di Segnatura prendono i sette candelabri, e vanno quattro a destra e tre a sinistra della Croce.

Un altro Ceremoniere conduce il Prelato Turiferario, Decano dei Votanti di Segnatura, che reca il Turibolo con la Navicella, avanti a Sua Santità.

Dopo che il Santo Padre ha assunto la Stola, gli si fa innanzi il primo dei Cardinali Preti presenti, il quale, accompagnato da un altro Ceremoniere, prende la Navicella dalle mani del Turiferario genuflesso, e consegna con i dovuti baci il cucchiaino a Sua Santità, che pone l'incenso nel Turibolo, e lo benedice.

Finalmente si mette al Papa il Manto col Formale prezioso ed il Triregno.

 

3. - Processione del corteo papale dalle Sale della vestizione alla Basilica.

Quando il Prefetto delle Ceremonie dice: Extra, il Prelato Turiferario s'incammina avanti alla Croce papale con Turibolo e Navicella, preceduto dai Cappellani Segreti e Comuni recanti in mano le Mitre preziose ed i Triregni.

Lo segue l'Uditore di S. Rota che porta la Croce, il quale poi si pone in mezzo ai Votanti di Segnatura, che portano i candelabri, e tutti insieme vanno a collocarsi avanti al Suddiacono apostolico ministrante, come si dirà.

[20|21] Il secondo Ceremoniere pontificio, tosto che avrà sollevato e raggruppato le estremità posteriori della Falda e del Manto papale, le consegna al Principe Assistente al Soglio.

I Cardinali Diaconi assistenti al Sommo Pontefice sostengono i lembi del Manto; due Protonotari Apostolici sollevano le estremità anteriori della Falda, e due Camerieri Segreti Partecipanti quelle laterali, intanto che Sua Santità si reca alla Sedia Gestatoria (Tutti questi fanno il medesimo, quando ne sarà disceso) [1].

Compongono la Processione tutti quelli che prendono parte alle Cappelle pontificie, secondo l'ordine prescritto nel Motu Proprio, detto volgarmente Rotolo, e sono:

Procuratori di Collegio, con le Cappe nere.

Predicatore apostolico insieme al Confessore della famiglia pontificia, con l'abito del rispettivo Ordine religioso.

Procuratori Generali degli Ordini Religiosi mendicanti ed altri privilegiati, con l'abito del rispettivo Ordine.

Bussolanti, in vesti violacee e cappe rosse. Gioielliere dei Sacri Palazzi apostolici, in abito di città, e spada al fianco, a lato dei Cappellani [21|22] Comuni pontifici, in vesti violacee e cappe rosse, i quali portano i Triregni preziosi [2].

Cappellani Segreti pontifici, investi violacee e cappe rosse, con le Mitre preziose.

Due Cursori pontifici in abito nero e soprana violacea, con mazze di argento.

Aiutanti di Camera (non il primo, che incede presso Papa), in vesti violacee e cappe rosse.

Cappellani Comuni pontifici, con vesti violacee e cappe rosse.

Chierici Segreti, di numero e d'onore, in vesti e cappe, come i precedenti.

Cappellani Segreti, di numero ed onorari, in vesti e cappe, come i precedenti.

Avvocati Concistoriali, con cappe paonazze.

Camerieri Segreti Sopranumerari e d'onore, in vesti violacee e cappe rosse.

Abbreviatori del Parco Maggiore, in vesti violacee, con Cotta e Rocchetto.

Votanti di Segnatura, come i precedenti.

Chierici della R. Camera Apostolica, come i precedenti, aventi ai fianchi due Cursori pontifici.

Uditori di Rota in vesti violacee, con Cotta e Rocchetto, insieme col P. Maestro dei Sacri Palazzi Apostolici, con l'abito del proprio Ordine dei Predicatori.

[22|23] Un Cappellano Segreto, con veste violacea e cappa rossa, incaricato di portare il Triregno usuale del Papa.

Un Cappellano Segreto, vestito come l'altro, portante la Mitra usuale del Sommo Pontefice [3].

Decano dei Votanti di Segnatura, in veste violacea con Cotta e Rocchetto, recante il Turibolo e la Navicella.

Uditore di S. Rota, Suddiacono apostolico crocifero, in Tonacella con la Croce pontificia; egli incede in mezzo ai sette Accoliti Prelati Votanti di Segnatura, in Cotta e Rocchetto, che recano i sette candelieri dorati, con le candele accese ed ornate di arabeschi.

Due Maestri Ostiarii de Virga rubea, in veste violacea e mantellone di saia di egual colore; essi, come custodi della Croce papale, seguono il Crocifero Uditore di S. Rota, e quindi, in funzione, rimangono in piedi presso la medesima Croce, mentre l'Uditore siede sul primo gradino dell'Altare.

Uditore di S. Rota, Suddiacono latino ministrante, [23|24] parato di Tonacella, in mezzo al Diacono e al Suddiacono greci.

Penitenzieri della Basilica Vaticana, in Pianeta e Berretta (che tengono in capo fino all'ingresso della Basilica, e quindi in mano).

Abati mitrati, insieme al Commendatore di Santo Spirito con Pluviale e Mitra.

Vescovi ed Arcivescovi non Assistenti al Soglio, con Pluviale e Mitra.

Vescovi ed Arcivescovi Assistenti al Soglio, come i precedenti.

Patriarchi, come i precedenti.

Due altri Cursori pontifici, con le mazze di argento.

Cardinali dell'Ordine dei Diaconi, seguiti dai Caudatari, che usano veste di seta violacea, Croccia e Cotta, con velo bianco per sostenere la Mitra.

Cardinali dell'Ordine dei Preti.

Cardinali Vescovi Suburbicari, ultimo dei quali il Cardinale Vescovo, che dovrà tenere l'ufficio di Prete assistente alla Messa.

Vice Camerlengo di S. R. C. Governatore di Roma, investe violacea e cappa, e alla sua sinistra il Principe Assistente al Soglio, in abito di formalità, con mantello di seta nera, ricoperto di merletti parimente neri, ecc.

Precedono la Sedia Gestatoria, portata da dodici Sediari pontifici con i vestiari di raso rosso damascato a velluto, e con le zimarre di panno rosso: il Foriere maggiore, al quale appartiene d'invigi[24|25]lare sulla Sedia Gestatoria, ed il Cavallerizzo maggiore, con abito di formalità; i due Protonotari Apostolici, che debbono sostenere la Falda; e i due primi Maestri delle Ceremonie pontificie. Quindi i due Cardinali Diaconi assistenti, e in mezzo a loro il Cardinale Diacono ministrante.

Circondano la Sedia Gestatoria il Capitano e gli Ufficiali della Guardia Svizzera in uniforme di gala. Quattro guardie del medesimo corpo con grandi Spade, che figurano i Cantoni cattolici della loro nazione. I comandanti Esenti della Guardia Nobile, il Generale Comandante della Guardia Palatina d'onore. I Cursori Pontifici e i Mazzieri, che vestono l'abito di formalità.

Ai lati della Sedia Gestatoria due Camerieri Segreti con le cappe rosse sostengono i Flabelli.

Le otto aste del Baldacchino bianco (sotto cui va il Sommo Pontefice, che siede sulla Sedia Gestatoria) vengono portate da otto Refendari di Segnatura in veste e in Mantelletta violacea con Rocchetto.

Il Bussolante sotto-foriere, in cappa rossa va dietro la Sedia Gestatoria, ed invigila acciocché sia portata sempre regolarmente.

Seguono quindi:

Il Decano della S. Rota in Cotta e Rocchetto, che in funzione porta la Mitra usuale del Papa, fra i due Camerieri Segreti, con vesti violacee e cappe rosse, che devono sostenere lo strascico della Falda. L'Archiatro Pontificio in abito di formalità, ed il [25|26] primo Aiutante di Camera di S. Santità, che è seguito da uno Scopatore Segreto in veste violacea e breve soprana di panno, parimente violaceo, trinata di velluto.

L'Uditore e il Tesoriere Generali della R. Camera Apostolica, e Mons. Maggiordomo, in cappa violacea.

I Protonotari Apostolici partecipanti, e quelli ad instar, in cappa come i precedenti.

Il Reggente della Cancelleria Apostolica, similmente in cappa.

I Generali degli Ordini Religiosi, con gli abiti propri del loro Istituto.

Il Capitolo di S. Pietro si trova schierato nel portico della Basilica.

Alla testa del Capitolo, oltre il Vicario di esso in veste violacea, Rocchetto e Mantelletta, sta il Cardinale Arciprete in Porpora e cappa, che poi depone per assumere i Paramenti sacri secondo l'Ordine Cardinalizio al quale appartiene, e va quindi a prendere il luogo che gli spetta.

Passando il Papa avanti al Capitolo, lo benedice, e quando entra dalla porta maggiore della Basilica, i Cantori della Cappella Giulia cantano il versetto: Tu es Petrus, etc.

 

[26|27]

4. - Ingresso nella Basilica, e adorazione del SS.mo Sacramento.

Entrata la Processione nella Basilica Vaticana, si procede all'adorazione del SS.mo Sacramento solennemente esposto.

Tutti coloro i quali trovansi nel corteo, fino ai Cardinali Diaconi esclusivamente, adorato che hanno il SS.mo Sacramento vengono dai Ceremonieri pontifici disposti fuori dall'arcata della Cappella.

I Cardinali vi entrano, e prendono posto innanzi ai banchi, disposti lateralmente.

Fermatasi la Sedia Gestatoria, il Sommo Pontefice ne discende, e il Principe Assistente al Soglia raccoglie l'estremità della Falda e del Manto. Il primo Cardinale Diacono assistente Gli toglie il Triregno, e il Prefetto delle Ceremonie il zucchetto. Dipoi Sua Santità viene accompagnata al genuflessorio, su cui adorerà il SS.mo Sacramento.

