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Dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico > Proprio dei Santi > Commemorazione di santa Tecla, vergine e martire

 

 

 

L'anno liturgico

di dom Prosper Guéranger

 

SANTA  TECLA

 

Santo Nome di Maria

Esaltazione della Croce

Sette Dolori

San Nicodemo

Santi Cornelio e Cipriano

Santi Eufemia, Lucia e Geminiano

Stimmate di s. Francesco

San Giuseppe da Copertino

San Gennaro

Sant'Eustachio

San Matteo

San Tommaso da Villanova

San Maurizio

San Lino

Santa Tecla

Madonna della Mercede

Santi Cipriano e Giustina

Santi Cosma e Damiano

San Venceslao

Dedicaz. di S. Michele

San Girolamo

San Remigio

Santi Angeli Custodi

Santa Teresina

San Francesco

San Placido

San Brunone

Rosario

 

 

LINK  UTILI

L'eresia antiliturgica

Spiegazione della santa messa

Dom Guéranger (Abbaye Saint Benoît de Port-Valais)

Abbaye de Solesmes

 

Missale Romanum

 

1102

LO  STESSO  GIORNO
23  SETTEMBRE

COMMEMORAZIONE  DI  SANTA  TECLA,

VERGINE  E  MARTIRE

 

 

Roma associa agli onori del primo successore di Pietro la memoria di santa Tecla, la protomartire. Facciamo anche noi eco oggi come Roma, al concerto unanime dei Padri dell'Oriente e dell'Occidente [1].

1103

Quando, sulla fine del III secolo, Metodio, il Pontefice martire dava alla Chiesa il suo Banchetto delle vergini, metteva in fronte a Tecla, la vergine di Iconio, la più bella delle corone distribuite dallo sposo nel convito.

"Quando, terminato il festino, le vergini, in piedi, rendevano grazia al Signore, e Tecla che presiede il coro e canta:

Per te, o Sposo, mi custodisco pura, vengo a te con la lampada accesa.

Fuggo le delizie della vita, le amare felicità degli uomini e aspiro sempre a vedere la tua bellezza.

Per te, Sposo, mi custodisco pura, vengo a te con la lampada accesa.

Ho sdegnato l'unione con un uomo mortale, ho lasciato la casa piena d'oro; accoglimi nei beati segreti del tuo amore.

Per te, o Sposo, mi custodisco pura, vengo a te con la lampada accesa.

Ho sventato le astuzie del dragone, ho sfidato la fiamma del fuoco, ho subito gli assalti delle belve e dai cieli ti attendo.

Per te, o Sposo, mi custodisco pura, vengo a te con la lampada accesa.

O Verbo, di te innamorata, dimenticai la terra in cui son nata, gli occhi delle mie coetanee, mia madre e  i miei vecchi, perché tu sei tutto per me, o Cristo.

Per te, o Sposo, mi custodisco pura, vengo a te con la lampada accesa (L. XI, c. 11)".

Orazione: Dio onnipotente, celebriamo il giorno natalizio della beata Tecla, tua vergine e martire, questa annuale solennità sia gioia per noi e 1'esempio di una fede così grande ci sia profittevole:

è questa la preghiera che ti rivolgiamo.

__________________________

[1] La divozione verso la "Protomartire e pari gli Apostoli" è una delle più diffuse e antiche e fornisce materia alla leggenda, dal II secolo. Un romanzo intitolato "Atti di Paolo e Tecla" contribuì a renderla celebre, ma Tertulliano ci dice che l'autore, un prete, fu degradato per averlo scritto e san Girolamo mette fra gli apocrifi tutto quanto fu scritto sui viaggi di Paolo con Tecla. Centro del culto a santa Tecla era Meriamlik, presso Seleucia, ove la tomba era visitata da molti pellegrini. Le era stata dedicata una chiesa a Betfage e a Roma, presso san Paolo sulla via Ostiense, era sorta un'altra chiesa sulla tomba di una martire che portava lo stesso nome e a tale chiesa confluivano i pellegrini per offrire le loro preghiere alla vergine di Iconio. Col tempo la divozione del popolo cristiano per santa Tecla diminuì, ma nelle preghiere per gli agonizzanti è sempre ricordata quale protettrice della buona morte.

 

da: P. GUÉRANGER, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. ROBERTI, P. GRAZIANI e P. SUFFIA, Alba, Edizioni Paoline, 1959, pp. 1102-1103.

 
                                                                  

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