 

5. - Disposizione dei Personaggi nella Quadratura dell'Altare papale, e Obbedienza.

Quando il S. Padre ha terminato l'adorazione, il Prefetto delle Ceremonie Gli mette il zucchetto, e dopo che si sarà avvicinato alla Sedia Gestatoria, il Cardinale primo Diacono Assistente Gl'impone il Triregno.

[27|28] La Processione incede nello stesso modo e col medesimo ordine, fino all'Altare papale.

Giunta la Processione all'Altare papale, ognuno, premesso inchino o genuflessione, secondo il ceto al quale appartiene, si reca al proprio posto [4].

Le Mitre preziose si mettono sopra l'Altare papale dal lato del Vangelo; i Triregni sul medesimo, dal lato dell'Epistola.

Il Prelato Votante di Segnatura, che funziona da Turiferario consegna il Turibolo ad un Accolito della Cappella, il quale ha cura di mantenervi il fuoco sempre acceso.

I Prelati Accoliti Votanti di Segnatura depongono due candelabri sulla credenza di Mons. Sagrista, cinque su quella del Cadinale Diacono, e formano, insieme con gli altri Prelati, una linea tra l'Altare ed il Trono, in cui siede il S. Padre mentre si canta l'Ora di Terza.

Il Crocifero Uditore di S. Rota colloca la Croce dal lato del Vangelo nel piedestallo preparato, in guisa che il Crocifisso guardi verso il Presbiterio, e si ferma presso di essa, per tutto il tempo che dura la sacra funzione.

I Referendari col Baldacchino si fermano alla se[28|29]conda colonna della Tribuna, e quindi lo lasciano in cura ai Mazzieri.

Giunto il Papa in mezzo alla Quadratara, e calata in terra la Sedia Gestatoria, ne discende, e il Cardinale secondo Diacono Assistente Gli toglie il Triregno.

Di poi il Sommo Pontefice, si appressa al Faldistorio, e quivi genuflesso, prega alquanto, tenendo il zucchetto in capo.

Tutto il séguito si schiera dietro al Sommo Pontefice, e genuflesso fa orazione insieme con lui. Terminata la breve preghiera, il Papa, ricevuta dal Cardinale primo Diacono assistente la Mitra, salisce sul Trono detto di Terza, insieme con i Cardinali Diaconi assistenti e col Principe Assistente al Soglio, che rimane sempre in piedi alla destra, presso il dossello.

Nel ripiano, presso ai gradini, si fermano i Patriarchi, gli Arcivescovi ed i Vescovi Assistenti al Soglio, i quali seguono sempre il Papa al Trono e all'Altare.

Intanto un Maestro di Ceremonie invita il Cardinal Decano del Sacro Collegio, o il più antico fra i presenti, a prestare, insieme con gli altri che lo seguiranno immediatamente, l'Obbedienza al Sommo Pontefice, al quale baciano l'anello.

Succedono i Patriarchi, gli Arcivescovi ed i Vescovi Assistenti al Soglio, quindi gli altri Arcivescovi e Vescovi, i quali baciano il ginocchio destro al Papa.

[29|30] I primi due Arcivescovi Assistenti al Soglio, dopo d'aver prestato l'Obbedienza, si fermeranno agli ultimi gradini del Trono, presso i quali si saranno recati due Chierici della Cappella pontificia, con Libro e Candela.

Seguono i Vescovi non ancora consecrati, il Commendatore di S. Spirito, e gli Abati, i quali tutti devono baciare il Piede del Sommo Pontefice.

Prima che termini l'Obbedienza, un Ceremoniere accompagna al Trono il Card. Vescovo assistente, che deve sostenere il Libro innanzi al Papa, mentre Questi intona l'Ora di Terza.


[1] Il Diacono ministrante, quando il Papa va a piedi, incede solo avanti a Lui, quando va in Sedia Gestatoria incede in mezzo ai due Cardinali Diaconi assistenti.

[2] Depostisi poi i Triregni sulla mensa dell'Altare papale, dalla parte dell'Epistola, il Gioielliere rimane alla loro custodia.

[3] A questo punto, dopo cioè tutta la Prelatura, suole incedere processionalmente il Maestro del Sacro Ospizio, col suo abito di formalità, ma soltanto dopo il Pontificale vi prende posto; prima della Messa, innanzi che la Processione giunga all'Altare papale, egli, accompagnato dai suoi Cappellani e da due Svizzeri, va al suo luogo, cioè al principio della Quadratura, dalla parte dell'Altare, dal lato del Vangelo.

[4] Fanno soltanto inchino quelli che sono in Paramenti sacri, eccettuati i Penitenzieri, i quali, sebbene in Pianeta, genuflettono, ed i Ministri greci, nonché i düe Uditori di S. Rota Suddiaconi apostolici.

 

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[30|31]

III.

Canto  dell'Ora  di  Terza,
seconda  vestizione,  all'Altare  Papale
e  Processione.

 

1. - Canto dell'Ora di Terza.

Terminata l'Obbedienza, il secondo Cardinale Diacono assistente toglie la Mitra al Papa.

Il Sommo Pontefice si alza, e dice sommessamente il Pater noster e l'Ave, Maria, mentre i due primi Arcivescovi Assistenti salgono sul Trono con Libro e Candela. Il primo di essi consegna il Libro al Cardinale Vescovo assistente, aiutandolo a sostenerlo. Il Sommo Pontefice intona il Deus, in adiutorium etc.

Terminato il canto del Gloria Patri, il Cardinale Vescovo assistente, accompagnato dal Ceremoniere, ritorna al proprio posto.

[31|32] Intonata l'Antifona dai Cappellani Cantori, il Papa siede, e il primo Cardinale Diacono assistente Gli ripone in capo la Mitra.

Al principio dell'Ora di Terza il Suddiacono apostolico, indossato il Velo omerale di seta, e recando sopra un piatto i Sandali ed i Calzari, al cenno del Ceremoniere, va al Trono, in mezzo a quattro Votanti di Segnatura. Tutti genuflettono al Papa, poi salgono sul Trono, mentre da un lato vi salisce un Aiutante di Camera che, sotto la Falda sostenuta dai Votanti, toglie le scarpe al Papa, e Gli mette i detti Calzari e Sandali. Intanto tutti restano genuflessi; poi, col medesimo ordine di prima discendono dal Trono, e ritornano al loro posto, deponendo prima il Suddiacono il piatto e il Velo omerale.

Gli Arcivescovi Assistenti al Soglio, che sostengono il Libro e la Candela si fermano genuflessi avanti al S. Padre, che legge la preparazione alla Messa.

Quando i Cappellani Cantori hanno cominciato a cantare il secondo Salmo di Terza, Mons. Sagrista, assistito da un Ceremoniere pontificio, incomincia a distribuire i Paramenti sacri ai Votanti di Segnatura. In cambio dei due che dovranno sostenere i candelabri avanti al Papa, verranno due Maestri di Ceremonie.

Attendono quindi per consegnare a suo tempo il Pallio e gli Spilli al Suddiacono apostolico col Votante di Segnatura.

In assenza di Mons. Sagrista compie detto uffizio il P. Sotto-Sagrista in Cotta.

[32|33] Al principio del terzo Salmo, un Ceremoniere pontificio invita il Maestro del S. Ospizio [5] ad avvicinarsi alla credenza di Mons. Sagrista, presso cui si trova già un Uditore di S. Rota, un Chierico di Camera e due Mazzieri pontifici. Il nobil Uomo prende il Velo di seta sulle spalle, per portare il boccale col bacile, l'Uditore di S. Rota prende il piatto con l'asciugatoio, e il Chierico di Camera il Grembiale.

Mentre si canta il V/. Benedicamus Domino, tutti si avanzano verso il Trono ove sta il Papa.

Il Cardinale Vescovo Suburbicario assistente, accompagnato da un Ceremoniere, torna nuovamente al Trono, per sostenere avanti al Papa il Libro al canto dell'Oremus, dopo il quale, rimane sulla predella del Trono alla destra di Sua Santità.

Al principio del Capitolo di Terza il Papa si alza, ritenendo la Mitra; quello finito, siede, depone la Mitra e tosto si rialza.

Terminato il Capitolo, e incominciato il canto dei Versetti, un Ceremoniere pontificio conduce due Votanti di Segnatura, con i candelabri, presso i gradini del Trono, per assistere il Papa mentre canta l'Oremus. Dopo questo, il Papa siede e viene ricoperto di Mitra; i Votanti depongono i candelabri sulla credenza, e si portano all'Altare papale per ricevere sacri Paramenti dai due Ceremonieri, che frattanto li sorreggevano, come fu detto.

 

[33|34]

2. - Seconda vestizione del Sommo Pontefice.

Mentre giungono al Trono coloro che portano gli oggetti necessari per l'abluzione delle mani del Sommo Pontefice, vi si reca anche il Cardinale Diacono ministrante, per imporre al Papa i Paramenti pontificali, ricevendoli con ordine dai Votanti di Segnatura.

I Prelati Votanti, fatta insieme genuflessione all'Altare, uno dopo l'altro seguono il Cardinale Diacono ministrante, sino al Trono.

Il Cardinale Vescovo assistente toglie al Papa l'Anello, e prende il manutergio per quindi presentarlo a Sua Santità.

Il Cardinale Diacono ministrante stende sopra le ginocchia del Papa il Grembiale.

Dopo che il Papa avrà compiuta la lavanda, coloro i quali vi hanno ministrato ritornano al proprio posto; i Votanti tutti insieme genuflettono innanzi al Trono, e il primo di essi salisce fino all'ultimo gradino, ove genuflesso consegna il Paramento al Cardinale Diacono ministrante, dopo che questi ha tolto la Mitra, il Formale, il Manto, la Stola ed il Cingolo al Papa [6].

[34|35] Discende poi, e genuflette con l'altro Votante, che deve salire, e così faranno gli altri di séguito.

Dopo che tutti hanno compiuto il proprio ufficio, di nuovo genuflettono innanzi al Papa, e vanno alla credenza a prendere candelabri per la piccola Processione detta di Terza.

Intanto che il Papa mette i Guanti, l'Uditore di S. Rota Suddiacono apostolico e un Votante di Segnatura si recano all'Altare papale, di cui ascendono gli scalini, e s'inginocchiano nel mezzo sull'orlo della predella. Mons. Sagrista consegna all'Uditore il piatto col Pallio, e al Votante di Segnatura il piatto con gli Spilli. Quindi questi si alzano, discendono, e fatta la genuflessione, si recano al Trono di Terza. In mezzo va il Suddiacono apostolico, alla sua destra il Votante di Segnatura e alla sinistra il Ceremoniere pontificio che li accompagna. Giunti al Trono, genuflettono, e poi salgono sino al ripiano, in mezzo al quale rimangono genuflessi, finché il Cardinale Diacono ministrante non ha imposto il Pallio al Papa.

Rivestito il S. Padre degli indumenti pontificali, il Cardinale primo Diacono assistente Gl'impone la Mitra, e il Cardinale Vescovo assistente Gli mette l'Anello al dito anulare della mano destra.

[35|36] Il Votante di Segnatura Turiferario, col Turibolo e con la Navicella, va al Trono per l'imposizione dell'incenso.

Imposto e benedetto questo dal Sommo Pontefice, il Cardinale Diacono ministrante discende dal Trono, e si fa mettere il Manipolo nel braccio sinistro.

Anche il Suddiacono apostolico ministrante assume il Manipolo.

 

3. - Piccola Processione entro la Quadratura dell'Altare papale.

Prima che il Papa discenda dal Trono di Terza, l'Uditore di S. Rota che porta la Croce papale, si trova pronto presso il Trono, per collocarsi poi in mezzo ai sette Votanti di Segnatura che portano i candelabri.

Il Prelato Turiferario, dopo l'imposizione dell' incenso, discende dal Trono, genuflette con i Votanti Accoliti, e va a prender posto innanzi alla Croce papale.

Dopo la Croce incede l'Uditore di S. Rota Suddiacono apostolico in mezzo al Diacono e al Suddiacono di rito greco, tenendo in mano, dinanzi al petto, l'Evangeliario, entro cui sta il Manipolo del Sommo Pontefice.

Dopo il Suddiacono apostolico viene il Cardinale [36|37] Diacono ministrante, a sinistra del Cardinale Vescovo assistente.

Infine il Sommo Pontefice scende in mezzo ai due Cardinali Diaconi assistenti, mentre due Uditori di S. Rota e due Camerieri Segreti partecipanti Gli sollevano la Falda.

Si fa una piccola Processione, passando avanti ai Cardinali Preti e Vescovi, e ripiegando dalla parte dei Diaconi.

I tre ultimi Cardinali Preti, avvisati da un Ceremoniere, scendono dal proprio posto, e si regolano in modo, da potersi facilmente incontrare col Sommo Pontefice, e ricevere da Lui e a Lui rendere l'abbraccio e il bacio di pace, tanto nella faccia quanto nel petto.

Mentre si compie tale ceremonia, si ferma la Processione, che prosegue di poi verso il mezzo, sino all'Altare papale. I sette Accoliti vanno a deporre i candelabri sulla credenza. L'Uditore di S. Rota colloca la Croce dal lato del Vangelo, nel piedestallo preparato.

Il Suddiacono apostolico, il Diacono e il Suddiacono di rito greco genuflettono unitamente innanzi all'Altare papale. Il Suddiacono apostolico, consegna il libro degli Evangeli al Ceremoniere pontificio, e rimane nel lato del Vangelo. Il Diacono e il Suddiacono di rito greco si portano presso la colonna anteriore della Confessione, dal lato dell'Epistola.

[37|38] Il Cardinale Vescovo assistente e il Cardinale Diacono ministrante s'inchinano all'Altare, e con rispettivi Ceremonieri pontifici si fermano, il primo verso destra e il secondo verso sinistra.

Giunto il Papa presso l'Altare, il Cardinale Diacono ministrante Gli toglie la Mitra dal capo, e rimane alla sinistra di Lui.


[5] In sua assenza, anticamente era invitato l'ultimo dei Conservatori di Roma.

[6] Dal succintorio pende una specie di Manipolo, che va alla sinistra del Papa. La parte ricamata del Fanone si presenta in modo, che il Cardinal Diacono ministrante possa far baciare al Sommo Pontefice la Croce che vi è in mezzo. Mentre il Papa riceve la Stola e gli altri Paramenti, o gli si lascia alzata la parte superiore del Fanone, ovvero sì avverte di sollevarla ogni volta, perchè questa deve rimanere al disopra della Pianeta.

 

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[38|39]

IV.

Prima  parte  della  Messa,  sino  all'offertorio.

 

1. - Confessione, e incensazione dell'Altare.

Mentre il Sommo Pontefice incomincia la Messa, i Cardinali Diaconi assistenti recitano la Confessione fra di loro.

Quando il Sommo Pontefice dice: Misereatur vestri etc., il Suddiacono apostolico, ricevuto dal Ceremoniere pontificio il Manipolo di Sua Santità, si accosta allo stesso Sommo Pontefice, e dopo le parole Indulgentiam, etc., stando genuflesso, baciatolo da una parte, Glielo dà a baciare, Glielo mette al braccio sinistro, lo lega, e baciata la mano al Papa, si ritira al posto di prima. Riprende quindi l'Evangeliario dalle mani del Ceremoniere.

Terminata la Confessione, il Sommo Pontefice, salisce avanti alla mensa dell'Altare, dicendo le parole: Aufer a nobis... Oramus te, Domine, etc.

[39|40] Il Prefetto delle Ceremonie, mentre il Papa salisce gli scalini, gli solleva le fimbrie anteriori della veste; i due Uditori di Rota Gli sollevano quelle anteriori della Falda, i due Camerieri segreti le posteriori.

Il Cardinale Vescovo assistente passa al lato del Vangelo, e il Cardinale Diacono ministrante, al lato dell'Epistola.

Il Suddiacono apostolico, salisce al lato del Vangelo con l'Evangeliario, e lo consegna al Cardinale Vescovo assistente, che lo dà a baciare al Sommo Pontefice, subito che Questi ha baciato la mensa dell'Altare.

Il Suddiacono apostolico riprende il sacro Testo dal Cardinale Vescovo assistente, e si ferma presso la colonna della Confessione, dal lato dell' Epistola, ove sta pronto un Ceremoniere, il quale prende l'Evangeliario, e lo colloca sopra la credenza di Mons. Sagrista.

Il Prelato Turiferario sta pronto dal lato dell'Epistola col Turibolo e con la Navicella. Il Cardinale Diacono prende la Navicella e consegna con i baci prescritti il cucchiaino al S. Padre, chiedendogli la benedizione, con le parole: Benedicite, Beatissime Pater. Il Sommo Pontefice pone tre volte l'incenso nel Turibolo con la consueta formola e benedizione.

Quindi il Turiferario riprende la Navicella dal Cardinale Diacono ministrante, e gli consegna il Turibolo; questi a sua volta lo porge al Papa, baciando il Turibolo e la mano del S. Padre.

[40|41] Compiutasi dal Sommo Pontefice l'incensazione dell'Altare, il Cardinale Diacono ministrante riprende il Turibolo con i soliti baci, ed incensa il Papa con triplice tiro, dopo che Gli sarà stata imposta la Mitra dal primo Cardinale Diacono assistente. Il Cardinale Diacono ministrante rende il Turibolo al Prelato Turiferario, e riceve l'amplesso col bacio di pace dal Sommo Pontefice, insieme con i Cardinali Diaconi assistenti.

 

2. - Il Papa si porta al Trono centrale, dice l'introito, etc.

Dato l'amplesso ai Cardinali, il Papa inchinatosi alla Croce, si avvia al Trono di fronte all'Altare.

Il Cardinale Diacono ministrante rimane innanzi allo sgabello collocato nel lato dell'Epistola sopra la predella, con la faccia rivolta verso il Papa.

A sinistra del Cardinale Diacono ministrante sta il Suddiacono apostolico.

Seguono il Papa i Personaggi addetti alla sua assistenza.

Salito il Sommo Pontefice sul Trono, vi siede, e il secondo Cardinale Diacono assistente Gli toglie dal capo la Mitra. Allora il Papa si alza, e comincia l'Introito della Messa, leggendolo nel Libro, tenuto avanti a Lui da un Arcivescovo Assistente al Soglio, mentre un altro Arcivescovo Assistente Gli si appressa con la Candela ricurva.

[41|42] In questo stesso tempo il Cardinale Diacono ministrante legge l'Introito nel proprio Messale sorrettogli dal suo Caudatario.

Il Sommo Pontefice, detto il Kyrie, eleison, intona il Gloria.

Il Cardinale Diacono ministrante e il Suddiacono apostolico dicono tra di loro il Kyrie ed il Gloria.

Il Sommo Pontefice, recitato il Gloria, siede, e riceve dal primo Cardinale Diacono assistente la Mitra e il Grembiale, che l'ultimo Prelato tra i Chierici di Camera, al principio del canto del Gloria, guidato da un Ceremoniere, porta sul Trono.

Terminata la recita del Gloria, il Cardinale Diacono ministrante siede, e si mette la Mitra. Il Caudatario, tenendo in mano il Libro, siede sopra gli scalini da un lato dell'Altare.

Il Suddiacono apostolico, siede sopra il terzo scalino nella parte anteriore dell'Altare in mezzo al Diacono e al Suddiacono di rito greco.

I Collegi prelatizi siedono, come fu detto a pagina 11, sopra i gradini del Trono papale, insieme col R.mo Padre Maestro dei SS. Palazzi Apostolici.

Dopo il canto del Gloria, il secondo Cardinale Diacono assistente toglie il Grembiale e la Mitra al Papa.

Tutti i Prelati si alzano, e fatta la genuflessione al Sommo Pontefice, si ritirano da un lato.

Il Cardinale Diacono ministrante si toglie la Mitra e si alza; il Suddiacono apostolico, il Diacono e il Suddiacono di rito greco sorgono parimente, e tornano [42|43] presso la colonna dell'Altare, dal lato dell'Epistola.

Il Sommo Pontefice canta: Pax vobis, dipoi: Oremus, etc., sostenendogli il libro il Cardinale Vescovo assistente, aiutato dal primo degli Arcivescovi Assistenti al Soglio.

Terminata l'Orazione, il Papa siede, e riprende la Mitra e il Grembiale dal primo Cardinale Diacono assistente.

Il Cardinale Diacono ministrante siede allo sgabello, e mette la Mitra. Tutti siedono ai propri posti, eccettuati il Suddiacono apostolico, il Diacono e il Suddiacono di rito greco, e coloro che sono in servizio.

 

3. - Epistola e Vangelo in greco e in latino.

Il Suddiacono apostolico prende da uno dei Chierici della Cappella pontificia l'Epistolario, e premessa la genuflessione all'Altare ed al Sommo Pontefice, con l'assistenza dì un Ceremoniere pontificio, si reca presso l'estremità del banco, in cui siedono i Cardinali Preti, attende che tutti si siano seduti, e al cenno del Ceremoniere canta l'Epistola. Ivi rimane fino a tutto il canto dell'Epistola greca.

Terminato il canto dell'Epistola latina, il Suddiacono di rito greco prende da un altro Chierico di Cappella l'Epistolario greco, e premesse le stesse [43|44] Ceremonie, e assistito da un altro Ceremoniere pontificio, canta l'Epistola presso il Suddiacono apostolico.

Dopo il canto dell'Epistola greca, il Suddiacono apostolico e quello di rito greco, guidati dai Ceremonieri pontifici, si recano al Trono papale, e premessa la genuflessione, vi salgono, baciando, l'uno dopo l'altro, il Piede al Pontefice; quindi Gli fanno genuflessione, e ritornano presso l'Altare, ove ciascuno fa genuflessione alla Croce, e rende l'Epistolario al Chierico di Cappella.

Il Suddiacono di rito greco ritorna presso la colonna dell'Altare, dal lato dell'Epistola, e il Suddiacono apostolico si ferma presso il Cardinale Diacono ministrante, il quale legge l'Epistola ed il Graduale.

I due Arcivescovi Assistenti al Soglio, salgono sul Trono con il Libro e con la Candela.

Il Sommo Pontefice legge l'Epistola, il Graduale e il Vangelo.

Quando il Sommo Pontefice segna il Vangelo, il Cardinale Diacono ministrante si toglie dal capo la Mitra, discende dall'Altare, e riceve dal Caudatario il libro degli Evangeli, che con i prescritti inchini depone sulla mensa dell'Altare, e rimane presso di essa, finché il Papa non ha terminato di leggere. Poi si avanza al Trono papale, per baciare la mano al S. Padre.

Nel tempo stesso un Ceremoniere pontificio conduce il Prelato Turiferario col Turibolo e con la [44|45] Navicella al Trono, per l'imposizione dell'incenso. Il Cardinale Vescovo Suburbicario sostiene la Navicella avanti al Papa, Cui porge, con i prescritti baci il cucchiaino, chiedendogli, con la consueta formola, la benedizione.

Il Cardinale Diacono ministrante, baciata la mano al Papa, ritorna all'Altare, e va a dire, genuflesso sull'orlo della predella, l'orazione: Munda cor meum, etc.

Gli Accoliti Votanti di Segnatura, tenendo in mano i sette candelabri, si fermano presso gli scalini dell'Altare, stando in mezzo a loro il Suddiacono apostolico.

Il Turiferario col Turibolo e con la Navicella, ritorna dal Trono all'Altare, e si colloca presso i Prelati ceroferari, dal lato dell'Epistola.

Il Cardinale Diacono ministrante, detto il Munda cor meum, prende l'Evangeliario dal mezzo dell'Altare, discende dal medesimo, e si mette a desta del Suddiacono apostolico. Tutti genuflettono alle Croce, eccetto il Cardinale Diacono, che fa profondo inchino.

Rivolgendosi poi indietro, per la destra, si scambiano in modo che il Cardinale Diacono ministrante, mentre si procede per il Trono, sia a destra del Suddiacono apostolico, e a destra del Cardinale vadano quattro Accoliti e tre altri vadano a sinistra del Suddiacono.

Giunti avanti ai gradini del Trono, tutti genuflettono, eccetto il Cardinale Diacono ministrante, che [45|46] profondamente inchinato al Sommo Pontefice, chiede la benedizione, dicendo: Iube, Domne, benedicere.

Il Papa gli dà la benedizione, rispondendo: Dominus sit in corde tuo etc.

Datasi la benedizione dal Papa, tutti si alzano, e di nuovo fanno genuflessione, eccetto il Cardinale Diacono ministrante, che s'inchina profondamente. Per la via più breve, procedono, nel modo stesso che dall'Altare al Trono, verso il leggìo già preparato da un Chierico di Cappella, presso la bancata dei Cardinali Diaconi, verso l'Altare.

Il Turiferario si ferma col Ceremoniere pontificio a sinistra del leggio, alla parte posteriore del quale si mette il Suddiacono apostolico.

I Prelati Accoliti si dispongono in modo, che quattro di essi stiano alla destra del leggio e tre alla alla sinistra. Il Cardinale Diacono ministrante, assistito dal proprio Ceremoniere, si ferma avanti al leggio, e vi apre sopra l'Evangeliario, per il canto del Vangelo.

Frattanto il secondo Cardinale Diacono assistente, toglie il Grembiale e la Mitra al Sommo Pontefice. Questi si alza, e rimane in piedi fino al termine del canto del Vangelo.

Il Cardinale Diacono ministrante canta: Dominus vobiscum, e poi: Sequentia sancti Evangelii etc., segnando al tempo stesso il Libro e sé medesimo. Il Turiferario porge il Turibolo al Cardinale Diacono ministrante, il quale incensa il Libro, e poi [46|47] rende il Turibolo al Turiferario, che rimane nello stesso luogo, per il canto del Vangelo greco.

Finito il canto del Vangelo, il Suddiacono apostolico prende l'Evangeliario, e tenendolo innanzi al petto, si ferma a destra del leggio.

Il Papa siede, e il primo Cardinale Diacono assistente Gli mette la Mitra.

Due Accoliti rimangono hinc inde presso il leggio, gli altri cinque, premesse le genuflessioni al Sommo Pontefice e all'Altare, mentre il Cardinale Diacono ministrante fa profondo inchino, ritornano presso la credenza, e depongono i candelabri.

Il Cardinale Diacono ministrante va a sedere sul suo sgabello, e si copre con la Mitra.

Intanto il Diacono di rito greco prende l'Evangeliario da un Chierico di Cappella, e lo depone sulla mensa dell'Altare, fatte le genuflessioni al Sommo Pontefice e alla Croce.

Poi discende subito, genuflette di nuovo alla Croce, va al Trono papale, genuflette, e salisce sul ripiano del Trono, per baciare il Piede al Papa. Ritorna all'Altare, e stando genuflesso, nel mezzo, sul più alto scalino, dice la preghiera che suol premettersi al Vangelo. Frattanto il Suddiacono di rito greco attende innanzi agli scalini dell'Altare, per unirsi al Diacono.

Questi, detta la preghiera, prende l'Evangeliario, e discende dall'Altare, genuflette alla Croce insieme col Suddiacono, ed ambedue, accompagnati da un Ceremoniere pontificio, vanno fino ai gradini del [47|48] Trono papale. Tutti rimangono inginocchiati nel piano avanti ai gradini, mentre il Diacono chiede la benedizione al Sommo Pontefice.

Quindi tutti si alzano, genuflettono al S. Padre, e vanno per la via più breve presso il leggio, Il Suddiacono si mette dalla parte posteriore del medesimo, e il Diacono della parte anteriore, aprendovi sopra l'Evangeliario.

Intanto il secondo Cardinale Diacono assistente toglie la Mitra al Papa, il quale si alza, rimanendo in piedi per tutto il canto del Vangelo.

Il Cardinale Diacono ministrante depone la Mitra, si alza, e rimane in piedi avanti allo sgabello.

Il Diacono di rito greco incomincia il canto del Vangelo, e col Turibolo consegnatogli dal Turiferario incensa l'Evangeliario. Rende il Turibolo, e prosegue il canto sino al termine. Il Suddiacono, terminato il canto del Vangelo, dette le parole: Dóxa soi, Kýrie, dóxa soi, prende l'Evangeliario, e si mette a sinistra del Suddiacono apostolico.

Il Diacono greco, in mezzo ai due Accoliti, ritorna al lato dell' Epistola presso la colonna dell'Altare. Gli Accoliti depongono i candelabri sulla credenza.

Il Suddiacono apostolico, e il Suddiacono greco (seguiti dal Turiferario col Turibolo, insieme ad un Ceremoniere pontificio) s'avanzano verso il Trono, e l'un dopo l'altro, ascendendovi, senza genuflettere, porgono a baciare il S. Testo al Sommo Pontefice, che mentre bacia ripete le parole: Per evangelica dicta etc.

[48|49] Ambedue i Suddiaconi discendono dal Trono, genuflettono al Sommo Pontefice, e ritornano all'Altare. Fatta la genuflessione presso gli scalini, ciascuno consegna il proprio Evangeliario al Chierico di Cappella. Il Suddiacono apostolico si pone presso il Cardinale Diacono ministrante; il Suddiacono greco si unisce al Diacono greco presso la colonna dell'Altare, dal lato dell' Epistola.

Il Cardinale Vescovo assistente, guidato dal Ceremoniere, dopo che il Papa ha baciato il Testo latino e greco degli Evangeli, discende nel piano, e, ricevuto il Turibolo dal Turiferario, incensa con triplice tiro il Sommo Pontefice, riconsegnando poi il Turibolo al Votante di Segnatura, che, fatta genuflessione al Papa e all'Altare, lo consegna ad un Accolito della Cappella.

 

4. - Credo - Probe - Lavanda.

I primi due Arcivescovi Assistenti al Soglio, si fermano innanzi al Papa con il Libro e con la Candela. Il Cardinale Vescovo Suburbicario salisce di nuovo sul Trono, prende il Libro dalle mani dell'Arcivescovo, e lo sostiene innanzi al Santo Padre, che intona: Credo in unurn Deum.

Il Cardinale Diacono ministrante e il Suddiacono apostolico dicono insieme il Credo.

Terminata la recita, il Papa siede, e riceve la Mitra dal primo Cardinale Diacono assistente, che Gli mette anche il Grembiale.

[49|50] Il Cardinale Diacono ministrante siede, e si copre con la Mitra.

Il Suddiacono apostolico siede avanti agli scalini anteriori dell'Altare in mezzo al Diacono e al Suddiacono di rito greco.

I Collegi prelatizi siedono avanti ai gradini del Soglio pontificio, e intanto uno dei Prelati Votanti va alla credenza, per la ceremonia degli assaggi (probe) del vino e dell'acqua per il Sacrificio, che dovrà farsi dal Coppiere.

Dopo che il Papa ha intonato il Credo, un Ceremoniere pontificio avverte Mons. Sagrista di recarsi alla sua credenza. Ivi questi, deposta la Mitra, si mette il Velo omerale. Prende quindi il Calice con sopra la Patena, il cucchiaino e tre purificatoi, coprendo il tutto col Velo. Il Votante di Segnatura prende il piattino con le ampolle e la piccola tazza coperte con un velo di seta. Lo stesso Ceremoniere prende tre altri purificatoi. Dopo il canto dell'Et incarnatus est..., accompagnati. da due Mazzieri, vanno alla credenza del Coppiere. Monsignor Sagrista va tra il Votante e il Ceremoniere, avvertendo di genuflettere tutti d'accordo all'Altare e al Papa.

Il Ceremoniere con l'acqua che avrà pregustato il Coppiere, lava il Calice e la Patena, il cucchiaino e l'ampolla, nella quale dovrà poi infondersi il vino, e asciuga tutti questi oggetti con i purificatoi che seco aveva portato. Dopo aver lavato l'ampolla [50|51] con l'acqua pregustata dal Coppiere, la riempie del vino parimente pregustato; fa così per l'acqua.

Terminato ciò, il Sagrista e il Votante riprendono i medesimi oggetti, e con lo stesso ordine vanno all'Altare, per disporli sulla mensa, dal lato dell'Epistola, dopo che sarà stata distesa la tovaglia. Il Votante di Segnatura mette in disparte la piccola tazza.

Il Cardinale Diacono ministrante e il Suddiacono apostolico, per la via più breve, discendono per lavarsi le mani, e poi, per la via più lunga, ritornano all'Altare. Il Cardinale Diacono ministrante fa profondo inchino al Papa e alla Croce, il Suddiacono genuflette, e ambedue, cambiando luogo, ascendono all'Altare.

Il Cardinale Diacono ministrante nel lato del Vangelo, e il Suddiacono apostolico nel lato dell'Epistola spiegano sopra la mensa la tovaglia detta dell'Incarnatus, dall'uso appunto di spiegarla dopo, il canto dell'Et incarnatus est, etc.

Spiegata la tovaglia, il Suddiacono apostolico assistito da un Ceremoniere pontificio va per breviorem alla credenza dei vasi sacri detta del Sagrista, appende al collo il Linteo pettorale, e tenendo in mano la grande borsa con sopra la scatola delle Ostie, va per la via più lunga all'Altare, e premessa la genuflessione al Papa e alla Croce, salisce e depone sulla mensa la scatola delle Ostie. Il Cardinale Diacono ministrante estrae dalla borsa i purificatoi col Corporale, spiegando questo in mezzo [51|52] all'Altare. Il Suddiacono apostolico con uno dei purificatoi asterge il Calice dentro e fuori, e mette sopra al Calice la Patena con la Palla.

Intanto un altro Ceremoniere pontificio avvisa il primo dei Conservatori di Roma [7], che alla fine del canto del Credo vada alla credenza del Coppiere con un Uditore di S. Rota e con un Chierico di Camera, per prendere tutte le cose necessarie per la Lavanda delle mani, che il Papa deve fare dopo l'Offertorium.

Terminato il canto del Credo, il secondo Cardinale Diacono assistente toglie la Mitra al Papa, e dà il Grembiale ad un Chierico di Camera.

Intanto tutti i Prelati si alzano, e premessa la genuflessione al Papa e all'Altare, tornano al Trono di Terza.

I due Arcivescovi con Libro e Candela salgono sul Trono. Il Sommo Pontefice si alza, e canta: Dominus vobiscum, e poi: Oremus. Quindi siede nuovamente, e il primo Cardinale Diacono assistente Gli mette la Mitra.

Un altro Ceremoniere sta pronto col piatto, per ricevervi l'Anello e i Guanti.

Lettosi dal Papa l'Offertorium, il Ceremoniere di ciò incaricato conduce al Trono papale, con le prescritte genuflessioni all'Altare e al Sommo Pontefice, il Conservatore che porta il Boccale col Bacile; [52|53] alla sua destra incede l'Uditore di S. Rota col piatto e con l'asciugatoio, e alla sinistra il Chierico di Camera col Grembiale di lino in mano. Due Mazzieri pontifici, che li accompagnano, rimangono genuflessi presso il Soglio per tutta il tempo della lavanda.

Il Cardinale Vescovo assistente leva l'Anello al Papa, il Cardinale primo Diacono il Guanto della mano destra, il secondo quello della sinistra.

Il secondo Cardinale Diacono assistente riceve dal Chierico di Camera il Grembiale di lino; e insieme col primo Cardinale Diacono assistente lo sostiene sulle ginocchia del Papa, al quale il Cardinale Vescovo assistente porge l'asciugatoio ricevuto dall'Uditore di S. Rota.

Dopo che il Sommo Pontefice si sarà asciugate le mani, il medesimo Cardinale Gli rimette nel dito l'Anello.

Terminata la lavanda, con lo stesso ordine con cui vennero al Trono, ritornano alla credenza del Coppiere tutti quelli che ministrarono all'abluzione.

Mentre si compiono le predette azioni presso il Soglio Pontificale, il Cardinale Diacono ministrante apre la scatola sulla mensa, e prende tre Ostie.

Poi il Suddiacono apostolico richiude la scatola, e la rende a Monsignor Sagrista.

Il Cardinale Diacono ministrante con una delle tre Ostie presa a caso tocca la Patena e la coppa del Calice, sul labbro, all'interno e all'esterno. Prende la seconda Ostia, con la quale ripete la stessa cere[53|54]monia. Poi le rompe insieme ambedue, e le dà a mangiare a Monsignor Sacrista.

Terminata questa ceremonia, il Cardinale Diacono ministrante mette sopra la Patena la terza Ostia.

Nel tempo in cui il Cardinale Diacono ministrante, eseguisce le predette probe, un Ceremoniere mette un poco di vino e di acqua in una tazza, e la dà a gustare al Sagrista.

Il. Cardinale Diacono ministrante pone nel Calice quella quantità di vino, che crede essere sufficiente per la Comunione che deve fare il Sommo Pontefice, ed egli medesimo nonché il Suddiacono apostolico.


[7] Non essendovi i Conservatori s'invita il principe Assistente al Soglio.

 

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[54|55]

V.

Seconda  parte  della  Messa,
dall'Offertorio  sino  alla  Consumazione.

 

1. - Il Papa si reca all'Altare per l'Offertorio - Incensazione - Lavanda.

Il Sommo Pontefice sorge dalla Cattedra, e discende dal Trono, per recarsi all'Altare.

Lo precedono gli Arcivescovi Assistenti al Soglio col Libro e con la Candela ricurva accesa, che si fermano dal lato del Vangelo.

A sinistra del Papa incede il Cardinale Vescovo assistente, che subito, fatto l'inchino alla Croce, salisce al lato del Vangelo, per aver cura del Messale durante tutta la Messa.

Seguono il Papa i due Cardinali Diaconi assistenti, che poi si fermano avanti all'Altare.

[55|56] Due Uditori di S. Rota sostengono dalla parte anteriore, e due Camerieri Segreti Partecipanti dalla parte posteriore la Falda del Sommo Pontefice.

Il Cardinale Diacono ministrante scende sino alla estremità degli scalini dell'Altare, dal lato dell' Epistola, e quivi toglie la Mitra al Papa, il quale, deposta la Mitra, fa inchino alla Croce, salisce avanti alla mensa, e la bacia nel mezzo.

Il Cardinale Diacono ministrante prende la Patena con l'Ostia, e con i prescritti baci la porge al Papa, che ne fa l'oblazione.

Il Ceremoniere pontificio, che presiede alle probe, intanto che il Cardinale Diacono ministrante dà al Papa la Patena con l'Ostia, mette alcune gocce di acqua nel cucchiaino tenuto in mano da Monsignor Sagrista, il quale poi lo consegna al Suddiacono apostolico.

Questi, deposta dal Papa l'Ostia sul Corporale, s'inginocchia, unico genu, e tenendo elevato con la mano il cucchiaino, dice: Benedicite, Beatissime Pater. Ricevuta la benedizione, si alza, e pone l'acqua nel Calice, riconsegnando quindi il cucchiaino al Sagrista.

Monsignor Sagrista fa ritorno alla credenza col Votante di Segnatura, che porta il piatto con le ampolle e la piccola tazza; .colà depone il Veto, prende la Mitra, e ritorna tra i Vescovi Assistenti al Soglio.

Il Cardinale Diacono ministrante, con i prescritti baci, consegna il Calice al Papa, e lo sostiene con [56|57] la destra per il piede, dicendo con Lui: Offerimus tibi, etc.

Nel tempo stesso che il Papa offre il Calice, uno dei Chierici di Cappella impone al Suddiacono apostolico il Velo omerale.

Il Votante di Segnatura Turiferario si trova pronto col Turibolo e con la Navicella dal lato dell'Epistola, per far imporre e benedire dal Papa l'incenso, per la turificazione delle Oblate e dell'Altare. Intanto un Ceremoniere pontificio invita il medesimo Conservatore [8] a recarsi alla credenza con l'Uditore di S. Rota e con il Chierico di Camera. Ciascuno prende i rispettivi vasi ed utensili, e tutti con lo stesso ordine e ceremonie delle abluzioni dette innanzi, vanno all'Altare, in mezzo a due Mazzieri, e si fermano dal lato dell' Evangelo, dove attendono che il Papa dopo l'incensazione venga a lavarsi le mani.

Il Cardinale Diacono ministrante copre il Calice con la Palla, dopo che il Papa, terminata l'oblazione, lo ha deposto sulla mensa; e mentre il Pontefice dice: In spiritu humilitatis etc., dà la Patena. al Suddiacono apostolico, il quale la copre col Velo, e si ferma in mezzo al terzo gradino dell'Altare, tra il Diacono e il Suddiacono di rito greco.

Il Cardinale Diacono ministrante prende dal Pre[57|58]lato Turiferario la Navicella, e ministra al Sommo Pontefice nell'imposizione dell' incenso, chiedendogli con la formola prescritta la benedizione.

Il Papa pone l'incenso nel Turibolo, e lo benedice dicendo: Per intercessionem etc.

Dipoi il Cardinale Diacono ministrante prende dal Turiferario il Turibolo, e con i prescritti baci lo porge al Papa.

Terminata l'incensazione dell'Altare, il Papa riceve la Mitra dal primo Cardinale Diacono assistente, e viene incensato dal Diacono ministrante. Poi, accedendo i Personaggi sunnominati, si lava le mani, e nel Libro, sostenutogli da un Vescovo Assistente al Soglio, legge il Salmo: Lavabo inter innocentes etc.

Quelli che somministrarono la lavanda pongono di nuovo sulla credenza i vasi e gli utensili, e tornano ciascuno al proprio posto.

Il Cardinale Diacono ministrante, secondo il costume, incensa i Cardinali [9], i Patriarchi, gli Arcivescovi e i Vescovi assistenti al Soglio, e poi dà il Turibolo ad uno degli Uditori di S. Rota, che prosegue ad incensare gli altri Prelati.

 

[58|59]

2. - Secrete - Prefazio - Consacrazione etc.

Ritornato il Sommo Pontefice, dopo aver deposta la Mitra, al mezzo dell'Altare, vi recita le Orazioni Suscipe, sancta Trinitas, dice: Orate, fratres, e dopo la Secreta, canta la Prefazione, mentre tutti gli altri, giusta il consueto, si contengono a norma dei diversi uffici che hanno.

Terminato la Prefazione, quando si canta il Sanctus, etc., un Ceremoniere pontificio conduce otto Prelati Votanti di Segnatura, aventi in mano le torcie accese, i quali, premessa, allineati, la genuflessione all'Altare, si dispongono genuflessi presso le colonne anteriori del medesimo, quattro dal lato del Vangelo, quattro dal lato dell'Epistola; gli uni dl fronte agli altri.

Mentre il Sommo Pontefice stende le mani sopra le Oblate, tutti quelli che sono ancora in piedi per ragione di ministero si mettono ginocchioni, e un Ceremoniere pone l'incenso nel Turibolo sostenuto dal Prelato Turiferario, il quale poi, stando genuflesso sull'orlo della predella dell'Altare dal lato dell'Epistola, incensa la S. Ostia: 1° mentre il Sommo Pontefice l'eleva; 2° mentre fa il semicerchio dell'ostensione dal lato dell'Epistola; 3° mentre fa il simile semicerchio del lato del Vangelo.

[59|60] Nel tempo dell'elevazione, il Prefetto delle Ceremonie solleva il Manipolo del Sommo Pontefice.

Deposta dal Sommo Pontefice l'Ostia consacrata sul Corporale, e fatta la genuflessione, il Cardinale Diacono ministrante si alza in piedi insieme col Papa, scopre il Calice, e di nuovo si mette in ginocchioni. Il Sommo Pontefice consacra il vino e fa l'ostensione del Calice, al modo stesso di quella della S. Ostia. Il Prelato Turiferario ripete l'incensazione come sopra.

Il Cardinal Diacono ministrante si alza per coprire il Calice con la Palla, appena che il Papa l'ha deposto sulla mensa. Dipoi genuflette insieme col Sommo Pontefice.

I Prelati ceroferari, ritornati ad allinearsi avanti all'Altare, fanno genuflessione semplice, e vanno a deporre la torcia.

Anche il Prelato Turiferario si alza, consegna il Turibolo ad un Accolito della Cappella, e cessa dall'esercizio del suo ufficio.

 

3. - Nuove probe - Pater noster - Pace.

Prosegue la Messa come al solito.

Prima che il. Sommo Pontefice incominci il canto del Pater noster, un Ceremoniere avvisa il Votante di Segnatura addetto alle cosidette probe, che si rechi alla credenza dei vasi sacri.

[60|61] Il Cardinale Diacono ministrante, mentre il Sommo Pontefice dice: Sanctificas, etc., scopre il Calice, e insieme col Papa genuflette.

Copre di nuovo il Calice, dopo che il Sommo Pontefice, pronunziate le parole omnis honor et gloria, avrà asterso le dita sul Calice.

Incominciatosi a cantare dal Papa il Pater noster, etc., il Cardinale .Diacono ministrante genuflette, e va a collocarsi sugli scalini dell'Altare, tra il Sommo Pontefice e il Suddiacono apostolico.

Intanto Mons. Sagrista ed il Votante di Segnatura vanno, accompagnati da un Ceremoniere pontificio, alla credenza dei vasi sacri. Il Sagrista, deposta la Mitra, assume il Velo intessuto in argento, col quale copre il piccolo Calice che, insieme con la Fistola e tre purificatoi porta alla credenza del Coppiere, accompagnato dal Votante di Segnatura, che prende il piatto con le ampolle e con la tazzetta, coperti col proprio velo e preceduto dai Mazzieri. Il Ceremoniere pontificio prende anch'esso tre purificatoi. Giunti alla credenza, pregustatosi il vino e l'acqua dal Coppiere, il Maestro di Ceremonie lava ed asterge col vino il Calice, la Fistola, dalla quale estrae lo spillone, che parimente lava ed asterge. Asciugherà tutti i predetti oggetti con i purificatoi, metterà lo spillone nella Fistola ed empirà l'ampolla del vino e quella dell'acqua.

Il Cardinale Diacono ministrante, quando il Sommo Pontefice canta: Sicut et nos dimittimus etc., genuflette, e salisce sulla predella a destra del Papa. Nel [61|62] tempo stesso genuflette anche il Suddiacono apostolico, per recare la Patena sull'Altare. Deposta la Patena, e lasciato il Velo omerale in mano di uno dei Chierici di Cappella, il Suddiacono apostolico torna al suo posto, in mezzo al Diacono e al Suddiacono di rito greco.

Il Sommo Pontefice, terminato il canto del Pater noster, riceve la Patena dal Cardinale Diacono, si segna con la medesima, sottoponendola poi alla S. Ostia, e compie gli altri riti, secondo le rubriche.

Mentre il Papa dice l'orazione: Domine Iesu Christe, qui dixisti etc.; il Cardinale Vescovo assistente va alla sua destra, per inginocchiarsi sulla predella.

Terminata la predetta orazione, si alza, bacia insieme col Papa l'Altare, e riceve dalla Santità Sua il bacio di pace. Poi genuflette e dà l'amplesso ai Cardinali, ai Patriarchi, agli Arcivescovi ed ai Vescovi Assistenti al Soglio, e infine ad uno degli Uditori di S. Rota, che lo dà agli altri Prelati. Dall'Uditore di S. Rota riceve l'amplesso il Ceremoniere pontificio che l'accompagna; costui lo dà a tutti gli altri, osservando l'ordine gerarchico.

Il Sommo Pontefice dà l'amplesso della pace anche ai due Cardinali Diaconi assistenti.

Il Suddiacono apostolico, insieme col Diacono e col Suddiacono di rito geco, ritornano presso la colonna dell'Altare dal lato dell'Epistola.

Il Papa genuflette al SS.mo Sacramento, e col capo scoperto, ritorna al Trono accompagnato dai Cardinali Vescovo e Diaconi Assistenti, e seguìto dagli Arcivescovi, che recano il Libro e la Candela.

 

[62|63]

4. - Ritorno del Papa al Trono centrale, e rito speciale della S. Comunione.

Il Sommo Pontefice salisce sul Trono, e si ferma in piedi avanti alla Cattedra, con le mani giunte, aspettando che sia portata la SS.ma Eucaristia.

Uno dei Chierici di Cappella porta sulla mensa dell'Altare la Patena già preparata sulla credenza, con l'Asterisco dorato da mettersi sopra la S. Ostia, ed anche la grande Palla con cui si copre il Calice.

Mentre il Sommo Pontefice recede dall'Altare, il Ceremoniere pontificio addetto alle probe accompagna Mons. Sagrista, che, portando il Calice della purificazione e seguendo il S. Padre, si reca al Trono presso il Cardinal Diacono ministrante, col Votante di Segnatura, che si mette vicino al Cardinale Vescovo assistente, e con i Mazzieri.

Il Ceremoniere rimane ivi tra i due Prelati.

I Mazzieri stanno genuflessi presso il Trono, fino alla purificazione inclusivamente.

Il Suddiacono apostolico salisce all'Altare, e si colloca genuflesso sulla predella trasversalmente dal lato del Vangelo.

Il Ceremoniere che dirige il Cardinale Diacono ministrante, prende l'Asterisco e lo pone sopra la S. Ostia. Il Cardinal Diacono ministrante con ambo le mani prende la Patena, ed elevandola sino agli occhi fa due giri in semicerchio, uno dal lato del[63|64]l'Epistola, ed uno dal lato del Vangelo. Quindi, da questo lato, la depone nelle mani del Suddiacono apostolico, che le tiene ricoperte con il Lino pettorale (Dominicale).

Il Suddiacono apostolico si alza, e il Cardinale Diacono ministrante, facendo genuflessione doppia, adora il SS.mo Sacramento, e rimane genuflesso, finché il Suddiacono apostolico non sia disceso dagli scalini dell'Altare.

Allora si alza, e si ferma con la faccia rivolta al lato del Vangelo.

Il Suddiacono apostolico, passando pel mezzo della Quadratura, va direttamente al Soglio pontificale, e salito il medesimo, si ferma innanzi al Sommo Pontefice, che, facendo genuflessione doppia, adora il SS.mo Sacramento, attendendo genuflesso, che il Suddiacono siasi ritirato alla sua sinistra.

Mons. Sagrista, il Votante di Segnatura e il Ceremoniere contemporaneamente genuflettono, e si alzano anch'essi quando si è rialzato il Sommo Pontefice.

Il Cardinale Diacono ministrante scopre il Calice, e fatta genuflessione, lo prende con ambo le mani, lo eleva fino agli occhi, e compie con esso i due semicerchi, come aveva fatto con la S. Ostia. Poi si ferma alquanto nel mezzo dell'Altare, perchè il Ceremoniere pontificio copra il Calice con la grande Palla. Dopo ciò, discende dall'Altare, e va direttamente al Trono, fermandosi avanti al Sommo Pontefice, mentre questi adora il Calice, e met[64|65]tendosi poi alla destra del Papa, di fronte al Suddiacono apostolico.

Anche gli altri, eccettuato il Suddiacono, genuflettono similmente.

Il Suddiacono apostolico si porta avanti al Sommo Pontefice. Questi nel Libro sostenuto dall'Arcivescovo Assistente, legge le orazioni: Domine Jesu Christe, etc., e Perceptio Corporis tui, etc. Alla fine di queste orazioni, il Ceremoniere pontificio toglie l'Asterisco sovraposto alla S. Ostia.

Il Sommo Pontefice con la mano sinistra prende l'Ostia santa, e con la destra si percuote il petto, dicendo: Domine, non sum dignus, etc. Intanto il Suddiacono apostolico sostiene la Patena con la massima attenzione sotto la sinistra del Pontefice, fintantoché Questi vi deponga la parte maggiore della S. Ostia, sopra la quale il Ceremoniere pone di nuovo l'Asterisco.

Il Suddiacono apostolico ritorna quindi alla sinistra del Sommo Pontefice.

Mentre il Papa consuma la parte minore della. S. Ostia, il Ceremoniere che dirige le pregustazioni prende la Fistola, ne cava fuori lo spillone, e la consegna a Mons. Sagrista, il quale la passa al Cardinale Vescovo assistente.

Il Cardinale Diacono ministrante si ferma avanti al Papa col Calice, dal quale il Ceremoniere toglie la Palla.

Il Sommo Pontefice, dopo aver detto Quid retribuam Domino, etc., si segna con la Fistola, rice[65|66]vendola, senza baci, dal Card. Vescovo assistente, e infonde l'estremità di essa nel Calice. Prende due o tre sorsi del S. Sangue, e lascia la Fistola entro il Calice, sostenendovela il medesimo Cardinale Diacono ministrante.

Il Ceremoniere del Cardinale Diacono ministrante pren de dall'altro Ceremoniere delle, pregustazioni lo spillone, e lo porta all'Altare.

Ritornato il Cardinale Diacono, il Suddiacono apostolico si ferma nuovamente avanti al Sommo Pontefice, e il Ceremoniere pontificio toglie l'Asterisco dalla parte dell'Ostia consacrata. Il Suddiacono genuflette sul gradino della Cattedra insieme al Cardinale Diacono ministrante. Il Sommo Pontefice divide la parte della S. Ostia rimasta sulla Patena in due parti, e nulla dicendo né facendo alcun segno di Croce, comunica prima il Cardinale Diacono ministrante e poi il Suddiacono apostolico, dando infine ed entrambi l'amplesso della pace.

Un Ceremoniere pontificio avvisa il Principe Assistente al Soglio per l'abluzione delle mani da farsi dal Papa, consegna il zucchetto del Sommo Pontefice al Prefetto delle Ceremonie, che ne lo ricopre quando il Cardinale Diacono ministrante insieme col Suddiacono apostolico è ritornato all'Altare.

Mentre il Sommo Pontefice, sume il Corpo e il Sangue di N. S., il Ceremoniere delle pregustazioni prende dal Votante di Segnatura l'ampolla del vino, e ne versa un poco nel piccolo Calice, che dal Prefetto delle Ceremonie viene consegnato insieme col [66|67]  purificatoio al Cardinale Vescovo assistente, il quale lo somministra al Sommo Pontefice.

 

5. - Purificazione - Abluzione - Lavanda.

Il Cardinale Diacono ministrante e il Suddiacono apostolico, dopo aver ricevuto dal Sommo Pontefice la S. Comunione e la pace, si alzano. Il Ceremoniere pone di nuovo l'Asterisco sulla Patena.

Il Cardinale Diacono ministrante e il Suddiacono apostolico discendono dal Soglio, e cambiando di posto ritornano all'Altare insieme con i Ceremonieri pontifici, accompagnati dai Mazzieri.

Il Cardinale Diacono ministrante pone sopra la mensa il Calice, e il Suddiacono Apostolico la Patena.

Il Sommo Pontefice legge: Quod ore sumpsimus Domine, etc., e riceve il Calice per la purificazione dal Cardinal Vescovo assistente, che bacia il Calice e la mano al Papa. Dopo la purificazione Mons. Sagrista riprende dal Cardinale Vescovo assistente il Calice.

Il Ceremoniere pontificio appena ha versalo nel Calice il vino per la purificazione, invita il primo Cardinale dell'Ordine dei Preti a salire per breviorem al Trono, e gli consegna l'ampolla e la tazzetta per l'abluzione delle dita del Sommo Pontefice.

Il Papa dice: Corpus tuum, Domine, etc., mettendo le dita sopra la tazzetta, e il Cardinale primo [67|68] Prete versa l'acqua sopra di esse. Il Cardinale Vescovo assistente porge al Papa il purificatoio perché si asciughi, e poi lo rende al Sagrista.

Il Ceremoniere riprende dal primo Cardinale Prete la tazza e l'ampolla, e le rende al Votante di Segnatura. Accompagna poi al suo posto il Cardinale Prete. Ritornato al Trono, riaccompagna Mons. Sagrista e il Votante di Segnatura alla credenza dei vasi sacri, facendoli scendere da un lato del Trono stesso.

Il Ceremoniere pontificio, che, come si disse, ha dato al Prefetto delle Ceremonie il zucchetto, nel tempo in cui il Sommo Pontefice si comunica, invita il Principe Assistente al Soglio (in sua assenza, il Senatore di Roma) ad andare alla credenza del Coppiere, per prendervi il Boccale e il Bacile per l'abluzione delle mani che deve fare il Papa dopo la purificazione.

Il Principe Assistente va al Trono, tenendosi in mezzo all'Uditore di S. Rota, che porta il piatto con l'asciugatoio, e al Chierico di Camera, che porta il Grembiale, preceduto da due Mazzieri.

Mentre il Sommo Pontefice compie le suddette azioni, il Suddiacono apostolico purifica dai frammenti la Patena sul Calice: poi il Cardinale Diacono ministrante sume parte del divin Sangue con la Fistola: il rimanente lo sume il medesimo Suddiacono, che consuma anche la particella della S. Ostia, se occorre, con il cucchiaino. Quindi depone la Fistola sulla Patena, per poter sorbire dal medesimo [68|69] Calice ciò che può esservi rimasto [10]. Poi di nuovo pone la Fistola nel Calice, nel quale il Ceremoniere [69|70] versa una certa quantità di vino e di acqua dalle ampolle del Cardinale Diacono ministrante, portate già [70|71] sulla mensa dell'Altare da un Chierico di Cappella. Toglie la Fistola dal Calice, e l'asciuga col purificatoio. Il Ceremoniere rimette lo spillone nella Fistola, consegnandola poi al predetto Chierico di Cappella.

Dopo che il Suddiacono apostolico ha tolto la Fistola dal Calice, il Cardinale Diacono ministrante prende il Calice stesso, e sume la purificazione, ma soltanto in parte, poiché l'altra parte la sume il Suddiacono apostolico. Questi poi purifica il Calice, lo asterge, vi lascia sopra il purificatoio, piega il Corporale, e lo ripone nella borsa; sovraposta poi questa al Calice, per breviorem lo riporta alla credenza dei vasi sacri. Depone il Linteo pettorale, e torna in mezzo al Diacono e al Suddiacono di rito greco.

Il Papa, purificate e asciugate le dita, siede, e il primo Cardinale Diacono assistente Gli mette la Mitra, e Gli stende sulle ginocchia il Grembiale per l'abluzione delle mani. Il Cardinale Vescovo assistente Gli da l'asciugatoio. Finita l'abluzione, tutti gli addetti a questo ufficio ritornano alla credenza, e il Papa rimane seduto, fino a che il Suddiacono non abbia purificato il Calice.


[8] In mancanza dei Conservatori ritorna il Maestro del S. Ospizio.

[9] Quando vengono incensati i Cardinali, i loro Caudatari rimangono seduti.

[10] Nella Messa papale in cui i Cardinali dell'Ordine dai Diaconi e i membri della Nobiltà laica ricevono la S. Comunione, i Prelati ceroferari rimangono genuflessi con le torcie sin che il Suddiacono apostolico abbia riportato la S. Pisside all'Altare.
Il Suddiacono Apostolico, dopo la sunzione del Sangue, colloca il Calice nel mezzo del Corporale, e lo copre con la Palla.
Il Cardinale Diacono ministrante genuflette verso la S. Pisside, e va direttamente al Trono, accompagnato dal Ceremoniere pontificio. Giunto sul ripiano del Trono, inchinato canta il Confiteor. Nel dire Tibi, Pater, e Te, Pater, s' inchina più profondamente al Sommo Pontefice.
Terminato il canto, torna all' Altare, genuflettendo prima di salire. Scopre la S. Pisside, genuflette e la mostra al popolo, come fu fatto dell' Ostia consacrata e del Calice.
Quindi il Suddiacono, genuflesso sopra la predella nel lato del Vangelo, con le mani ricoperte dal Linteo pettorale riceve dal Cardinale Diacono ministrante la S. Pisside, si alza, dopo che e stata fatta l'adorazione dal medesimo Cardinale, la porta direttamente al Trono. Ivi si ferma avanti al Papa, che genuflesso adora il SS. Sacramento. Quindi recede verso la sua destra.
Il Cardinale Diacono ministrante torna anch'egli al Trono papale seguito da due Chierici di Cappella, che tengono in mano i Calici per la purificazione dei comunicandi. Due Uditori di S. Rota sostengono il velo innanzi ai comunicandi nel tempo della Comunione. I due predetti Chierici di Cappella .si fermano uno per parte nel piano; presso i gradini del Trono, [69|70] e il Cardinale Diacono ministrante si colloca dalla parte da cui scendono i Cardinali dopo la Comunione, che è la sinistra del Sommo Pontefice, per presentar loro il Calice, che ha ricevuto dal Ceremoniere insieme col purificatoio.
Il Sommo Pontefice legge nel Libro sostenuto dall'Arcivescovo Assistente al Soglio il Misereatur etc. Indulgentiam, etc. Il Suddiacono apostolico si accosta con la sacra Pisside al Papa, e la sostiene in modo che rimanga sottostante alla S. Particola sostenuta dal Pontefice, mentre dice: Ecce Agnus Dei, etc. Nell'atto della Comunione, un Ceremoniere pontificio sostiene sotto il mento dei comunicandi la Patena col purificatoio.
I comunicandi vengono accompagnati dai Ceremonieri, e prima di ricevere la S. Particola baciano l'Anello al Papa.
I Cardinali Diaconi ricevono in piedi la Comunione, e poi genuflettono. Ivi presso, se vogliono, possono sumere la purificazione dal Calice presentato loro dal Cardinale Diacono ministante. Quindi ritornano al proprio posto.
I membri della Nobiltà laica, se vogliono, ricevono la purificazione dal Calice presentato loro da un Chierico di Cappella nel ripiano vicino al Trono.
Dopo la Comunione dei Cardinali Diaconi e degli altri, il Suddiacono Apostolico torna all'Altare con la Pisside, e insieme col Cardinale Diacono ministrante compie la purificazione. Gli Uditori di S. Rota, che sostenevano il velo, tornano anch'essi al loro posto. I Votanti ceroferari si alzano, e depongono le torcie.
Il Papa legge: Quod ore sumpsimus, Domine, etc., e riceve la purificazione nel modo di sopra descritto.

 

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[71|72]

VI.

Terza  ed  ultima  parte  della  Messa.

 

1. - Ritorno del Sommo Pontefice all'Altare - Communio - Postcommunio - Benedizione.

Dopo la purificazione del Calice, il Pontefice fa ritorno all' Altare, preceduto dagli Arcivescovi con Libro e Candela, che si fermano dal lato dell'Epistola. Il Cardinal Vèscovo assistente segue il Santo Padre, andando alla sinistra di Lui, per assisterlo parimente dal lato dell' Epistola.

Lo seguono anche gli altri Arcivescovi e Vescovi Assistenti al Soglio.

Il Cardinale Diacono ministrante sta pronto appiè degli scalini dell'Altare dal lato dell'Epistola, per togliere la Mitra al Papa, il quale col capo scoperto fa inchino alla Croce, e salisce all'Altare, dirigendosi al mezzo di esso; e lo bacia. Si porta immediatamente al lato dell'Epistola, dove legge il Communio.

Il Cardinale Diacono ministrante e il Suddiacono [72|73] apostolico, in mezzo al Diacono e al Suddiacono di rito greco, uno dopo l'altro, compiono le azioni consuete dei Ministri nella Messa solenne.

Il Sommo Pontefice, letto il Communio, portatosi nel mezzo dell'Altare, ne bacia la mensa, e canta: Dominus vobiscum. Torna al Messale, e canta il Postcommunio. Poi di nuovo nel mezzo dell'Altare, baciata la mensa, ripete, Dominus vobiscum.

Il Cardinale Diacono ministrante, rimanendo nella stessa posizione in cui trovasi, canta: Ite, missa est. Frattanto il Crocifero Uditore di S. Rota va a collocarsi dietro la mensa dell'Altare, con la Croce rivolta verso il Sommo Pontefice, il quale con la solita formola, impartisce la pontificale benedizione.

Dopo la benedizione, il Cardinale Vescovo assistente, profondamente inchinato verso il Papa, dice: Indulgentiam, Beatissime Pater. Il sommo Pontefice risponde: Plenariam.

Il Cardinale Vescovo assistente, ricevuta la formola della pubblicazione dell'Indulgenza da un Ceremoniere pontificio, la legge ad alta voce verso il popolo, e poi torna al suo posto tra i Cardinali Vescovi Suburbicari.

Il Sommo Pontefice, terminatasi la lettura della formola, si reca al lato del Vangelo, dice: Dominus vobiscum, e legge il Vangelo di S. Giovanni. Poi ritorna nel mezzo dell'Altare, e quivi il Cardinale Diacono ministrante Gli toglie il Pallio ed il Manipolo dandoglieli a baciare, e Gli mette in capo la Mitra.

 

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2. - Ritorno del corteo papale, e deposizione delle sacre vesti.

Appena datasi la benedizione dal Sommo Pontefice, i Ceremonieri pontifici fanno procedere, secondo l'ordine tenuto nell'accesso, alla Cappella della Pietà, tutti quelli, che hanno luogo nel corteo papale.

La Croce papale (che è accompagnata da due soli Votanti con i candelabri, e non è preceduto dal Prelato Turiferario) vien seguìta dal Suddiacono apostolico, che incede tra il Diacono e il Suddiacono di rito greco, e dagli altri ordini, i quali procedono in maniera, che il Papa, ricevuta la Mitra, possa comodamente discendere dall'Altare, fare breve orazione al faldistorio, andare alla Sedia Gestatoria, prendere il Triregno, e sedersi, ed ivi ricevere la solita offerta che presenta il Cardinale Arciprete, accompagnato da due Canonici della Basilica, dicendo: Beatissime Pater, Capitulum et Canonici huius sacrosanctae Basilicae offerunt consuetum Presbyterium, pro Missa bene cantata.

Il Sommo Pontefice porge la borsa del Presbyterium al Cardinale Diacono ministrante, che a sua volta la passa al proprio Caudatario.

Il Sommo Pontefice, seduto sulla Sedia Gestatoria, segue la Processione sino alla Cappella della Pietà. Quivi discende dalla Sedia, entra nella Quadratura dei sacri Paramenti, ove, aiutato dal Car[74|75]dinale Diacono ministrante, depone le sacre vesti facendogli corona i Cardinali alle bancate.

Il Crocifero Uditore di S. Rota consegna la Croce all'Ostiario de Vírga rubea. Le Mitre e le Tiare vengon collocate sull'Altare della Cappella, presso il quale i Votanti di Segnatura depongono i candelabri.

Il Papa spogliato delle vesti pontificali, entra nella Camera preparata, e quivi il secondo Ceremoniere Gli toglie la Falda.

I Cardinali depongono i sacri indumenti nello stesso luogo ove si trovano.

Il Cardinale Diacono ministrante, il Suddiacono apostolico, il Suddiacono crocifero, il Diacono e il Suddiacono di rito greco lasciano i sacri paramenti sull'Altare della medesima Cappella.

I Patriarchi, gli Arcivescovi, i Vescovi e gli Abati consegnano ai famigliari il Pluviale e l'Amitto nella prossima Cappella di S. Sebastiano.

I Penitenzieri vanno a spogliarsi dei sacri paramenti nella Sagrestia della Basilica.

Infine il Sommo Pontefice, riassunta la Stola, preceduto dal Crocifero, torna ai propri appartamenti, passando per la Cappella del SS.mo Sacramento, accompagnato dal Prefetto delle Ceremonie e dalla sua nobile Corte.

FINE.

 

 

 

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Inserito il 16 novembre 2007

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